Accadeva 30 anni fa/34, 1-15 dicembre: la malavita scatenata. Banditi armati assaltano l’Esselunga di Cernusco e Villa Moratti

A Cicognola di Merate firmano in 425 per chiedere all’Anas, alla provincia di Como e al comune di Merate più sicurezza negli attraversamenti della statale 36. I primi giorni del dicembre 1985 sono caratterizzati da questa petizione, una delle prime che si ricordino nel meratese, sottoscritta da personaggi illustri come il parroco di Pagnano don Enrico Mellera, il dottor Elio Gallina, padre del dirigente della dc Mario, il notaio Modesto Bosisio e l’imprenditore a capo del gruppo beton, Arialdo Villa. La statale 36 taglia in due la frazione e l’attraversamento non è facilitato né da strisce pedonali né da semaforo. Il sindaco Giacomo Romerio chiede all’Anas l’apertura di un tavolo immediato. L’intera frazione è pronta a scendere in strada. E’ la prima grossa “grana” per il neo Sindaco.

Sempre in tema di viabilità il 14 dicembre, sabato, scatta l’operazione “isola pedonale” a Merate. Un test che durerà qualche sabato prima di diventare una misura strutturale. Via Manzoni viene chiusa al traffico e piazza Prinetti diventa a senso unico verso via papa Giovanni. I pareri dei commercianti sono discordi. Tutti, favorevoli e contrari, chiedono l’immediata realizzazione di parcheggi nelle vicinanze. Il portavoce Carlo Bertoni rileva che l’iniziativa merita attenzione ma è un’arma pericolosa per il commercio: senza posti auto si rischia il deserto.

Carlo Bertoni

Intanto si celebra la Fiera di Sant’Ambrogio che, trent’anni fa, aveva anche la coda del terzo giorno con la fiera del bestiame, per quanto ridotta al lumicino, che si teneva sull’area Cazzaniga. Disposte ad anello nel centro storico ben 220 bancarelle. Per tutti un bilancio positivo, ma erano anni di economia in crescita e percorrere l’anello richiedeva almeno un’ora abbondante. Gli stessi commercianti, a differenza di oggi che la spesa è a carico del Comune, avevano provveduto a illuminare il centro cittadino con bellissime decorazioni luminose lungo vie e piazze. Addirittura in piazza Prinetti viene attivato un laser che simula una nevicata copiosa. Iniziative d’altri tempi e d’altra economia.

La fiera del bestiame

L’Inrca di Casatenovo chiede alla regione di poter aprire un poliambulatorio a Casatenovo e di poter così fare parte dell’ussl 14. L’iniziativa non è formale. Tutt’altro. Nel corso degli anni l’istituto di ricerca e cura per gli anziani svilupperà sempre più la propria capacità nella gestione del paziente in difficoltà respiratoria sia nella fase acuta sia in quella cronica. Ma, mentre l’attivazione del poliambulatorio non porterà grandi benefici al territorio casatese, prossimo a perdere l’ospedale “Viarana” di Besana, non disponendo di un punto di primo soccorso che doveva essere alla base dell’integrazione nell’Ussl, drenerà risorse importanti non destinate così ai presidi pubblici di Lecco, Merate e soprattutto Bellano che invece avrebbe potuto diventare il polo di lungodegenza riabilitativa per l’area lecchese. Non solo, ma la presenza dell’Inrca renderà impossibile l’avvio di un reparto di Pneumologia negli ospedali di Lecco e Merate. E tuttora, nonostante i locali al Mandic siano pronti, la mancanza di un accordo tra Lombardia e Marche, dove ha sede l’Inrca, impedisce che l’acuzie sia trasferita a Merate dove il paziente può beneficiare di tutta una serie di strumentazioni diagnostiche assenti a Casatenovo.

L'Inrca di Casatenovo

La cronaca nera segnala una serie di fatti luttuosi e cruenti. A Sirtori un operaio di 40 anni perde la vita schiacciato da un muro nel cantiere in cui stava lavorando. Una donna di 58 anni di Olgiate viene travolta mentre attraversa la strada nei pressi del municipio. Un’altra donna, di Calusco, viene ritrovata morta nel fiume Adda. Il 6 dicembre un commando di quattro persone armate di pistole e kalasnikov assalta la Esselunga di Cernusco Lombardone. La rapina avviene poco prima della chiusura alle 19,50. Ferito un dipendente, il direttore minacciato col mitra alla tempia, tutte le cassiere costrette a consegnare quanto nelle casse. Il bottino risulterà inferiore a 10 milioni di lire. Lo spavento per decine di clienti è enorme. Negli stessi giorni un secondo commando armato irrompe in villa Moratti. Prima immobilizza i custodi minacciando addirittura la figlia di 9 anni con una pistola poi cerca la moglie del patron dell’Inter Angelo. Forse lo scopo intenzionale era il sequestro di persona, ma la nobildonna non è a Imbersago. I banditi fanno razzia di argenteria, tappeti, quadri.

Villa Moratti

La signora Erminia con i figli Massimo e Gian Marco vicino all'effige del marito

A Brivio se ne va l’ultimo pescatore di professione, Cesare Mandelli di 79 anni. Nella sua lunga carriera, la pesca incredibile nel 1956  nelle acque dell’Adda proprio a Brivio di un pesce siluro, lungo 1 metro e 17 cm. del peso di ben 9 chili.

Cesare Mandelli

A Paderno D’Adda, infine, don Giovanni Bianchi si “dimette” da parroco del paese, carica che aveva rivestito per ben 36 anni. Don Giovanni era una sorta di don Camillo in un paese storicamente retto da Giunte di centrosinistra e proprio alle ultime elezioni si era pubblicamente compaciuto per la vittoria di un esponente della Democrazia Cristiana.

Don Giovanni

34/continua
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