Mandic: crescono i parti e gli interventi chirurgici nel reparto di ostetricia-ginecologia. Col progetto onda 290 visite gratuite

Il dr. Gregorio Del Boca
È un bilancio in attivo, e non solo per i numeri, quello del reparto di ostetricia e ginecologia diretto dal neo confermato primario dr. Gregorio Del Boca.
Oltre infatti ai dati di fine anno che mostrano un'attività in costante crescita vanno segnalati importanti risultati che consolidano il lavoro di una intera équipe che gode di apprezzamenti ben al di fuori dei confini provinciali.
A pochi giorni dalla chiusura del 2015, le stime parlano di un centinaio di parti in più rispetto al 2014, arrivando dunque al migliaio. 7% in più di maschi sulle nascite e 25% di stranieri di cui il 18% extraeuropei.
Particolare attenzione la merita l'apertura degli ambulatori per le patologie della gravidanza, divisi per tipologia di patologia che hanno consentito alla donna, in base all'etnia e ai rischi propri, di ricevere un percorso personalizzato di gravidanza a rischio attraverso cure di terzo livello.
È stato aperto un ambulatorio ad accesso diretto che ha riscosso un grande apprezzamento: qui, qualsiasi paziente che necessita di un controllo in più e dunque non programmato con il sistema sanitario nazionale, può recarsi direttamente in reparto e fare l'accesso che sarà registrato successivamente con una impegnativa. In questo modo il fattore di rischio sviluppatosi successivamente alle visite già effettuate e comunque in anticipo su un controllo, ha potuto essere monitorato direttamente ed evaso in giornata. Un servizio che ha trovato l'apprezzamento di tante pazienti giunte persino dal milanese (per informazioni 039.59.16.394).
È stato attivato l'ambulatorio gestito dalle ostetriche per le pazienti che desiderano affidare a loro il percorso nascita. In questo modo la gestante trova sempre due operatrici che garantiscono la continuità nella cura e poi l'assistenza al parto e al travaglio così come anticipato nei corsi di preparazione alla nascita.



Il dr. Del Boca con il professorJames Nicholson
della Pennsylvania university
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I tagli cesarei raggiungono il 37% del totale delle nascite e si dividono in base a se avvengono durante il travaglio (e qui la percentuale è in linea con quanto raccomandato dall'organizzazione mondiale della sanità) oppure no e quindi su richiesta della donna. In questo secondo caso il tasso è più elevato rispetto alla media poiché il Mandic, in ottemperanza a quanto stabilisce la Costituzione sull'autodeterminazione, lo consente. Il presidio meratese rappresenta così un centro di "second opinion", un luogo ciò che alla donna che chiede di partorire con taglio cesareo è in grado di dare risposta positiva.
Tutta l'attività di ostetricia è inserita in un database internazionale che consente di confrontare dati, tempistiche, caratteristiche dei parti, risultati in tempo reale offrendo alla donna la cura che troverebbe in un ospedale di terzo livello di America e Gran Bretagna.
Tra le pubblicazioni di maggior successo del settore per questo 2015 va menzionato il volume edito da Piccin "Urgenze ed emergenze in sala parto" per il quale Del Boca ha contributo con la stesura del tredicesimo capitolo "Ematoma genitale puerperale".
L'attività di ginecologia ha registrato un +20% degli interventi rispetto al 2014 e si tratta di un dato importante se si pensa che anche la sanità in questi anni è stata oggetto e lo sarà ancora di pesanti tagli da parte del Governo centrale. I risultati dunque quando arrivano come al Mandic sono da imputare anche alla passione, all'impegno e alla dedizione che il personale ci mette e che va ben oltre quanto previsto "a tavolino".
Anche per questa disciplina, l'équipe meratese si avvale di un database che implementato quotidianamente con tutti i parametri della terapia chirurgica consente di essere in stretto contatto con in "colleghi" statunitensi, avvalendosi reciprocamente di informazioni sulle cure e "costringendo" a un miglioramento professionale continuo che non sia autoreferenziale.
Il 2015 ha visto l'implementazione della microlaparoscopia con l'introduzione della chirurgia miniinvasiva con il metodo "scarless" (senza cicatrici): attraverso delle porte chirurgiche di tre millimetri il medico fa l'intervento e consente alla paziente di ritornare a casa il giorno successivo senza alcun punto di sutura sulla pancia.
Proprio in questo campo, dal 1 gennaio partirà lo studio del Mandic in collaborazione con l'università dell'Insubria di Varese per capire se questo intervento, in termini di dolore post operazione e di soddisfazione dell'ala donna, sia significativamente vantaggioso.
Il Mandic nel 2016 ospiterà inoltre un importante congresso nazionale dal titolo "Quanto è laparoscopia, quanto è microlaparoscopia", dove luminari del settore faranno il punto della situazione sul protocollo della microlaparoscopia per capire quanto offre in più in confronto alla laparoscopia tradizionale.
A coronamento di questi traguardi importanti, che in realtà sono dei trampolini di lancio per gli anni a venire, c'è la riconferma del primario per 5 anni al dr. Del Boca, su disposizione del commissionario straordinario dottoressa Giuseppina Panizzoli.

Un'ultima chiosa la merita il progetto Onda cui il Mandic ha aderito a ottobre. A fronte dei dieci accessi gratuiti previsti per ogni sabato del mese, l'afflusso al quarto piano è stato talmente massiccio e inaspettato che i medici, in accordo e su consenso della direzione, a nessuna donna è stata negata la visita.
In totale sono state così visitate ben 290 signore, con medici che si sono trattenuti fino a tarda sera per poter dare a tutti una risposta e non respingere nessuno.
Tre di queste donne, che per ragioni varie tra cui spicca l'elemento economico, non si erano mai sottoposte a visita, sono state operate d'urgenza per un cancro in stato avanzato che le avrebbe portate in breve a morte certa.

È questa la sanità che vogliamo: una sanità che non risparmia sulla salute del paziente, pronta ad approntare progetti pilota ma anche programmi di prevenzione e cura alla portata di tutti, con medici e operatori che non si risparmiano e per i quali il lavoro, questo tipo di lavoro, è anzitutto un servizio alla persona.

S.V.
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