Meteo, Zardoni: si chiude l’anno più siccitoso degli ultimi 15. Temperatura in calo ma pioggia e neve solo dopo l'Epifania

Un'immagine di repertorio del laghetto di Sartirana ghiacciato
e, a destra, Giovanni Zardoni
Il 2015 si appresta a concludersi come l'anno più siccitoso degli ultimi 15 anni. Le precipitazioni registrare fino ad oggi a Cernusco Lombardone nel corso di quest'anno si sono fermate a soli 833.3 millimetri (compresi i pochi millimetri di brina e rugiada di tutto l'anno) ed il precedente record negativo, pari agli 845.3 mm. annui registrati dell'anno 2006 è ormai inavvicinabile. Di precipitazioni serie infatti non vi è ancora l'ombra: i primi spiragli sono verso l'Epifania ma è ancora presto per avere certezze.
E' pertanto confermata la tendenza di come ad un anno particolarmente piovoso (nel nostro caso il 2014, che con i suoi 2283.5 mm. è risultato essere secondo solo al 2002, che resiste quale record con i suoi 2401.0 mm.) segua un anno particolarmente siccitoso, come se la Natura volesse in qualche modo bilanciarsi.
La media delle precipitazioni annuali degli ultimi 15 anni a Cernusco è stata di 1413.1 mm. annui. La siccità che attanaglia la Brianza dura ormai da diverse settimane: i mesi di novembre e dicembre degli ultimi 15 anni non sono mai stati così siccitosi: novembre e dicembre 2015 hanno infatti segnalato il record di piovosità minima con i 3.8 mm. di novembre ed i 0.8 mm. di dicembre, questi ultimi frutto solo di nebbia, rugiada e brina.
Per trovare una piovosità degna di nota dobbiamo addirittura risalire al 28 ottobre scorso, giusto due mesi fa, quando caddero 19.8 mm. di pioggia. Sostanzialmente è mancata la classica piovosità autunnale molto importante anche per caricare di neve le montagne, in modo da avere scorte d'acqua anche per la successiva stagione calda: se a breve le montagne non si ammanteranno di bianco potrebbero esserci seri problemi per la prossima estate.
In gran spolvero dal 28 ottobre in avanti è stata di conseguenza la nebbia, mai così presente come in questo autunno e inizio di inverno, con ben 16 giornate di nebbia su 60 giorni.
Un'altra particolarità di questi mesi è stato il rapido passaggio dal dato di pressione atmosferica più bassa dell'anno a quello di pressione più alta. Il barometro è infatti sceso a picco il giorno 21 novembre con il valore di 987.3 hPa, a seguito di un episodio di favonio a cui si è poi succeduta un'irruzione di aria fredda. Poi il dato di pressione è salito fino a 1037.5 hPa il giorno 7 dicembre: in 15 giorni un gradiente di ben 50.2 hpa.
Sul fronte delle temperature, le ultime notti si sono fatte finalmente un po' più "fresche" (usare il termine "freddo" allo stato attuale è assolutamente improprio): i più collegano la presenza di più o meno brina sui prati a quanto abbia fatto freddo la notte, in realtà la brina si forma anche con temperature prossime allo zero e non per forza sottozero. La brina è invece sinonimo di forte umidità notturna. Va detto che sembra ormai imminente un calo termico graduale che si manifesterà in quota (per il concetto di "in quota" si legga poco più avanti) a partire da domani e che dovrebbe fare abbassare le temperature in quota di una decina di gradi entro Capodanno, spezzando così l'inversione termica attuale che fa sì che faccia più freddo al piano che in quota: un fenomeno che unito all'altra pressione è la prima causa della mancata dispersione degli inquinanti. Portiamo come esempio la colonna d'aria soprastante l'aeroporto di Milano Linate così come rilevata con il radiosondaggio di ieri, 27 dicembre, a mezzogiorno. Partendo da un valore di 1.8° al suolo la colonna d'aria si raffreddava fino a 0.8° a 263 mt. di quota, con un'atmosfera satura di umidità a causa della nebbia, ed iniziava poi a risalire fino a raggiungere addirittura i 9.6° a 1250 mt. ed iniziare poi a scendere nuovamente. I dati della temperatura in quota vengono calcolati dai modelli di previsione all'altezza in cui la pressione raggiunge gli 850 hPa (che è quindi un dato variabile a seconda del fatto se ci sia alta o bassa pressione, calcolando che ogni 10 mt. di quota si perde 1 hpa) ed ieri a mezzogiorno a Linate a 850 hpa (pari alla quota di 1.621 mt.) sono stati rilevati 8.0°. Secondo i modelli previsionali questo dato calerà gradualmente da domani fino a portarsi ai -4.0° circa attorno al 2 gennaio, un calo delle temperature in quota quindi previsto in 10-12° (questo però non significa un analogo calo al suolo).
Insomma, per non entrare troppo nei particolari della meteorologia, che potrebbero risultare indigesti dopo gli abbondanti pranzi di Natale, proviamo a riassumere: la temperatura gradualmente scenderà da domani fino all'inizio del nuovo anno, mentre la prima pioggia degna di tale nome potrebbe fare la comparsa con l'arrivo della Befana.
Per ora parliamo di pioggia: perchè per le eventuali previsioni di neve, soprattutto al piano, bisognerà aspettare ancora un po' di giorni. Con i dati attuali l'eventuale pioggia prevista per la Befana potrebbe essere neve in montagna al di sopra degli 800-1000 mt., almeno inizialmente, con quota neve in innalzamento. Ma davvero fermiamoci qui perchè siamo già al cosiddetto "fantameteo": e non è un esercizio che ci appassiona, per quello ci sono già le innumerevoli "app" che ognuno di noi ha sicuramente installato sullo smartphone.

Giovanni Zardoni - Collaboratore www.centrometeolombardo.com
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