Ospedali, Mauro Lovisari: serberò un prezioso ricordo della mia breve ma intensa esperienza in questa bellissima realtà sanitaria
Caro direttore,
Tanto tuonò che piovve.
Dopo tre anni di voti lusinghieri, che hanno visto l'A.O. di Lecco ai primi posti della classifica delle Aziende Ospedaliere lombarde, il 2014 si chiude con un misero 70/100. Per la verità anche il 2013, per l'A.O. di Lecco, era stato severo nel punteggio, ma i 74 punti erano la risultante di un voto fra i più alti, penalizzato di ben 10 punti a causa di un avviso di garanzia da me ricevuto per un presunto reato, mai consumato.
Per rimanere nella parte alta della classifica credo che occorrano due fattori essenziali:
- avere una squadra coesa, che condivide le strategie, che da il massimo di sè anche nei momenti difficili, che cancella le differenze fra strutture ospedaliere e territoriali, facendo scattare la collaborazione e l'integrazione delle risorse;
- dosare sapientemente la politica di contenimento dei costi con la difesa delle proprie eccellenze, non lasciando mai in secondo piano l'esigenza di attrarre clientela, soprattutto dove vi è capacità e alto livello tecnico scientifico.
Il mio mandato si è interrotto bruscamente con una sospensione ingiusta, per un'inesistente turbativa che verrà presto accertata (mi auguro) dalla magistratura giudicante; nei 40 mesi di direzione abbiamo fatto cose egregie, alcune ritenute impossibili da realizzare quando si è a corto di risorse.
Ma la visione manageriale impone di non limitarsi a tagliare i costi; per mantenere alta la "produzione" occorre progettare, investire, dare sicurezza e coraggio alla propria gente, costruire parcheggi, fare asili nido, acquistare tecnologia (magari in service, come la Rmn di Merate) , progettare accordi e partnership con l'Università, riparare Ville storiche di proprietà per riempirle di contenuti e servizi sanitari, e via andando....
Grazie a Renzi mi appresto a cambiare regime di vita, non da rottamato, ma serberò un prezioso ricordo della mia breve ma intensa esperienza, che in poco tempo ha dato grandi frutti, specie a Merate e grazie anche all'attenzione che il tuo giornale ha dedicato alla sanità del territorio lecchese.
Il mio augurio è uno solo, che il nuovo Manager sia all'altezza dei bisogni dei cittadini dell'area lecchese, e che sappia adottare quel mix di iniziative che rilanci la bellissima realtà che ho avuto l'onore di governare.
Un augurio ai cittadini e ai miei ex collaboratori, anche a quelli che non si sono mai fatti sentire, magari pensando che avessi veramente potuto mancare al primo dovere di un Direttore Generale, quello di non approfittare per proprio tornaconto alla missione che gli è stata affidata.
Con sincera amicizia.
Tanto tuonò che piovve.
Dopo tre anni di voti lusinghieri, che hanno visto l'A.O. di Lecco ai primi posti della classifica delle Aziende Ospedaliere lombarde, il 2014 si chiude con un misero 70/100. Per la verità anche il 2013, per l'A.O. di Lecco, era stato severo nel punteggio, ma i 74 punti erano la risultante di un voto fra i più alti, penalizzato di ben 10 punti a causa di un avviso di garanzia da me ricevuto per un presunto reato, mai consumato.
Per rimanere nella parte alta della classifica credo che occorrano due fattori essenziali:
- avere una squadra coesa, che condivide le strategie, che da il massimo di sè anche nei momenti difficili, che cancella le differenze fra strutture ospedaliere e territoriali, facendo scattare la collaborazione e l'integrazione delle risorse;
- dosare sapientemente la politica di contenimento dei costi con la difesa delle proprie eccellenze, non lasciando mai in secondo piano l'esigenza di attrarre clientela, soprattutto dove vi è capacità e alto livello tecnico scientifico.
Il mio mandato si è interrotto bruscamente con una sospensione ingiusta, per un'inesistente turbativa che verrà presto accertata (mi auguro) dalla magistratura giudicante; nei 40 mesi di direzione abbiamo fatto cose egregie, alcune ritenute impossibili da realizzare quando si è a corto di risorse.
Ma la visione manageriale impone di non limitarsi a tagliare i costi; per mantenere alta la "produzione" occorre progettare, investire, dare sicurezza e coraggio alla propria gente, costruire parcheggi, fare asili nido, acquistare tecnologia (magari in service, come la Rmn di Merate) , progettare accordi e partnership con l'Università, riparare Ville storiche di proprietà per riempirle di contenuti e servizi sanitari, e via andando....
Grazie a Renzi mi appresto a cambiare regime di vita, non da rottamato, ma serberò un prezioso ricordo della mia breve ma intensa esperienza, che in poco tempo ha dato grandi frutti, specie a Merate e grazie anche all'attenzione che il tuo giornale ha dedicato alla sanità del territorio lecchese.
Il mio augurio è uno solo, che il nuovo Manager sia all'altezza dei bisogni dei cittadini dell'area lecchese, e che sappia adottare quel mix di iniziative che rilanci la bellissima realtà che ho avuto l'onore di governare.
Un augurio ai cittadini e ai miei ex collaboratori, anche a quelli che non si sono mai fatti sentire, magari pensando che avessi veramente potuto mancare al primo dovere di un Direttore Generale, quello di non approfittare per proprio tornaconto alla missione che gli è stata affidata.
Con sincera amicizia.
Mauro Lovisari