ASL: l'alcol anche in piccole quantità può produrre alterazioni pericolose per la vita
Venuti a conoscenza di varie iniziative rivolte ai giovani che si sono svolte nella nostra città, anche lo scorso week end e dei fatti di cronaca riportati in questo periodo di ricoveri per abuso di alcol di giovanissimi, riteniamo, da professionisti della salute, di dover esprimere le nostre riflessioni nella speranza che siano tenute in considerazione e possano servire ad una valutazione critica su eventi come quello di sabato scorso, che incentivano l'utilizzo di una sostanza psicoattiva, senza tenere conto dei rischi connessi.
E' anzitutto necessario richiamare che le principali agenzie di Salute, tra cui l'OMS, hanno decretato che non esiste un uso quotidiano di alcol privo di rischi, ed hanno stabilito precisamente le quantità a "basso rischio" - riportate in tabella, applicabili in base all'età per chi sia in buono stato psicofisico, non assuma farmaci e/o non sia in condizioni particolari (gravidanza, allattamento, guida e altre mansioni che richiedano attenzione, specialmente lavorative ecc...):
dove per unità alcolica o drink si intende la quantità di 12 g di alcol che è contenuta a titolo esemplificativo in ciascuna di queste bevande:
Questa quantità non è solo correlata alle patologie croniche che evolvono nel corso degli anni, o all'eventuale sviluppo di dipendenza, ma anche all'effetto psicoattivo della sostanza, che si registra anche a piccole quantità, in grado di produrre alterazioni che possono condurre a condizioni pericolose per la vita, quali il coma etilico (come il caso segnalato dalla stampa locale in questi giorni).
Queste indicazioni valgono a maggior ragione se si considera l'età delle persone a cui è rivolta l'iniziativa di sabato, e cioè i giovani.
Il divieto alla vendita e somministrazione di alcolici ai minorenni, ribadito nel 2013 dal decreto Balduzzi, e spesso non rispettato, si fonda su basi scientifiche secondo cui il completamento dello sviluppo cerebrale avviene addirittura oltre il compimento della maggiore età.
Come Servizio specialistico impegnato anche in ambito preventivo, ci sentiamo davvero impotenti di fronte a un territorio che - nonostante precise indicazioni- propone come "buone" , iniziative di questo tipo, senza preoccuparsi della tutela della salute dei propri cittadini, specialmente di quelli più giovani e vulnerabili e neppure delle conseguenze sociali.
Ci riferiamo per esempio all'Atto di indirizzo che la Prefettura nel 2011 aveva inviato a tutte le Amministrazioni, ai responsabili delle manifestazioni e ai gestori degli esercizi pubblici per prevenire i rischi connessi all'abuso di sostanze alcoliche in occasione di manifestazioni o feste e che recitava "Azioni di prevenzione sui rischi alcol correlati per un codice etico di comunità" (riportato di seguito).
Da addetti ai lavori sappiamo bene che il bere è ancora un'abitudine appresa prima di tutto in famiglia, dove l'alcol non è considerato una sostanza psicoattiva ma un alimento, un ingrediente fondamentale per accompagnare e "sancire" le feste, le occasioni, le tappe della vita.
Troppe volte assistiamo alla superficialità del mondo degli adulti (famiglie, allenatori, educatori ...) che sottovaluta i rischi del consumo di alcol, giustificando il bere, proprio e degli altri, come un comportamento "normale", culturalmente accettabile e parte di uno stile di vita.
Vorremmo invitare in particolare gli adulti a prendere coscienza anzitutto che l'alcol, seppur legale, è una sostanza psicoattiva al pari delle droghe, rispetto ad alcune anche più potente e a riflettere sul proprio rapporto con la sostanza, sul proprio modello educativo, sui propri ruoli e responsabilità ed infine richiamare i ragazzi ad una cultura del divertimento, non dello sballo.
E' anzitutto necessario richiamare che le principali agenzie di Salute, tra cui l'OMS, hanno decretato che non esiste un uso quotidiano di alcol privo di rischi, ed hanno stabilito precisamente le quantità a "basso rischio" - riportate in tabella, applicabili in base all'età per chi sia in buono stato psicofisico, non assuma farmaci e/o non sia in condizioni particolari (gravidanza, allattamento, guida e altre mansioni che richiedano attenzione, specialmente lavorative ecc...):
dove per unità alcolica o drink si intende la quantità di 12 g di alcol che è contenuta a titolo esemplificativo in ciascuna di queste bevande:
Questa quantità non è solo correlata alle patologie croniche che evolvono nel corso degli anni, o all'eventuale sviluppo di dipendenza, ma anche all'effetto psicoattivo della sostanza, che si registra anche a piccole quantità, in grado di produrre alterazioni che possono condurre a condizioni pericolose per la vita, quali il coma etilico (come il caso segnalato dalla stampa locale in questi giorni).
Queste indicazioni valgono a maggior ragione se si considera l'età delle persone a cui è rivolta l'iniziativa di sabato, e cioè i giovani.
Il divieto alla vendita e somministrazione di alcolici ai minorenni, ribadito nel 2013 dal decreto Balduzzi, e spesso non rispettato, si fonda su basi scientifiche secondo cui il completamento dello sviluppo cerebrale avviene addirittura oltre il compimento della maggiore età.
Come Servizio specialistico impegnato anche in ambito preventivo, ci sentiamo davvero impotenti di fronte a un territorio che - nonostante precise indicazioni- propone come "buone" , iniziative di questo tipo, senza preoccuparsi della tutela della salute dei propri cittadini, specialmente di quelli più giovani e vulnerabili e neppure delle conseguenze sociali.
Ci riferiamo per esempio all'Atto di indirizzo che la Prefettura nel 2011 aveva inviato a tutte le Amministrazioni, ai responsabili delle manifestazioni e ai gestori degli esercizi pubblici per prevenire i rischi connessi all'abuso di sostanze alcoliche in occasione di manifestazioni o feste e che recitava "Azioni di prevenzione sui rischi alcol correlati per un codice etico di comunità" (riportato di seguito).
Da addetti ai lavori sappiamo bene che il bere è ancora un'abitudine appresa prima di tutto in famiglia, dove l'alcol non è considerato una sostanza psicoattiva ma un alimento, un ingrediente fondamentale per accompagnare e "sancire" le feste, le occasioni, le tappe della vita.
Troppe volte assistiamo alla superficialità del mondo degli adulti (famiglie, allenatori, educatori ...) che sottovaluta i rischi del consumo di alcol, giustificando il bere, proprio e degli altri, come un comportamento "normale", culturalmente accettabile e parte di uno stile di vita.
Vorremmo invitare in particolare gli adulti a prendere coscienza anzitutto che l'alcol, seppur legale, è una sostanza psicoattiva al pari delle droghe, rispetto ad alcune anche più potente e a riflettere sul proprio rapporto con la sostanza, sul proprio modello educativo, sui propri ruoli e responsabilità ed infine richiamare i ragazzi ad una cultura del divertimento, non dello sballo.
ATTO DI INDIRIZZO
“Azioni di prevenzione sui rischi alcol correlati per un codice etico di comunità”
Le presenti buone norme comportamentali sono rivolte a quanti, a vario titolo, sono impegnati nell’organizzazione e nella gestione di eventi e/o manifestazioni che contemplino la somministrazione di bevande alcoliche. Si deve ritenere interesse comune il buon esito delle iniziative, correlato ad un clima relazionale positivo, garantito anche dal controllo della somministrazione di alcolici e dalla prevenzione di situazioni di rischio.
Gli organizzatori, i responsabili dell’evento ed il personale di staff devono avere un’adeguata conoscenza della normativa vigente in materia, in modo da poter garantire una corretta informazione, in particolare sui limiti correlati alla guida, individuare le situazioni di rischio ed intervenire tempestivamente ed in maniera efficace.
Si declinano, pertanto, alcune azioni preventive.
- Evitare nella denominazione e pubblicizzazione della manifestazioni e/o feste l’utilizzo di titoli o immagini che richiamino prodotti alcolici (es., festa della birra, festa del vino);
- Promuovere i drinks e cocktail analcolici, ad esempio con un prezzo vantaggioso rispetto agli alcolici o con forme accattivanti di pubblicizzazione;
- Garantire una corretta e idonea informazione sulla natura alcolica o analcolica dei cocktail offerti;
- Prevedere l’offerta di “ birra analcolica”, in modo da assicurare un’alternativa al consumo di alcol;
- Favorire la possibilità di scelta tra dosaggi differenziati nella quantità (es.: birra da 25 cc, vino al bicchiere);
- Evitare incentivi commerciali finalizzati ad incrementare il consumo di bevande alcoliche (es.: quote fisse per bere, sconti cumulativi 3x2, giochi alcolici);
- Prevedere la possibilità di consumo di bibite analcoliche e di acqua;
- Curare la comunicazione mediante messaggi chiari e ripetuti da parte dei dj, gruppi musicali e/o testimonial sui rischi derivanti dall’abuso di alcol, in particolare correlati alla guida;
- Controllare gli ingressi, evitando l’introduzione di alcolici dall’esterno;
- Cessare la somministrazione di alcolici almeno un’ora prima della fine dell’evento, dandone preventiva comunicazione;
- Prevedere una zona di relax ove sia possibile “stemperare” l’eventuale stato di ebbrezza alcolica per evitare che il soggetto si ponga subito alla guida.
- Condividere azioni di prevenzione nell’ambito della manifestazione, favorendo l’attuazione di iniziative mirate alla conoscenza del rischio (es. unità mobile, misurazioni alcolemia, distribuzione di materiale informativo).
Permangono, infine, i comportamenti da porre in essere in adempimento alle norme vigenti in materia:
- esporre in maniera visibile i cartelli di divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni e le tabelle alcolemiche ministeriali;
- richiedere un documento d’identità per il controllo dell’età;
- non somministrare alcolici a coloro che siano in evidente stato di ebbrezza;
- garantire una sufficiente disponibilità di etilometri per permettere l’automisurazione dell’alcolemia.
“Azioni di prevenzione sui rischi alcol correlati per un codice etico di comunità”
Le presenti buone norme comportamentali sono rivolte a quanti, a vario titolo, sono impegnati nell’organizzazione e nella gestione di eventi e/o manifestazioni che contemplino la somministrazione di bevande alcoliche. Si deve ritenere interesse comune il buon esito delle iniziative, correlato ad un clima relazionale positivo, garantito anche dal controllo della somministrazione di alcolici e dalla prevenzione di situazioni di rischio.
Gli organizzatori, i responsabili dell’evento ed il personale di staff devono avere un’adeguata conoscenza della normativa vigente in materia, in modo da poter garantire una corretta informazione, in particolare sui limiti correlati alla guida, individuare le situazioni di rischio ed intervenire tempestivamente ed in maniera efficace.
Si declinano, pertanto, alcune azioni preventive.
- Evitare nella denominazione e pubblicizzazione della manifestazioni e/o feste l’utilizzo di titoli o immagini che richiamino prodotti alcolici (es., festa della birra, festa del vino);
- Promuovere i drinks e cocktail analcolici, ad esempio con un prezzo vantaggioso rispetto agli alcolici o con forme accattivanti di pubblicizzazione;
- Garantire una corretta e idonea informazione sulla natura alcolica o analcolica dei cocktail offerti;
- Prevedere l’offerta di “ birra analcolica”, in modo da assicurare un’alternativa al consumo di alcol;
- Favorire la possibilità di scelta tra dosaggi differenziati nella quantità (es.: birra da 25 cc, vino al bicchiere);
- Evitare incentivi commerciali finalizzati ad incrementare il consumo di bevande alcoliche (es.: quote fisse per bere, sconti cumulativi 3x2, giochi alcolici);
- Prevedere la possibilità di consumo di bibite analcoliche e di acqua;
- Curare la comunicazione mediante messaggi chiari e ripetuti da parte dei dj, gruppi musicali e/o testimonial sui rischi derivanti dall’abuso di alcol, in particolare correlati alla guida;
- Controllare gli ingressi, evitando l’introduzione di alcolici dall’esterno;
- Cessare la somministrazione di alcolici almeno un’ora prima della fine dell’evento, dandone preventiva comunicazione;
- Prevedere una zona di relax ove sia possibile “stemperare” l’eventuale stato di ebbrezza alcolica per evitare che il soggetto si ponga subito alla guida.
- Condividere azioni di prevenzione nell’ambito della manifestazione, favorendo l’attuazione di iniziative mirate alla conoscenza del rischio (es. unità mobile, misurazioni alcolemia, distribuzione di materiale informativo).
Permangono, infine, i comportamenti da porre in essere in adempimento alle norme vigenti in materia:
- esporre in maniera visibile i cartelli di divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni e le tabelle alcolemiche ministeriali;
- richiedere un documento d’identità per il controllo dell’età;
- non somministrare alcolici a coloro che siano in evidente stato di ebbrezza;
- garantire una sufficiente disponibilità di etilometri per permettere l’automisurazione dell’alcolemia.
Servizio Prevenzione Cura Nuove Dipendenze dell’ Asl di Lecco