Cernusco: 12 atleti della Polisportiva lasciano e seguono il loro allenatore, Fausto Frigerio. Alla base contrasti con la dirigenza
Una dozzina di atleti della Cernuschese, categoria ragazzi e cadetti, ha abbandonato la società a seguito della decisione dell'allenatore Fausto Frigerio di lasciare il gruppo.
Tra questi dodici ragazzi, specialisti nella velocità, nel mezzo fondo, nel salto ad ostacoli, nei lanci, ci sono anche tre recentissimi campioni italiani che, ora, si trovano ad allenarsi senza squadra con la necessità anche che il loro cartellino venga "acquisito" da una nuova compagine.
Se la società è stata stringata nelle spiegazioni, con la sua dirigente Luigina Viganò "Fausto aveva deciso il giorno successivo alle gare di Sulmona di non allenare più. Ci siamo limitati a prenderne atto. I ragazzi hanno seguito lui che era il loro allenatore. Di più non abbiamo da dire", più prolisso è stato invece l'interessato.
Secondo quanto si è appreso a scatenere la scia di abbandoni sarebbe stata la decisione da parte del sodalizio di atletica di non avvalersi più del supporto di Eugenia Odagiu, una preparatrice cui i ragazzi erano particolarmente legati.
La mancanza di spiegazioni sull'accaduto e la non volontà di trovare una soluzione bonaria (sempre naturalmente secondo quanto è stato possibile sapere) avrebbero fatto propendere anche Fausto per lasciare la società, con a catena, l'abbandono di una dozzina di iscritti.
"Ci sono stati dei contrasti con la società e i ragazzi, che ho sempre trattato come e più di figli, hanno deciso di seguirmi. Sono una dozzina, e ora alla società sono rimasti solo i più piccoli. Sono un atleta federale e ho allenato ragazzi anche di altre società. Con i ragazzi della Polisportiva si sono raggiunti grandi risultati e certamente buona parte è dovuta a loro poi però occorre saper "tenere" il gruppo e la società".
Inutile nascondere che il contrasto vero è quello avvenuto con la dirigenza, che avrebbe portato più volte a scontri anche sulla "gestione" degli allenamenti e alla rottura del rapporto prima con Eugenia e poi con Fausto. Screzi che, nonostante le richieste dei ragazzi, non avrebbero trovato né una spiegazione tantomeno una soluzione.
"Adesso non siamo iscritti a nessuna società, ma vorrei il meglio per i ragazzi e che per loro ci sia un seguito. Sono amareggiato: tante cose andavano chiarite prima. I risutlati sono stati ottimi come il lavoro svolto. Sono rimasto male per l'atteggiamento."
Una vicenda che lascia l'amaro in bocca soprattutto perchè primi coinvolti sono i ragazzi, con il loro entusiamo e la loro voglia di fare, lontani da questioni burocratiche e di rapporti che, a una certa età, si vorrebbe sempre idilliaci.
Luigina Viganò
presidente della Polisportiva
presidente della Polisportiva
Se la società è stata stringata nelle spiegazioni, con la sua dirigente Luigina Viganò "Fausto aveva deciso il giorno successivo alle gare di Sulmona di non allenare più. Ci siamo limitati a prenderne atto. I ragazzi hanno seguito lui che era il loro allenatore. Di più non abbiamo da dire", più prolisso è stato invece l'interessato.
Secondo quanto si è appreso a scatenere la scia di abbandoni sarebbe stata la decisione da parte del sodalizio di atletica di non avvalersi più del supporto di Eugenia Odagiu, una preparatrice cui i ragazzi erano particolarmente legati.
La mancanza di spiegazioni sull'accaduto e la non volontà di trovare una soluzione bonaria (sempre naturalmente secondo quanto è stato possibile sapere) avrebbero fatto propendere anche Fausto per lasciare la società, con a catena, l'abbandono di una dozzina di iscritti.
"Ci sono stati dei contrasti con la società e i ragazzi, che ho sempre trattato come e più di figli, hanno deciso di seguirmi. Sono una dozzina, e ora alla società sono rimasti solo i più piccoli. Sono un atleta federale e ho allenato ragazzi anche di altre società. Con i ragazzi della Polisportiva si sono raggiunti grandi risultati e certamente buona parte è dovuta a loro poi però occorre saper "tenere" il gruppo e la società".
Fausto Frigerio
"Adesso non siamo iscritti a nessuna società, ma vorrei il meglio per i ragazzi e che per loro ci sia un seguito. Sono amareggiato: tante cose andavano chiarite prima. I risutlati sono stati ottimi come il lavoro svolto. Sono rimasto male per l'atteggiamento."
Una vicenda che lascia l'amaro in bocca soprattutto perchè primi coinvolti sono i ragazzi, con il loro entusiamo e la loro voglia di fare, lontani da questioni burocratiche e di rapporti che, a una certa età, si vorrebbe sempre idilliaci.