Mandic: da oggi 10 letti in meno in Medicina e 11 pazienti di Medicina allettati in altri reparti. Qualcuno ci capisce qualcosa?
Dieci posti letto soppressi a Medicina e 11 pazienti di Medicina allettati in Chirurgia, Neurologia e Ortopedia. Questa ci mancava nella pur tribolata storia recente del San Leopoldo Mandic. Soppressione, trasferimento di infermieri e Oss a Lecco e appoggio di pazienti in altri reparti, il tutto nella giornata di oggi 1 dicembre 2015. La ragione di questa assurdità, che mai era accaduta nella pur antica e gloriosa storia dell'ospedale civico di Merate? Molto semplice: nei mesi scorsi non sono stati banditi concorsi per infermieri pur essendoci sul mercato ormai un numero abbondante di professionisti licenziati con la laurea triennale, per cui oggi l'Azienda si è ritrovata con personale talmente scarso da dover dirottare alcuni operatori dal già esiguo plotone meratese all'ancor più esangue manipolo lecchese. Tradotto: ancora una volta il Mandic corre in aiuto del Manzoni. Ma attenzione: a Merate, dove la degenza è più breve che a Lecco a parità o quasi di "peso" medio delle prestazioni, il numero dei pazienti è inalterato, è calato solo quello di infermieri e Oss. Il che vuol dire caricare ancor più gli altri reparti che non è certo riescano a rispettare i nuovi parametri europei tra servizio e riposo. Il risultato di tutto questo giro è un ulteriore consistente risparmio di risorse che consentirà al Commissario straordinario di presentarsi in Regione con un consuntivo pari al preventivo, unico caso tra le 44 aziende ospedaliere e sanitarie lombarde. La controprova: l'entrata in funzione della Risonanza Magnetica Nucleare. Ormai è chiaro che i primi esami si potranno fare solo nel 2016. Dunque non ci saranno costi aggiuntivi sul bilancio 2015. Ma la Regione mette al centro il paziente e la sua presa in carico o il bilancio d'esercizio? Una domanda che, primo fra tutti, dovrebbe porre al Commissario il sindaco di Merate Andrea Massironi, più di ogni altro interessato alle sorti del presidio di via Cerri, gelosamente difeso dai suoi predecessori: in particolare da Giovanni Battista Albani e Dario Perego. Massironi non ha nulla da commentare rispetto a questo nuovo taglio? Una seconda domanda è: ma la chiusura dei 10 posti è temporanea o definitiva? Secondo il Direttore sanitario d'azienda si potrà tornare al livello di ieri solo quando si troveranno le risorse umane. Cioè gli infermieri. Quindi tra un anno. O chissà quando. Forse mai. Dai taglietti praticati col temperino si è passati all'accetta. Quale reparto finirà prossimamente sotto la ghigliottina?