La storia di Andrea Sala, centralinista del Mandic, ipovedente grave. ''Mai mollare''

Andrea Sala
Andrea Sala è una delle voci del centralino dell'ospedale San Leopoldo Mandic.

E' abituato a rispondere al telefono, utilizzare il computer e la posta elettronica, raggiungere il posto di lavoro con i mezzi pubblici e fare ritorno a casa, muovendosi in strada e per i corridoi del presidio con scioltezza.

C'è un ma. Andrea è presidente dell'Unione Italiana Ciechi di Lecco (140 iscritti). Il suo è stato un peggioramento graduale fino a oggi quando vede solo le ombre che hanno un marcato contrasto con una superficie luminosa. Si pensi che fino al 1997 guidava l'auto.

Andrea è anche una persona ottimista e serena, che non è lasciata travolgere da un destino, pur difficile e doloroso, ma con l'aiuto di famigliari e una rete di amici, è andato avanti e continua a farlo, impegnandosi per sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi portati avanti dall'associazione.

Andrea, tu fino al 1997 guidavi, poi cosa è successo e come è la tua condizione ora?
Sono affetto dalla retinite pigmentosa che mi è stata riscontrata nel 1980. Nel 1997 ho avuto un peggioramento tale che non ho più potuto guidare l'auto.
La retinite è gradatamente peggiorata e sono passato da ipovedente a ipovedente grave e poi dal 2005 vedo le ombre ma deve esserci un contrasto, nero su bianco il tutto comunque, avendo un campo visivo al di sotto del 3%, lo vedo come se guardassi tramite un tubo.

Qual è stata la cosa più difficile da accettare della cecità o semi-cecità?
Quella di non poter fare più ciò che prima facevo: non faccio un elenco di attività, ma non sono poche.

Quale è invece la cosa più difficile da fare nel quotidiano per un non vedente?
Non c'è una cosa in particolare: sono un po' tutte quelle dove servirebbe un occhio in prestito.

Tu lavori, usi il computer, hai una famiglia, raggiungi con i mezzi pubblici il Mandic dove sei assunto e hai conquistato un grado di autonomia. Tutti ci riescono?
Io ho raggiunto un grado di autonomia sia con il computer che nei miei spostamenti grazie all'aiuto che mi è stato dato dalla sezione UICI di Lecco di cui ora ne sono il presidente. Non so se tutti da soli ci riescono ma, come ho fatto io, consiglio a tutti coloro ne avessero bisogno di rivolgersi
alla sezione per essere aiutati a loro volta.

Hai mai avuto paura?
Proprio paura no, piuttosto direi preoccupazione di quello che devo fare, se mi trovo in difficoltà mi faccio aiutare.

Cosa ti senti di dire, tu che ogni giorno ti scontri con ostacoli frapposti dalla inciviltà altrui, a chi già da giovane vorrebbe mollare?
Mi sento di dire che, a prescindere dalla propria condizione, non bisogna mai mollare cercare sempre di andare avanti e risolvere i problemi. Sarebbe bello però, che ci fosse una maggiore attenzione e sensibilità per chi ha già delle difficoltà e non gli vengano creati ulteriori ostacoli
appunto per inciviltà.

S.V.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.