Mandic: quando gli amministratori locali si accorgeranno di ciò che accade in ospedale?

Il Mandic di Merate
Caro e stimato Direttore,
come non condividere quanto da lei espresso  sui destini del Mandic?
Chi le scrive, vive quotidianamente  quanto da lei descritto dall'interno del presidio ospedaliero da oltre vent' anni.
La sua analisi e' inappuntabile.
La domanda però a questo punto e' : cosa deve accadere perché vi sia la svolta da lei invocata?
Il mio sommesso parere e' che le cose potranno cambiare solo quando una parte consistente dell'opinione pubblica locale verrà danneggiata sensibilmente dalla politica di dismissione e liquidazione effettuata ai danni del Mandic. Il malumore dei più, con i negativi  riflessi politici ( diciamo pure elettorali)  ad esso connessi, può' essere l' unica leva a determinare un'attenzione concreta  degli amministratori locali  o di quanti rivestano posizioni di rilievo per quanto sta avvenendo nel nostro ospedale.
Il danno a cui mi riferisco non è quello, seppur importante,  della perdita di qualche posto letto, di qualche ambulatorio specialistico, di un irritante allungamento delle liste di attesa o della necessità altrettanto deprecabile di effettuare esami diagnostici altrove, cosa  che del resto  già avviene.
Quello  che rischia  realmente la popolazione del meratese e' la perdita delle sinergie specialistiche che quotidianamente risolvono gravi  problemi di salute, salvando "letteralmente " vite umane o restituendo alla vita normale, con impegno e professionalità,  centinaia di persone in un anno.
Tra le mura del Mandic, nonostante tutto, ogni giorno si svolge un' attività intensa quanto silenziosa, non necessariamente visibile sui mezzi di informazione, fatta di ore di sala operatoria, di trattamenti intensivi, di complessi percorsi diagnostici effettuati in urgenza, di decisioni prese con senso di responsabilità' in maniera collegiale tra gli specialisti delle varie branche, e tutto ciò a qualsiasi ora del giorno o della notte, nei giorni festivi, in momenti in cui per oltre il 95 % per cento delle popolazione  e' scontato stare tranquillamente nelle proprie case o dedicarsi ad attività gratificanti.
Non ci sono  eroi nel nostro ospedale ma certamente ci sono persone che lavorano  con serietà per il benessere della popolazione.
Questo è quello che può perdere in prospettiva il nostro territorio. Niente di irreparabile ovviamente, ma sicuramente un passo indietro nella qualità della vita di questa area geografica.
Sono consapevole che queste mie considerazioni non contengono alcuna  soluzione al problema. Alle parole preferisco l'attività professionale quotidiana che e' quella che riesce meglio sia al sottoscritto che a tanti altri.
Chi si è assunto responsabilità di governo locale o di dirigenza in ambito sanitario dovrebbe dimostrare nei fatti di meritare ancora la nostra stima e fiducia.
Un dipendente del Mandic
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.