A.O.: in vigore la normativa europea sugli ''orari'' dei medici, ma manca il personale
A partire da oggi, mercoledì 25 novembre, l'Italia si "adegua" alla normativa europea - datata 2003 - in materia di lavoro dei medici impiegati in ambito pubblico e privato. Allo scopo di tutelare l'efficienza sul luogo di lavoro, e quindi la salute dei pazienti , vengono fissate alcune limitazioni e stabiliti orari che devono essere rispettati. Non sarà più possibile, ad esempio, lavorare per più di 48 ore la settimana, o oltre 13 ore in un unico turno, e sarà necessario garantire ai dottori almeno 11 ore di riposo consecutive ogni 24 ore. L'applicazione della normativa non era entrata in vigore in Italia poiché i medici venivano inquadrati come dirigenti, senza quindi alcun particolare vincolo in termini di orario. Le nuove regole attive da oggi, se da una parte sono volte ad assicurare il giusto riposo agli specialisti in servizio presso aziende ospedaliere, Asl e strutture private, dall'altro si scontrano contro la carenza di personale pressoché cronica in molte strutture sanitarie, frutto di una politica di risparmio attuata anche in Lombardia.
La Provincia di Lecco non è estranea al problema, e un confronto con l'Azienda ospedaliera e l'Asl è stato attivato da parte delle sigle sindacali della Funzione Pubblica in questo senso, al fine di valutare il fabbisogno, in termini di personale, necessario a garantire i servizi ai pazienti senza sottoporre i lavoratori ad estenuanti turni di lavoro.
"Stiamo valutando alcuni aspetti della normativa, per ragionare su una possibile riorganizzazione del lavoro. Certamente quello dei medici è un problema non indifferente, da affrontare" ha spiegato Marco Paleari, segretario generale Fp Cgil Lecco. "Regione Lombardia ha attuato una politica basata sui tagli al personale, e ora i nodi vengono al pettine. Anche nella nostra Provincia non ci sono medici a sufficienza, le 200 nuove assunzioni sbandierate dall'Azienda ospedaliera non sono effettive, e non sono sufficienti a coprire il fabbisogno dell'utenza. Questo è in corso di valutazione, attraverso un confronto tra noi e l'Azienda ospedaliera. L'obiettivo da perseguire in tempi brevi, poiché la normativa entra in vigore mercoledì, è quello di ottenere personale medico a sufficienza per offrire tutti i turni necessari all'utenza, garantendo allo stesso tempo il giusto riposo ai medici. La Regione ha messo un tetto al costo del personale, bloccando le assunzioni anche nel territorio lecchese". Il confronto con Asl e Azienda ospedaliera continua, e i rappresentanti della Funzione Pubblica lecchese saranno a Roma a manifestare, il prossimo 28 novembre, perché un servizio essenziale come quello dell'assistenza medica possa essere garantito nelle migliori condizioni.
La Provincia di Lecco non è estranea al problema, e un confronto con l'Azienda ospedaliera e l'Asl è stato attivato da parte delle sigle sindacali della Funzione Pubblica in questo senso, al fine di valutare il fabbisogno, in termini di personale, necessario a garantire i servizi ai pazienti senza sottoporre i lavoratori ad estenuanti turni di lavoro.
"Stiamo valutando alcuni aspetti della normativa, per ragionare su una possibile riorganizzazione del lavoro. Certamente quello dei medici è un problema non indifferente, da affrontare" ha spiegato Marco Paleari, segretario generale Fp Cgil Lecco. "Regione Lombardia ha attuato una politica basata sui tagli al personale, e ora i nodi vengono al pettine. Anche nella nostra Provincia non ci sono medici a sufficienza, le 200 nuove assunzioni sbandierate dall'Azienda ospedaliera non sono effettive, e non sono sufficienti a coprire il fabbisogno dell'utenza. Questo è in corso di valutazione, attraverso un confronto tra noi e l'Azienda ospedaliera. L'obiettivo da perseguire in tempi brevi, poiché la normativa entra in vigore mercoledì, è quello di ottenere personale medico a sufficienza per offrire tutti i turni necessari all'utenza, garantendo allo stesso tempo il giusto riposo ai medici. La Regione ha messo un tetto al costo del personale, bloccando le assunzioni anche nel territorio lecchese". Il confronto con Asl e Azienda ospedaliera continua, e i rappresentanti della Funzione Pubblica lecchese saranno a Roma a manifestare, il prossimo 28 novembre, perché un servizio essenziale come quello dell'assistenza medica possa essere garantito nelle migliori condizioni.