Accadeva 30 anni fa/32, 1 – 15 novembre: fazioni Dc in lotta Merate spende 700 milioni nei giochi, rapinatori instancabili

L'implosione e la successiva diaspora erano ancora lontane ma già i primi scricchiolii si avvertivano anche in provincia. Eppure la Democrazia cristiana era uscita dalla tornata elettorale del 1985 confermando la leadership assoluta. Nei Comuni lo scudocrociato aveva bissato i successi passati con maggioranze superiori al 50% come a Merate. Ma a impensierire Giampiero Omati, segretario provinciale, uno della banda dei quattro emiliani approdati sulle sponda orientale del lago di Como (Con Golfari, Fiamminghi e Maldini) era la corrente Rinnovamento Popolare, guidata dall'ex sindaco di Lomagna e parlamentare Ezio Citterio con Angelo Meroni, all'epoca vice direttore generale della Banca Briantea, Roberto Schellino e Ferruccio Favaron. I dissidenti avevano chiesto l'azzeramento di tutte le cariche a partire proprio da quella ricoperta da Omati. Lo scontro interno era sul metodo, la maggioranza faceva riferimento alla "Base", la corrente di centro che guardava a sinistra (nel solco Degasperiano secondo cui "La Dc è un partito di centro che guarda a sinistra") e aveva come riferimento Giovanni Marcora, già ministro dell'agricoltura; la minoranza afferiva all'area Dorotea. Ma come spesso accadeva (e accade) la questione ideologica mascherava la lotta per la conquista delle cariche più alte nel partito.

Giampiero Omati

Il 7 novembre Giuseppe "Pino" Bollini riparte con la moglie Margot Muller e padre Vittorio Galimberti del convento di Sabbioncello alla volta del Kenya nella missione di Marsabit. Una "vacanza" dice Bollini, come l'anno precedente. Invece sta gettando le basi per un'operazione umanitaria di grandi dimensioni e che negli anni a venire diventerà la "sua Africa". "La mia scelta di vita - disse allora Pino - è sempre stata quella di tentare di vivere il messaggio evangelico della legge dell'amore".

Giuseppe Bollini

In città la politica è vivacizzata dalle polemiche innescate dal Pci contro il presunto immobilismo della Giunta guidata da qualche mese da Giacomo Romerio. I comunisti riempiono gli spazi pubblicitari di manifesti sui quali chiedono di conoscere le intenzioni della maggioranza. Risponde Giovanni battista Albani, vice sindaco che rintuzza gli attacchi ma ritiene anche utile un incontro chiarificatore a porte chiuse con tutta la maggioranza e gli organismi dirigenti locali. Incontro che si terrà al convento di Sabbioncello.  

Giovanni Battista Albani

Intanto conquista la prima pagina la notizia che il "Pirellino" di Merate, ossia il palazzo di piazza Italia sarebbe fuorilegge in quanto realizzato con un'altezza ben superiore ai 16 metri consentiti da legge vigente all'epoca della costruzione, nel 1958. Sarebbero addirittura 3 i piani abusivi. Nessuno se n'era accorto prima e nemmeno ora è possibile intervenire se non con una sanatoria.

Il "pirellino" di Merate


Merate si prepara ad assegnare i premi della bontà, seconda edizione. La prima, nel 1984, aveva visto in una fredda sala civica, alla presenza di poche persone, il riconoscimento a Luigi Consonni, Giulio Mandelli e Bruna Bollani. Premiati dal prevosto don Felice Viasco. Dopo una partenza in sordina l'iniziativa decollerà con grande partecipazione di pubblico e numerose segnalazioni. Successivamente a una interruzione di qualche anno, la manifestazione è passata dal settimanale cittadino, che l'aveva ideata, all'Amministrazione comunale che ancora oggi assegna il 7 dicembre i riconoscimenti a cittadini, enti o associazioni che maggiormente si sono distinti nel corso dell'anno.

I premiati della prima edizione: Luigi Consonni, Giulio Mandelli, Bruna Bollani

La malavita non si era certo placata in vista delle festività natalizie. I carabinieri del nucleo operativo arrestano un ventenne colto in flagranza di reato mentre incassa un assegno consegnatogli a seguito di una estorsione; il fine settimana ha fatto registrare tre incidenti con quattro giovani rimasti coinvolti e feriti in maniera grave; a Sirtori due banditi armati e mascherati piombano poco prima di mezzanotte in una trattoria rapinando l'incasso e i portafogli dei clienti per un bottino di circa 3 milioni di lire; a Maresso sesto colpo all'ufficio postale, un giovane infila la canna di una pistola a tamburo nell'apertura che serve a far passare le pratiche dal cliente all'impiegato, il direttore - che ha già subìto tre rapine - interviene a mette i soldi in una borsa, 2 milioni di lire. Sempre a Merate qualcuno si mette a fare di conto, non dei proventi delle rapine, ma di quanto si spende al gioco: 700 milioni all'anno in totocalcio, enalotto, totip e lotterie varie. La febbre del gioco è in costante crescita, lo confermano gli esercenti. Almeno duemila le schedine giocate ogni settimana con importi variabili che spingono il monte spesa fino a 400mila lire. I concorsi, spiega Pino Pesola del bar ricevitoria al Castello, sono passati da 44 a 52 e l'avvento del computer ha reso ancor più facile la giocata.

Pino Pesola

Domenico Galbiati e Renato Tacconi, casatese il primo, meratese il secondo, entrambi consiglieri regionali presentano una proposta di legge al Consiglio regionale che prevede l'obbligatorietà del casco in motocicletta. Ricalca una analoga proposta ferma da tempo in Parlamento che rende il casco obbligatorio per i conducenti di moto con 125 cc. I pareri degli industriali sono contrastanti, soprattutto i fabbricatori di motorini fino a 50 cc temono che l'estensione dell'obbligo, come molti vorrebbero, penalizzi ancor più un mercato già duramente colpito.

32/continua
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