Mandic: trasporta un mutilato e non trova parcheggio. Tutti gli spazi disabili occupati

L'ultimo episodio è di questa mattina quando, attorno alle 11, una signora che trasportava un mutilato si è trovata a non avere un posto dove parcheggiare l'autovettura all'interno degli spazi riservati ai disabili dell'ospedale Mandic.

La donna, alla guida di un'utilitaria, residente a Calusco più volte al mese raggiunge il presidio ospedaliero di Merate per una serie di controlli all'uomo che accudisce, privo di una gamba. Così ha fatto anche questa mattina. Varcati i confini dell'ospedale, dopo aver constatato che gli stalli davanti all'ingresso dei poliambulatori erano tutti occupati, si è spostata verso il pronto soccorso. Anche qui però la disponibilità era esaurita. Tutti gli spazi gialli risultavano già pieni, sia quelli vicini all'area a pagamento che quelli in prossimità delle ambulanze.

Molte, tra l'altro, le vetture ferme all'esterno delle righe bianche, in sosta e senza occupanti a bordo in palese divieto e con il rischio anche di ingombrare aree adibite alla manovra dei mezzi di soccorso.
"Non è la prima volta che succede e già in passato mi ero lamentata con la direzione perchè gli spazi per disabili erano pochi" ha raccontato "ora il numero è adeguato ma il problema è rappresentato da chi li occupa abusivamente o parcheggia male oppure si ferma ma ha contrassegni scaduti e non più validi. E' una vergogna, non c'è rispetto. Se la polizia locale non ha titolo per entrare qui e multare, che lo facciano i carabinieri. Mi trovo spesso a dover discutere con persone che occupano gli spazi per invalidi e stanno benissimo. Bene, a loro dico: vi auguro di perdere una gamba! Così voglio vedere con quanta tranquillità la prossima volta sono pronti a parcheggiare in spazi che a loro non spettano".

Un tesserino per invalidi non più valido

I tentativi di una convenzione tra azienda ospedaliera e polizia locale erano naufragati con l'impossibilità ad affidarsi ad una normativa chiara che non si presti a interpretazioni e ricorsi. E così la regolamentazione dei parcheggi resta affidata al senso civico che molto spesso, purtroppo, manca.
S.V.
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