Lecco: al Manzoni l'11 incontro sulla prevenzione cardiovascolare
Penultimo appuntamento, quest’anno, dedicato alla prevenzione cardiovascolare promosso dal Dipartimento Cardiovascolare dell’Azienda Ospedaliera, quello di mercoledì 11 novembre: al centro dell’attenzione, come di consueto, tematiche fondamentali per l’educazione e l’informazione degli ex degenti utili al completamento e al rafforzamento del loro percorso di cura già iniziato in Ospedale.
In particolare, nel corso dell’incontro, presso l’Aula Magna dell’Ospedale Manzoni, a partire dalle 20.30, si parlerà di superamento dello stress della malattia cardiovascolare e delle motivazioni al cambiamento dei propri stili di vita.
Alla conferenza parteciperanno Pierfranco Ravizza, Responsabile del Centro Riabilitativo Cardiologico dell’Ospedale Manzoni, e Chiara Calabrese, psicologa e psicoterapeuta del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera, ad illustrare nel merito la tematica.
“Una malattia, ma in particolare una malattia cardiovascolare – spiega Ravizza – può portare ad una destabilizzazione del paziente che, da un momento all’altro, sente minata la propria sicurezza a causa dell’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto e dei cambiamenti radicali che questo comporta nella propria vita”.
“Da un anno a questa parte perciò, per facilitare il ritorno ad una vita normale e incoraggiare i nostri pazienti ad attuare cambiamenti nello stile di vita, al fine di prevenire anche ulteriori ricadute della loro patologia, abbiamo inserito, tra i servizi della Cardiologia Riabilitativa, anche quello di supporto psicologico, necessario per affrontare la sofferenza emotiva e mentale che comunemente segue la malattia cardiaca”.
“Lo psicologo all’interno della Cardiologia Riabilitativa – chiarisce Chiara Calabrese – rappresenta una figura di sostegno, oltre che per il paziente, anche per la sua famiglia che li supporta e li guida nell’individuazione e nell’attuazione delle migliori strategie per il controllo dei fattori di rischio, per la modificazione dello stile di vita e per l’implementazione della corretta autogestione dei trattamenti riabilitativi”.
Qualche numero: da ottobre 2014 a settembre 2015 sono stati ben 335 i contatti finalizzati ad una prima valutazione del paziente, a cui sono seguiti 318 colloqui psicologici individuali e 28 familiari.
I pazienti (per lo più uomini con un’età media di 68 anni) e i familiari coinvolti negli incontri di psicoeducazione di gruppo sono stati, invece, 537.
In particolare, nel corso dell’incontro, presso l’Aula Magna dell’Ospedale Manzoni, a partire dalle 20.30, si parlerà di superamento dello stress della malattia cardiovascolare e delle motivazioni al cambiamento dei propri stili di vita.
Alla conferenza parteciperanno Pierfranco Ravizza, Responsabile del Centro Riabilitativo Cardiologico dell’Ospedale Manzoni, e Chiara Calabrese, psicologa e psicoterapeuta del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera, ad illustrare nel merito la tematica.
“Una malattia, ma in particolare una malattia cardiovascolare – spiega Ravizza – può portare ad una destabilizzazione del paziente che, da un momento all’altro, sente minata la propria sicurezza a causa dell’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto e dei cambiamenti radicali che questo comporta nella propria vita”.
“Da un anno a questa parte perciò, per facilitare il ritorno ad una vita normale e incoraggiare i nostri pazienti ad attuare cambiamenti nello stile di vita, al fine di prevenire anche ulteriori ricadute della loro patologia, abbiamo inserito, tra i servizi della Cardiologia Riabilitativa, anche quello di supporto psicologico, necessario per affrontare la sofferenza emotiva e mentale che comunemente segue la malattia cardiaca”.
“Lo psicologo all’interno della Cardiologia Riabilitativa – chiarisce Chiara Calabrese – rappresenta una figura di sostegno, oltre che per il paziente, anche per la sua famiglia che li supporta e li guida nell’individuazione e nell’attuazione delle migliori strategie per il controllo dei fattori di rischio, per la modificazione dello stile di vita e per l’implementazione della corretta autogestione dei trattamenti riabilitativi”.
Qualche numero: da ottobre 2014 a settembre 2015 sono stati ben 335 i contatti finalizzati ad una prima valutazione del paziente, a cui sono seguiti 318 colloqui psicologici individuali e 28 familiari.
I pazienti (per lo più uomini con un’età media di 68 anni) e i familiari coinvolti negli incontri di psicoeducazione di gruppo sono stati, invece, 537.