Lecco: Paola Palmieri 'spiega' ai medici i contenuti della riforma sanitaria lombarda
Lezione magistrale, nel pomeriggio di giovedì 29 ottobre, per sanitari e amministrativi in forza all'Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco. A salire in cattedra - non nuova a esperienze di docenza avendo insegnato presso la scuola di Direzione in Sanità di Eupolis Lombardia - è stato il direttore amministrativo aziendale, la dottoressa Paola Palmieri chiamata a presentare alla variegata platea - con numerosi primari nelle prime file - i concetti cardine della Riforma sanitaria "targata Maroni" di cui si è occupata personalmente avendo presieduto e coordinato l'attività legislativa e regolamentare della Giunta fino al suo ingresso, il primo luglio scorso, nella triade - tintasi completamente di rosa - alla testa dell'Ao.
Partendo dall'esperienza del Libro Bianco e quindi da paletti quali "nessuno pensa all'accantonamento del ruolo del privato, realtà acclarata di cui nessuno farà più a meno" ovvero il mantenimento dei principi cardine della legge 33/2009 quali libertà di scelta e pluralismo, la necessità del passaggio dalla cura al prendersi cura e del riordino del sistema, la direttrice amministrativa aziendale ha dapprima ribadito un concetto caro al governato Maroni ovvero la volontà di garantire le migliori risposte, facendo evolvere il sistema per adeguarlo al futuro, mantenendo le eccellenze raggiunte a livello ospedaliero, senza toccare nulla nella cura dell'acuto ma andando invece a costruire un percorso di assistenza del paziente cronico. Il riequilibrio dell'asse di cura tra ospedale e territorio, in una logica di valorizzazione di entrambi i sistemi e di continuità assistenziale, diviene così uno dei punti fermi della riforma congiuntamente ad una reale integrazione tra Sanitario e Socio-sanitario nella presa in carico della persona.
Presentate così le Agenzie e le Aziende previste a partire dalle otto AST ("che potrebbero anche esercitare compiti di programmazione che la Regione ha fin ora esercitato in autonomia" nonché "potrebbero aver più autonomia nel definire i budget e per spostare risorse da un ente erogatore all'altro) e della relative ASST (con i poli ospedalieri e le reti territoriali) riservando qualche parola anche all'Agenzia di Controllo (che non assorbe le funzioni di controllo dell'Asl) e l'Agenzia di Promozione del sistema sociosanitario lombardo (che avranno invece carattere scientifico).
Al vivace monologo della dottoressa Palmieri sono così seguite le domande "dal pubblico" con il dottor Antonio Lora (direttore del dipartimento di Salute Mentale) e il collega Gedeone Baraldo (direttore sanitario del Mandic) a rompere il ghiaccio. Proprio in quest'ultimo presidio, la D.A. vorrebbe ripetere - visto il riscontro positivo di Lecco - un analogo pomeriggio di approfondimento.
La dottoressa Paola Palmieri
Ad introdurre i lavori - proseguiti poi in maniera informale con la proiezione di una serie di slide arricchite dalla spigliata illustrazione della relatrice - è stata la dottoressa Patrizia Monti, direttore sanitario aziendale che ha tenuto a precisare, affiancata al tavolo dal dottor Pierfranco Ravizza, come il momento di approfondimento e confronto sia stato proposto al personale su iniziativa congiunta dell'Azienda e dell'Ordine dei Medici di Lecco che aveva avanzato una richiesta in tal senso. Già il prossimo 9 novembre - sempre nell'Aula Magna del Manzoni ma alle 20.30 - quest'ultima realtà associativa incontrerà nuovamente la dottoressa Palmieri con il dirigente dell'Asl Valter Valsecchi e il presidente dell'Ordine di Monza per dibattere "su uno dei componenti più modificati dalla riforma: la medicina territoriale" ha annunciato il cardiologo lecchese, nella sua veste di numero uno della compagine che si prefigge - tra gli altri scopi - anche di "portare a conoscenza degli iscritti ciò che bolle in pentola".Partendo dall'esperienza del Libro Bianco e quindi da paletti quali "nessuno pensa all'accantonamento del ruolo del privato, realtà acclarata di cui nessuno farà più a meno" ovvero il mantenimento dei principi cardine della legge 33/2009 quali libertà di scelta e pluralismo, la necessità del passaggio dalla cura al prendersi cura e del riordino del sistema, la direttrice amministrativa aziendale ha dapprima ribadito un concetto caro al governato Maroni ovvero la volontà di garantire le migliori risposte, facendo evolvere il sistema per adeguarlo al futuro, mantenendo le eccellenze raggiunte a livello ospedaliero, senza toccare nulla nella cura dell'acuto ma andando invece a costruire un percorso di assistenza del paziente cronico. Il riequilibrio dell'asse di cura tra ospedale e territorio, in una logica di valorizzazione di entrambi i sistemi e di continuità assistenziale, diviene così uno dei punti fermi della riforma congiuntamente ad una reale integrazione tra Sanitario e Socio-sanitario nella presa in carico della persona.
Presentate così le Agenzie e le Aziende previste a partire dalle otto AST ("che potrebbero anche esercitare compiti di programmazione che la Regione ha fin ora esercitato in autonomia" nonché "potrebbero aver più autonomia nel definire i budget e per spostare risorse da un ente erogatore all'altro) e della relative ASST (con i poli ospedalieri e le reti territoriali) riservando qualche parola anche all'Agenzia di Controllo (che non assorbe le funzioni di controllo dell'Asl) e l'Agenzia di Promozione del sistema sociosanitario lombardo (che avranno invece carattere scientifico).
Il dottor Pierfranco Ravizza, Patrizia Monti, Paola Palmeri e Martina Caligiuri dell'uffiico stampa
Delineate poi le figure - a livello di ATS e ASST - del direttore generale, del direttore sanitario, del direttore socio-sanitario e del direttore amministrativo (con quest'ultima figura che - a detta della dottoressa Palmieri, addentro al sistema, sarà chiamata "a integrare due mondi che vorranno restare il più lontani possibile"). Spazio infine per una panoramica sugli adempimenti attuali e sugli spazi lasciati aperti dal testo legislativo, chiarendo a più riprese come il periodo transitorio vero e proprio non è quello che si sta vivendo in questo momento bensì quando scatterà la riforma, dal primo gennaio 2016 ("anzi dal 2 visto che l'1 staremo tutti festeggiando") per non sospendere i servizi nel momento di effettiva riorganizzazione di dipartimenti e divisioni specialistiche.Al vivace monologo della dottoressa Palmieri sono così seguite le domande "dal pubblico" con il dottor Antonio Lora (direttore del dipartimento di Salute Mentale) e il collega Gedeone Baraldo (direttore sanitario del Mandic) a rompere il ghiaccio. Proprio in quest'ultimo presidio, la D.A. vorrebbe ripetere - visto il riscontro positivo di Lecco - un analogo pomeriggio di approfondimento.
A. M.