Merate: Adriana Mazzucchelli compie 105 anni. E' la più longeva della città. Da giovane fu la sarta di Via Montenapoleone

C'è un secolo di differenza tra Adriana, 105 anni, Simone 5 e Andrea 8.
Ma in fatto di "appetito" e di sorrisi la festeggiata non è seconda a nessuno.
Al quarto piano della palazzina interna dell'istituto Frisia di Merate oggi è festa per la cittadina più anziana della città e l'attenzione è tutta per questa allegra nonnina, vestita con un'elegante giacca di panno, una camicia bianca e una collana di perle.
Adriana Mazzucchelli, classe 1910, nativa di Milano è a Merate dagli anni Novanta.
"Single", la sua è stata una vita dedicata al lavoro. Nel capoluogo lombardo, infatti, fin da giovane è stata impiegata in una boutique di Via Montenapoleone occupandosi di servire le signore, nobildonne e personaggi del mondo dello spettacolo, che chiedevano abiti su misura.


Lei era proprio la "première" come si diceva in gergo, cioè la sarta responsabile del laboratorio che vedeva gli abiti indossati e poi dava indicazioni per gli aggiustamenti e gli eventuali tagli da apportare.
In tempo di guerra, prima che i bombardamenti si accanissero su Milano, Adriana con la boutique traslocarono sul lago Maggiore a Stresa, fino alla fine del conflitto per poi fare ritorno nella metropoli e riprendere l'attività.
Fino agli anni Ottanta Adriana ha svolto egregiamente il suo mestiere, traendone soddisfazione e venendo riconosciuta come una sarta di impareggiabile livello.
Con la pensione, la decisione di trasferirsi in Brianza, a Merate, prima a casa di un parente e poi presso la residenza di Via Don Gnocchi dove si trova tutt'ora.

Adriana con Andrea (8 anni) e Simone (5 anni)


A parte l'udito, Adriana data l'età si può dire davvero che goda di buona salute.
Si sposta autonomamente senza alcun ausilio (né bastone né carrello), ama interessarsi delle sue "compagne" di residenza e, in caso di malattia, non manca di andare a trovarle con una parola di conforto.
Quando la vista glielo permetteva i romanzi (di cui leggeva i primi capitoli e poi la fine) e i puzzle erano la sua passione.
Ora la visita dei parenti, qualche ora con le compagne di reparto, i momenti conviviali scandiscono le giornate di questa signora che ha visto cambiare il mondo ma è rimasta sempre con il suo sorriso semplice che riscalda il cuore e una pacatezza che è contagiosa.
S.V.
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