Merate, variante al PGT/12: richieste in via Cantù e Castelletti. Rasato e asfaltato il marciapiede in via De Gasperi, e i ragazzi?
L'immagine che potete ammirare qui sopra è assai eloquente. Dopo i lavori di sbancamento del terreno, l'apertura di un cancello e la recentissima asfaltatura del marciapiede con livellamento quasi a quota zero del marciapiede stesso i ragazzi, pochi in questi giorni, ecco dove debbono stare in attesa degli autobus: seduti per terra. E quando saranno un centinaio? E da quel cancello che cosa usciranno? Mezzi agricoli? Autovetture? Mezzi pesanti? Ripercorriamo i fatti. Ben prima che pervenisse in comune l'istanza di poter costruire una villa sulla cima della collinetta iniziarono i lavori di sbancamento. Tutti autorizzati, ovviamente. Tanti lavori che sono stati preceduti dall'estirpazione di piante e arbusti che precedentemente ricoprivano la collina. Pareva un semplice lavoro di sistemazione del terreno, gradevole a ben vedere. Poi però è giunta l'istanza di poter costruire una bella villa proprio in cima alla "gobba". Accidenti, ecco il perché dei lavori, abbiamo pensato maliziosamente. E un bel giorno la recinzione è stata tagliata e resa "apribile" a mo' di cancello. Ma per la miseria il "cancello" si apre proprio sul marciapiede dove da sempre centinaia di studenti, all'aperto, sotto la pioggia e la neve o il sole cocente attendono gli autobus, nonostante che l'avvocato Alessandro Patti già una quindicina d'anni fa sollecitava l'allestimento di una pensilina riparata anche su tre lati per rendere confortevole l'attesa. In fondo si tratta di studenti non di un gregge di pecore. Invece nulla, le Amministrazioni si sono succedute ma i ragazzi attendono il pullman sotto la pioggia. Ma andiamo avanti con un'altra domanda: non è che da quel cancello usciranno auto? No perché se così fosse dove sarà posizionata la sosta degli autobus? In queste settimane abbiamo ripetutamente posto le domande ma il signor sindaco Andrea Massironi e l'avvocato vice sindaco Massimiliano Vivenzio non hanno ancora sbollito la rabbia dovuta al fatto che merateonline ha pubblicato le istanze con nome e cognome, figuriamoci se intendono rispondere. Ora però abbiamo rilevato, e con noi moltissimi lettori che l'hanno segnalato, che la fascia di marciapiede antistante l'apertura verso la collinetta è stata asfaltata e il livello del marciapiede rasato fino a quota quasi zero. Proprio come se da quel sedicente "cancello" dovessero uscire dei mezzi e immettersi a metà della rotatoria che nelle ore di punta ha un traffico infernale ma che, soprattutto, continua a ospitare centinaia di studenti i quali, se ci fosse un'Amministrazione comunale meno impegnata a twittare e più concentrata sui propri compiti meriterebbero da tempo di poter beneficiare di un idoneo riparo. A questo punto, non sapendo come interpretare l'ultimo avanzamento lavori torniamo a chiedere spiegazioni agli Amministratori interessati compresa l'ineffabile Maria Attilia Sesana, assessore all'istruzione. Le nostri perplessità sono quelle dei lettori e cittadini di Merate che hanno seguito con attenzione il nostro viaggio tra le istanze del PGT.
Detto questo vediamo che cosa abbiamo scelto per la dodicesima puntata.
Come era fino a qualche mese fa la fermata del pullman in Via De Gasperi
Si sa che l'urbanistica sia materia lasciata alla discrezionalità più ampia della Pubblica Amministrazione e quindi molte scelte urbanistiche del passato sono state spesso motivo di critiche e malcontenti. Tanto più quando nella medesima zona c'è stato chi ha visto diventare edificabile il proprio lotto e chi invece, a pochi metri di distanza, non ha mai potuto costruire nemmeno un box-auto. E' il caso di alcune istanze di cui ci occupiamo in questa puntata. Qualcuno lamenta di non aver mai potuto costruire su un terreno comprato da più di 40 anni; altri avrebbero la possibilità di costruire in pieno centro città ma la crisi economica avrebbe rallentato fin troppo i lavori. Ma vediamo in dettaglio le istanze che abbiamo selezionato.
Istanza n.0 - Presentata dal signor Giuberti Eugenio, classe 1935, residente a Monza. Il signor Giuberti chiede l'edificabilità per un proprio terreno di circa 5.000 mq, in via Prinetti Castelletti, la stradina che dalla via Emilio Bianchi conduce all'ingresso secondario di villa Subaglio (dove sono localizzati gli uffici amministrativi). L'istante lamenta il fatto che da più di 40 anni, esattamente dal 1973, ha reiterato svariate richieste per poter costruire sul terreno, senza mai ottenere nemmeno un metro cubo; il lotto è infatti inserito da sempre in zona agricola a valenza paesistica.
ISTANZA 0
Istanza n. 57 - Anch'essa a firma del signor Giuberti Eugenio di Monza. Con questa seconda istanza il signor Giuberti lamenta il fatto che tutta la zona in cui è inserito il suo terreno, nel corso degli anni è stata edificata - a macchia di leopardo, ci permettiamo di aggiungere noi. Ebbene sembra che solo il terreno di Giuberti sia rimasto privo di capacità edificatoria. Il proprietario si dice disposto a allargare la via Prinetti Castelletti, a realizzare la fognatura e a sistemare un viottolo pedonale che collega la via Bianchi con via Piave, purché la variante Massironi accolga la sua richiesta. Facciamo notare che effettivamente nel corso degli ultimi 20 anni, a far data dal PRG del 1994, lungo l'asse di via Bianchi sono state rese edificabili diverse aree. Proprio all'angolo con la via Prinetti Castelletti, un ampio lotto è stato reso edificabile e appartiene alla società Eutekne, la stessa che ha costellato di case particolarmente voluminose e ora neppure terminate, la zona del Vedù e quella a sud di Merate.
Gli edifici incompiuti al Vedù
Istanza n.3 - Presentata dalla signora Sgrinzato Elisabetta di Merate. La signora asserisce di essere proprietaria di un terreno in via Cantù, pieno centro di Merate, sul quale nel 2008 avrebbe ottenuto il diritto di edificare un'abitazione plurifamiliare. Il PGT del 2012 avrebbe modificato la destinazione urbanistica del luogo, inserendo il terreno tra gli ambiti R2b "di particolare pregio ambientale". Tale classificazione ci sembra corretta, vista la densità edilizia esistente nell'ambito urbano compreso tra la chiesa parrocchiale e il cimitero. Ma il problema della signora Sgrinzato non riguarda la destinazione urbanistica conferita al lotto dal PGT, bensì il fatto che il permesso di costruire già ottenuto dovrebbe essere prorogato, poiché le difficoltà economiche del momento avrebbero interrotto l'iniziativa immobiliare già programmata.
ISTANZA 3
Istanza n.14 - Presentata dal geometra Carlo Perego per conto dei signori Mozzanica di Merate, riguarda un edificio residenziale già esistente, sito in via Adamello, località Roncaglia. Si tratta di uno dei tanti edifici un tempo costruiti e abitati da agricoltori e tuttora inseriti in zona agricola. I signori Mozzanica chiedono ora che la loro casa venga inserita tra quegli edifici che, contrassegnati in planimetria con un asterisco, siano assoggettati a una disciplina meno rigida, che ne consenta la ristrutturazione per necessità familiari.
ISTANZA 14
Istanza n.18 - Riguarda un terreno in via Cantù ed è firmata dall'attuale proprietario, Villa Giuseppe Pio di Robbiate, nonché dai signori Lozito Pierpaolo e Savoia Elena di Vimercate, questi ultimi quali promissari acquirenti del terreno. In sostanza i firmatari chiedono che venga abolito l'obbligo di convenzionamento a cui è subordinato l'ottenimento del permesso di costruire per l'edificazione. Immaginiamo che il signor Villa stia per vendere alla coppia di Vimercate, signori Lozito e Savoia, il proprio terreno; questi ultimi vorranno sicuramente costruirsi una casa, peraltro in pieno centro di Merate, a pochi passi dalla chiesa parrocchiale.
Istanza n. 69 - Presentata dal dottor Luigi Bolis di Lecco, curatore del fallimento Valagussa Srl. L'istanza riguarda un lotto di terreno a Novate, al confine con il Comune di Robbiate. Secondo il curatore del fallimento l'area andrebbe resa edificabile, in coerenza con il terreno vicino, in territorio di Robbiate, dove la società fallita ha già realizzato un edificio. Comprendiamo che il fallimento debba fare cassa, ma non vediamo perché, ancora una volta, si debba pensare di speculare sul territorio, come fosse un bancomat.
ISTANZA 69
Istanza n.73 - Presentata tardivamente dall'architetto Giuseppe Cerrano, residente in via Allende. Nell'istanza l'architetto chiede che una delle due aree a standard che la lottizzazione del Vedù ha ceduto al comune venga destinata ad autorimessa interrata, ad uso dei residenti di via Allende.
ISTANZA 73. In foto l'architetto Giuseppe Cerrano
Continua/12
