Mandic: archivio di radiologia accessibile al pubblico. Muffa e umidità alle pareti

Lastre a portata di tutti, con tanto di nome, cognome, data di nascita e naturalmente referto, sparse per i locali adiacenti alla palestra e raggiungibili semplicemente aprendo una porta. E poi muffa alle pareti, un listello in acciaio staccato dal soffitto e ora penzolante ad altezza di cranio, contenitori di cartoni ricettacolo di umidità e un bagno in condivisione con il ripostiglio.


Si tratta della denuncia che, nei giorni scorsi, è giunta sul tavolo dei preposti alla sicurezza e della dirigenza ospedaliera e relativa all'archivio di radiologia situato nei pressi della palestra.


Qui vengono accatastate le lastre, ormai vecchie e non più utili (si è passati infatti alla catalogazione e conservazione su supporto informatico, ndr), in formato cartaceo, rinchiuse in buste con l'etichetta con i dati identificativi del paziente. Centinaia e centinaia di referti impilati per terra, lungo i corridoi dei locali, su tavoli e mensole, all'interno dei vani adibiti a servizio igienico e che con il tempo hanno raccolto umidità e muffa. I locali, per questa ragione, sono densi di un odore acre, sgradevole, di certo non consono con l'attività lavorativa di chi si trova a trascorrere diverse ore della giornata in quell'area.


Proprio sulla condizione dei lavoratori e sulla facile accessibilità alle lastre, si scaglia il delegato USB Francesco Scorzelli che, all'azienda, ha anche dato un ultimatum: entro mercoledì 16 settembre si dovrà provvedere a una ispezione e a un conseguente risanamento altrimenti scatteranno le azioni per far rispettare la normativa in materia.

S.V.
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