Mandic: l'immensa gioia di mamma Ivonne e della compagna Maria Eugenia per la nascita dei loro due gemellini Gioele e Nina
Giole e Nina sono due gemellini, nati lo scorso 12 agosto all'ospedale Mandic di Merate.
Primo a vedere la luce, come si deve a tutti gli ometti coraggiosi, è stato Gioele che, con i suoi 2,830 kg, ha preceduto di un paio di minuti, alle 10.40, la sorellina Nina, 2,030 kg di dolcezza.
I fratellini sono nel reparto di ostetricia del presidio meratese e ci rimarranno ancora per un po', ma stanno bene e sono costantemente sotto l'occhio vigile di mamma Ivonne e della compagna Maria Eugenia.
Perchè Gioele e Nina sono frutto di una storia di amore tra due donne che, dopo avere scoperto pian piano, di essere fatte l'una per l'altra, di non poter fare a meno di quella persona che al mattino quando ti svegli è il tuo primo pensiero e alla sera quando ti addormenti è anche l'ultimo che vuoi custodire nel sonno, hanno deciso di fare un passo in più. Sfidando i comprensibili pregiudizi, gli sguardi non sempre facili di parenti e conoscenti ma forti nel loro sentimento, si sono tenute per mano e sono andate avanti.
Conosciutesi in parrocchia a Caprino, hanno iniziato a frequentarsi e poi a convivere nel 2009.
Ivonne Donadoni, classe 1971 è ortottista presso una struttura ospedaliera; Maria Eugenia Rota Bulò, classe 1965, che già aveva una famiglia alle spalle con tre figli, è invece titolare di un'agenzia immobiliare in paese.
Il loro percorso a due vive, come in ogni coppia, momenti di salita e altri di discesa, dovuti soprattutto all'ambiente in cui la loro relazione si inserisce, che a volte originano ammirazione per il coraggio della scelta altre invece disapprovazione.
Mentre i due figli maschi di Maria Eugenia, di 19 e 13 anni, vanno a vivere con la coppia, le due donne decidono che è il momento di avere un figlio e così iniziano la lunga trafila dell'inseminazione artificiale, naturalmente fuori dall'Italia.
Per qualche anno fanno la spola con la Danimarca ma tutti i tentativi falliscono. Decidono allora di provare con la Spagna, a Siviglia, e qui al terzo impianto arriva la lieta notizia. A gennaio Ivonne è incinta. Passano i giorni, le settimane, i mesi e tutto procede per il meglio.
La notizia inizia a girare tra amici e parenti e non manca chi si lascia scappare "se anche ai miei tempi si fosse potuto...".
Ma il giorno della gioia è il 12 agosto quando al mattino vengono alla luce i due gemellini. Ivonne e Maria Eugenia, le uniche a sapere cosa è significato questo traguardo, non contengono la gioia e infatti fuori dalla camere due allegri ed enormi palloncini annunciano il lieto evento.
Cui ne farà seguito un secondo quando Gioele e Nina, nomi scelti per par condicio da ciascuna delle mamme, inviteranno amici e parenti a una grande festa, la loro che annuncerà l'affacciarsi al mondo di due vite, entusiaste e gioiose semplicemente di esserci.
Primo a vedere la luce, come si deve a tutti gli ometti coraggiosi, è stato Gioele che, con i suoi 2,830 kg, ha preceduto di un paio di minuti, alle 10.40, la sorellina Nina, 2,030 kg di dolcezza.
Ivonne e Gioele
I fratellini sono nel reparto di ostetricia del presidio meratese e ci rimarranno ancora per un po', ma stanno bene e sono costantemente sotto l'occhio vigile di mamma Ivonne e della compagna Maria Eugenia.
Perchè Gioele e Nina sono frutto di una storia di amore tra due donne che, dopo avere scoperto pian piano, di essere fatte l'una per l'altra, di non poter fare a meno di quella persona che al mattino quando ti svegli è il tuo primo pensiero e alla sera quando ti addormenti è anche l'ultimo che vuoi custodire nel sonno, hanno deciso di fare un passo in più. Sfidando i comprensibili pregiudizi, gli sguardi non sempre facili di parenti e conoscenti ma forti nel loro sentimento, si sono tenute per mano e sono andate avanti.
Conosciutesi in parrocchia a Caprino, hanno iniziato a frequentarsi e poi a convivere nel 2009.
Ivonne Donadoni, classe 1971 è ortottista presso una struttura ospedaliera; Maria Eugenia Rota Bulò, classe 1965, che già aveva una famiglia alle spalle con tre figli, è invece titolare di un'agenzia immobiliare in paese.
Il loro percorso a due vive, come in ogni coppia, momenti di salita e altri di discesa, dovuti soprattutto all'ambiente in cui la loro relazione si inserisce, che a volte originano ammirazione per il coraggio della scelta altre invece disapprovazione.
Mentre i due figli maschi di Maria Eugenia, di 19 e 13 anni, vanno a vivere con la coppia, le due donne decidono che è il momento di avere un figlio e così iniziano la lunga trafila dell'inseminazione artificiale, naturalmente fuori dall'Italia.
Per qualche anno fanno la spola con la Danimarca ma tutti i tentativi falliscono. Decidono allora di provare con la Spagna, a Siviglia, e qui al terzo impianto arriva la lieta notizia. A gennaio Ivonne è incinta. Passano i giorni, le settimane, i mesi e tutto procede per il meglio.
Nina con la nonna
La notizia inizia a girare tra amici e parenti e non manca chi si lascia scappare "se anche ai miei tempi si fosse potuto...".
Ma il giorno della gioia è il 12 agosto quando al mattino vengono alla luce i due gemellini. Ivonne e Maria Eugenia, le uniche a sapere cosa è significato questo traguardo, non contengono la gioia e infatti fuori dalla camere due allegri ed enormi palloncini annunciano il lieto evento.
Cui ne farà seguito un secondo quando Gioele e Nina, nomi scelti per par condicio da ciascuna delle mamme, inviteranno amici e parenti a una grande festa, la loro che annuncerà l'affacciarsi al mondo di due vite, entusiaste e gioiose semplicemente di esserci.
Saba Viscardi