Merate: "gioco" d'estate, quale futuro per l'Area Cazzaniga? Sondaggio senza pretese per conoscere le vostre opinioni
Prendiamolo un po' come il gioco di fine estate. Lo spunto è arrivato da un'arguta lettrice cui poi hanno fatto seguito diversi lettori sollecitando il lancio di un referendum sul possibile destino della costruzione ideata dall'architetto fiorentino Marco Casamonti. All'inizio della consigliatura Albani, l'allora assessore ai lavori pubblici Pierpaolo Arlati suggerì di demolire il rustico in costruzione sull'area don Natale Basilico, più nota come area Cazzaniga. Ma gli fu risposto che non era possibile giuridicamente: l'opera andava conclusa altrimenti si sarebbe configurato un danno erariale.
Tra fallimenti e riprese neppure in cinque anni Albani riuscì a terminare il manufatto, costato a festa finita oltre 7 milioni di euro. Il cantiere chiuse sotto l'era Robbiani. In campagna elettorale l'attuale primo cittadino promise che proprio dall'area Cazzaniga sarebbe iniziata l'opera di dare di "Più" alla città. Ma a distanza di 15 mesi la situazione può dirsi solo peggiorata. Ora si promettono illuminazione a giorno, pulizia puntuale, controllo sulle aree circostanti il noto T Bar che, secondo i Giovani per Merate andrebbe chiuso per destinare tutta l'area a iniziative coerenti con lo spirito iniziale infuso nel progettista dall'allora sindaco Dario Perego. Per la verità pare che l'attuale amministrazione guardi con un occhio benevolo la gestione del locale, ancorché fonte di problemi con i residenti.
Non è questa la sede per cercare le ragioni di tale, presunta benevolenza, che però si è concretizzata nella cessione, di sostanza se non di forma, della parte centrale della città per una grande festa notturna (definizione non nostra ma dell'assessore Giusy Spezzaferri). Bene tanti lettori però la pensano diversamente. Quindi giochiamo con un sondaggio "chiuso". Prendiamo le quattro opzioni della lettrice, ciascuno può "flaggare" quella che preferisce. Diciamo subito che non sortirà alcun riflesso concreto. Ma è sempre utile conoscere il pensiero della cittadinanza. Il nostro è il seguente: se non ci fossero controindicazioni giuridiche raderemmo tutto al suolo per ricostruire una piazza con un bel parcheggio alberato, panchine e una fontana centrale.
Tra fallimenti e riprese neppure in cinque anni Albani riuscì a terminare il manufatto, costato a festa finita oltre 7 milioni di euro. Il cantiere chiuse sotto l'era Robbiani. In campagna elettorale l'attuale primo cittadino promise che proprio dall'area Cazzaniga sarebbe iniziata l'opera di dare di "Più" alla città. Ma a distanza di 15 mesi la situazione può dirsi solo peggiorata. Ora si promettono illuminazione a giorno, pulizia puntuale, controllo sulle aree circostanti il noto T Bar che, secondo i Giovani per Merate andrebbe chiuso per destinare tutta l'area a iniziative coerenti con lo spirito iniziale infuso nel progettista dall'allora sindaco Dario Perego. Per la verità pare che l'attuale amministrazione guardi con un occhio benevolo la gestione del locale, ancorché fonte di problemi con i residenti.
Non è questa la sede per cercare le ragioni di tale, presunta benevolenza, che però si è concretizzata nella cessione, di sostanza se non di forma, della parte centrale della città per una grande festa notturna (definizione non nostra ma dell'assessore Giusy Spezzaferri). Bene tanti lettori però la pensano diversamente. Quindi giochiamo con un sondaggio "chiuso". Prendiamo le quattro opzioni della lettrice, ciascuno può "flaggare" quella che preferisce. Diciamo subito che non sortirà alcun riflesso concreto. Ma è sempre utile conoscere il pensiero della cittadinanza. Il nostro è il seguente: se non ci fossero controindicazioni giuridiche raderemmo tutto al suolo per ricostruire una piazza con un bel parcheggio alberato, panchine e una fontana centrale.
