Mandic: presidio dei lavoratori "Copma" e l'USB si scaglia contro i confederati complici

Questa mattina una rappresentanza di lavoratrice della COPMA, l'azienda che ha in appalto il servizio delle pulizie presso l'azienda ospedaliera di Lecco, ha manifestato contro la riduzione degli orari e di conseguenza delle retribuzioni degli addetti, già fortemente penalizzati da un taglio precedente.

"Armati" di bandiere e volantini hanno presidiato l'ingresso del presidio Mandic, informando l'utenza di quanto sta accadendo e spiegando le ragioni della loro preoccupazione, che aumenta di ora in ora, e della protesta.

Presenti anche le RSU e Tina Coviello (Fisascat Cisl), Stefania Sorrentino (Filcams Cgil), Fabrizio Bonfanti (UiltuCs).


"Si tratta di lavoratrici donne, che hanno già un salario basso e orari ridotti" hanno spiegato "La Copma per rientrare nei canoni della modifica al capitolato che le ha permesso di vincere la gara due anni fa, vuole ridurre ulteriormente, rivalendosi sui lavoratori. Lavoratori che nessuno riconosce, che sono invisibili ma fanno un lavoro di primaria importanza non solo per la struttura ospedaliera ma anche e soprattutto per l'utenza".

Per chiedere "all'azienda ospedaliera un cambio di rotta a tale progetto e a Copma un riesame più approfondito della economicità dell'appalto", le tre sigle sindacali hanno organizzato la manifestazione di questa mattina che si ripeterà domani a Lecco, davanti all'ospedale Manzoni mentre, alle ore 11, si terrà un incontro con uno dei responsabili ospedalieri.

Solidarietà ai lavoratori è stata espressa anche dall'Unione Sindacati di Base "Ogni giorno condividiamo con i lavoratori della Copma la vita lavorativa, le difficoltà e lo sfascio della nostra Azienda Ospedaliera. In tutti i presidi: Bellano, Merate, Lecco e nelle strutture territoriali, in passato i nostri dirigenti sindacali hanno denunciato: lo sfruttamento dei lavoratori Copma; che grazie al loro impegno hanno evitato il peggioramento della qualità del servizio erogato, nonostante la costante riduzione di risorse umane e materiali. I lavoratori Copma sono stati costretti ad accettare la frustrazione dei loro diritti, l'aumento delle ore di lavoro a parità di retribuzione, con il ricatto, non del licenziamento ma del "mancato rinnovo del contratto individuale di lavoro". VERGOGNA!"

Ma l'indignazione dell'USB si spinge oltre e si scaglia contro i sindacati confederati, complici, a suoi dire, delle condizioni di lavoro in cui si trovano ora i dipendenti dell'azienda.

"La solidarietà ai lavoratori purtroppo non può essere disgiunta dalla evidenza della complicità, del silenzio da parte delle organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL, le quali in ambito privato fingono di non accorgersi come il diritto del lavoro sia agonizzante, in ambito pubblico, svendono i diritti dei lavoratori contrattando la distribuzione di elemosina sotto forma di Risorse aggiuntive regionali o Premi di produttività fasulli, che nessuna ricaduta hanno sulla qualità del servizio erogato e percepito dall'utenza.
CGIL CISL UIL hanno sottovalutato da tempo le condizioni di questi lavoratori e poi, stretti dagli avvenimenti, si svegliano e organizzano presidi. Si poteva prevenire il massacro dei diritti dei lavoratori della Copma?
Si poteva intervenire per promuovere il diritto dell'utenza ad avere un ambiente sicuro e terapeutico?".


Domani si terrà il secondo presidio a Lecco e poi ci sarà l'incontro con l'azienda ospedaliera.
S.V.
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