Merate: in Aula le 78 richieste dei privati sulla variante al Pgt. Nessun’altra colata di cemento, solo riconversioni e recuperi

Essere presi in giro non piace a nessuno. Meno che mai da questa Amministrazione comunale che ha già dato pessima prova di sé in più occasioni. Questa sera eccezionale commissione urbanistica dedicata alle 78 (erano 71 ma anche quelle presentate oltre il fuori termine sono state accolte) istanze al Piano di governo del territorio in fase di variante. Questo giornale ha già iniziato a illustrare ai lettori le richieste più interessanti giunte in Comune, a beneficio dei cittadini. Non l'avessimo mai fatto: Andrea Massironi e Massimiliano Vivenzio si sono scatafottuti in proteste vibranti perché ci siamo permessi di citare anche i nomi dei proponenti. E' scorretto - ha poi spiegato in apertura di commissione in vice sindaco Vivenzio - perché dal dibattito il proponente potrebbe aprire un contenzioso col Comune in caso di non accoglimento della sua istanza. A noi sembra una cazzata notevole ma detta da un avvocato chiniamo il capo.

Gli architetti Molinetti e Lazzaroni

E continuiamo il nostro viaggio, con nomi e cognomi dei proponenti in ossequio al diritto di informazione. Nel contempo, circa due settimane orsono, presentiamo formale richiesta di accesso agli atti - che sono pubblici una volta protocollati - per visionare le istanze. E qui inizia il tira e molla. Tocca al Segretario dare l'autorizzazione ma ahimé è ammalato. Però a ben pensarci forse compete al responsabile dell'ufficio tecnico che però, beata lei, è in vacanza. Noi attendiamo in rispettoso silenzio. Ma ecco il colpo di scena: illustrate le 78 istanze, nella modalità che diremo più avanti, l'architetto Ramona Lazzaroni, capo dell'ufficio tecnico, evidentemente tornata al lavoro, annuncia che oggi, guarda che caso, proprio oggi le istanze sono pubblicate sul sito del comune. Ma non proprio alla portata di tutti. Dunque prima bisogna aprire il sito, poi cercare in alto a destra un piccolo link con scritto "Amministrazione trasparente", cliccando sul quale si va a una pagina con ben 23 capitoli uno dei quali si intitola "pianificazione e governo del territorio". Si clicca ed escono altri due sottotitoli di cui il secondo sibillinamente porta alla pagina "suggerimenti e/o proposte finalizzate alla redazione della variante di PGT". E giunti finalmente in porto ecco tutte le istanze con tanto di nome e cognome. E la scorrettezza di cui parlava l'avvocato Vivenzio? E' andata a farsi benedire. Com'era ovvio. Quindi, per concludere scusandoci, noi andremo avanti a presentare le istanze con i nomi dei proponenti. Mentre Massironi e Vivenzio dovrebbero mettersi d'accordo con i loro responsabili di settore prima di sbraitare inutilmente.

Andrea Massironi e Massimiliano Vivenzio


E veniamo alla Commissione di oggi. Il commento più azzeccato è di un ex consigliere: siamo indietro di vent'anni. Infatti a illustrare al sempre più scarso pubblico le istanze c'erano Vivenzio e l'architetto Molinetti davanti a una cartografia in bianco e nero affissa a una decina di metri dalle sedie del pubblico impossibilitato quindi a capire di che cosa si stesse parlando.

La soluzione più ovvia sarebbe stata quella di disporre di una cartografia a colori per distinguere le attuali destinazioni urbanistiche del territorio comunale e una seconda relativa a ciascuna istanza da proiettare sullo schermo in modo da comprendere bene la zona, la richiesta del privato e le ragioni dell'accoglimento o meno di tale richiesta. Inutile la regia del presidente Andrea Valli che pure è l'autore del PGT vigente. Avrebbe potuto chiedere all'estensore della variante di rendere le istanze comprensibili al pubblico e non solo ai membri della commissione già dotati dei testi delle istanze. Non l'ha fatto. Una presidenza la sua di nessun peso.

Il consigliere Andrea Valli

Quanto al lavoro in corso crediamo si possano dire due cose: la prima è che grazie alla legge sul consumo, o meglio sul risparmio dei suoli, della regione Lombardia a guida Maroni le richieste di cambi di destinazione d'uso da agricolo a edificabile, saranno respinte; la seconda è che l'Amministrazione punta a favorire il recupero dei fabbricati fatiscenti e le ristrutturazioni. Il tutto in linea con i principi guida del PGT approvato nel 2012. Sembrano quindi cadere i sospetti che questa Amministrazione a guida NCD avrebbe aperto i cordoni della borsa. Massironi e Vivenzio sembrano intenzionati a tenere ben diritta la barra favorendo certo tutti gli interventi possibili, anche per ridare un po' di fiato all'edilizia, ma evitando i saccheggi del territorio perpetrati con i Prg precedenti in particolare quello del 1994 sotto la consigliatura Gallina. Sono buone notizie, che si danno volentieri. Lo sviluppo si tenderà a concentrare lungo l'asse di via Bergamo, fermando invece l'espansione del comparto attorno a via Campi.

Saranno respinte molto probabilmente le istanze che abbiamo presentato nelle scorse settimane: quelle di via De Gasperi e di Brugarolo. Il primo a commentare il lavoro è stato lo stesso avvocato Valli che ha sottolineato in termini elogiativi le scelte annunciate da Vivenzio, anticipando di fatto il voto favorevole della Lega Nord. A questa seduta ne seguirà un'altra non meno importante sul piano delle regole. Che interesserà il nodo delicato dello spostamento delle attività commerciali in particolare di somministrazione di cibi e bevande in modo libero, senza cioè alcuna necessità di chiedere autorizzazioni. Si tratta di una scelta delicata, non per niente vietata dalle attuali regole. Perchè potrebbero concentrarsi in un'unica zona diverse attività tipo bar, pub, kebab ecc. senza disponibilità di parcheggi e senza tenere conto del tessuto urbano esistente (altre attività, residenti e così via).

I prossimi passaggi saranno la pubblicazione per 30 giorni, poi l'adozione, i 60 giorni per le osservazioni e poi un tempo massimo di 90 giorni per il consiglio comunale per procedere con l'approvazione.
Tempo stimato di conclusione dell'intero iter, aprile 2016.
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