Merate: è in aumento la concentrazione del livello di ozono. Superata per tre volte in 10 giorni la soglia di informazione
Una delle prime conseguenze di questo caldo torrido e afoso è l'aumento della concentrazione di ozono nell'aria.
Le centraline della provincia stanno segnando valori che hanno superato la soglia di informazione di 180 µg/m³ e, in alcuni casi, si stanno avvicinando alla soglia di allarme di 240 µg/m³.
Trattandosi di un gas naturale che, a determinate concentrazioni, può avere effetti dannosi sulla salute, gli enti preposti stanno emanando bollettini dove si invita la popolazione a evitare l'esposizione nelle ore più calde della giornata, a restare in casa e a nutrirsi con alimenti sani, che contengono sostanze antiossidanti, principalmente frutta e verdura.
Ma vediamo la situazione provinciale.
A Merate negli ultimi dieci giorni, la colonnina per la misurazione della concentrazione di ozono per tre volte ha superato soglia di informazione. Il 27 giugno si è fermata a 190 µg/m³, per poi salire a 197 µg/m³ il 1° luglio e a schizzare fino a 215 il 2 luglio. I dati della torrida giornata di oggi saranno disponibili solo da domani ma, visto che la temperatura è abbondantemente sopra i 30° c'è da aspettarsi valori simili, o peggiori.
Per quanto riguarda l'alto lago, a Colico gli sforamenti sono stati 2 negli ultimi 9 giorni (un giorno la strumentazione non ha funzionato).
Il 26 giugno la concentrazione di ozono nell'aria è stata di 183 µg/m³ e il 1° luglio di 226. Nelle altre giornate la media si è collocata attorno ai 160 µg/m³.
A Lecco in Via Sora ieri si è superata addirittura la soglia di allarme con 252 µg/m³ (limite a 240). In realtà gli ultimi dieci giorni non sono stati decisamente favorevoli per quanto riguarda l'ozono. Cinque in totale gli sforamenti su 10 giorni monitorati. Il primo il 26 giugno con 197 µg/m³, poi il 27 con 221, il 28 con 181, il 1 luglio con 221 e infine ieri con 252 µg/m³.
Secondo le prescrizioni dell'ARPA, al superamento di tale livello sussiste un rischio reale per la salute umana e quindi è necessario adottare provvedimenti immediati.
Situazione decisamente critica a Moggio dove ieri, giovedì 2 luglio, la centralina è salita fino a 273 µg/m³. In totale gli sforamenti negli ultimi dieci giorni sono stati ben sei: 210 il 26 giugno, poi 211, 191, 190, 218 e infine 273.
Non va meglio a Nibionno. Per ben 5 volte il livello ha superato la soglia di informazione: 210, 209, 188, 232 e 234 nella giornata di ieri che si attesta tra le peggiori dell'ultima decade.
Quattro volte sopra i limiti per Perledo: la concentrazione di ozono è stata elevata nelle giornate del 26 giugno (184 µg/m³), del 27 (194), del 1° luglio (217) e del 2 luglio (221).
Siamo oltre la soglia di allarme a Valmadrera: ieri si è toccata quota 245 µg/m³. Gli altri sforamenti, invece, sono stati più contenuti: 193, 214, 227.
Ecco alcune delle prescrizioni diffuse da ARPA
Le centraline della provincia stanno segnando valori che hanno superato la soglia di informazione di 180 µg/m³ e, in alcuni casi, si stanno avvicinando alla soglia di allarme di 240 µg/m³.
Trattandosi di un gas naturale che, a determinate concentrazioni, può avere effetti dannosi sulla salute, gli enti preposti stanno emanando bollettini dove si invita la popolazione a evitare l'esposizione nelle ore più calde della giornata, a restare in casa e a nutrirsi con alimenti sani, che contengono sostanze antiossidanti, principalmente frutta e verdura.
Ma vediamo la situazione provinciale.
A Merate negli ultimi dieci giorni, la colonnina per la misurazione della concentrazione di ozono per tre volte ha superato soglia di informazione. Il 27 giugno si è fermata a 190 µg/m³, per poi salire a 197 µg/m³ il 1° luglio e a schizzare fino a 215 il 2 luglio. I dati della torrida giornata di oggi saranno disponibili solo da domani ma, visto che la temperatura è abbondantemente sopra i 30° c'è da aspettarsi valori simili, o peggiori.
Per quanto riguarda l'alto lago, a Colico gli sforamenti sono stati 2 negli ultimi 9 giorni (un giorno la strumentazione non ha funzionato).
Il 26 giugno la concentrazione di ozono nell'aria è stata di 183 µg/m³ e il 1° luglio di 226. Nelle altre giornate la media si è collocata attorno ai 160 µg/m³.
A Lecco in Via Sora ieri si è superata addirittura la soglia di allarme con 252 µg/m³ (limite a 240). In realtà gli ultimi dieci giorni non sono stati decisamente favorevoli per quanto riguarda l'ozono. Cinque in totale gli sforamenti su 10 giorni monitorati. Il primo il 26 giugno con 197 µg/m³, poi il 27 con 221, il 28 con 181, il 1 luglio con 221 e infine ieri con 252 µg/m³.
Secondo le prescrizioni dell'ARPA, al superamento di tale livello sussiste un rischio reale per la salute umana e quindi è necessario adottare provvedimenti immediati.
Situazione decisamente critica a Moggio dove ieri, giovedì 2 luglio, la centralina è salita fino a 273 µg/m³. In totale gli sforamenti negli ultimi dieci giorni sono stati ben sei: 210 il 26 giugno, poi 211, 191, 190, 218 e infine 273.
Non va meglio a Nibionno. Per ben 5 volte il livello ha superato la soglia di informazione: 210, 209, 188, 232 e 234 nella giornata di ieri che si attesta tra le peggiori dell'ultima decade.
Quattro volte sopra i limiti per Perledo: la concentrazione di ozono è stata elevata nelle giornate del 26 giugno (184 µg/m³), del 27 (194), del 1° luglio (217) e del 2 luglio (221).
Siamo oltre la soglia di allarme a Valmadrera: ieri si è toccata quota 245 µg/m³. Gli altri sforamenti, invece, sono stati più contenuti: 193, 214, 227.
Ecco alcune delle prescrizioni diffuse da ARPA
Comportamenti raccomandati diretti alla tutela della popolazione
Poiché l’intensità degli effetti dell’ozono cresce con la durata dell’esposizione dell’individuo, la regola principale è quella di limitare l’esposizione e quindi principalmente limitare le attività all’aria aperta nelle ore di maggiore insolazione, generalmente dalle ore 12.00 alle ore 16.00. E’ quindi consigliato svolgere i lavori pesanti o le attività sportive nelle prime ore della mattina o in serata, quando i livelli di ozono saranno diminuiti. Le ore più calde della giornata andrebbero trascorse in ambienti chiusi, avendo l’accortezza di ventilarli nei momenti freschi come la mattina presto o la sera. Anche l’alimentazione nelle giornate di alti livelli di l’ozono ha una grande importanza. Una dieta ricca di sostanze antiossidanti può aiutare ad abbassare la sensibilità di un individuo all’ozono ed è quindi consigliato, in questi periodi, privilegiare cibi che contengano tali sostanze. I cibi ricchi di antiossidanti sono principalmente frutta e verdura di stagione; per esempio la vitamina C è disponibile in pomodori, peperoni, patate, cavoli, broccoli, verdure a foglia verde, agrumi, fragole, meloni. Utile a tale scopo è anche la vitamina E (uova, asparagi, avocado, noci, mandorle, germe di grano, olio di oliva, olio di arachidi, olio di germe di grano, olio di fegato di merluzzo) e il selenio (pollo, fegato, tonno, molluschi, pomodori, broccoli, cavoli, cipolle, funghi, cereali integrali, lievito di birra, germe di grano). Chiaramente per i soggetti rientranti nelle categorie a rischio, e in generale per le persone anziane e per i bambini, è consigliabile applicare questi suggerimenti anche con livelli di ozono inferiore alla soglia di informazione (180 μg/m3).
Poiché l’intensità degli effetti dell’ozono cresce con la durata dell’esposizione dell’individuo, la regola principale è quella di limitare l’esposizione e quindi principalmente limitare le attività all’aria aperta nelle ore di maggiore insolazione, generalmente dalle ore 12.00 alle ore 16.00. E’ quindi consigliato svolgere i lavori pesanti o le attività sportive nelle prime ore della mattina o in serata, quando i livelli di ozono saranno diminuiti. Le ore più calde della giornata andrebbero trascorse in ambienti chiusi, avendo l’accortezza di ventilarli nei momenti freschi come la mattina presto o la sera. Anche l’alimentazione nelle giornate di alti livelli di l’ozono ha una grande importanza. Una dieta ricca di sostanze antiossidanti può aiutare ad abbassare la sensibilità di un individuo all’ozono ed è quindi consigliato, in questi periodi, privilegiare cibi che contengano tali sostanze. I cibi ricchi di antiossidanti sono principalmente frutta e verdura di stagione; per esempio la vitamina C è disponibile in pomodori, peperoni, patate, cavoli, broccoli, verdure a foglia verde, agrumi, fragole, meloni. Utile a tale scopo è anche la vitamina E (uova, asparagi, avocado, noci, mandorle, germe di grano, olio di oliva, olio di arachidi, olio di germe di grano, olio di fegato di merluzzo) e il selenio (pollo, fegato, tonno, molluschi, pomodori, broccoli, cavoli, cipolle, funghi, cereali integrali, lievito di birra, germe di grano). Chiaramente per i soggetti rientranti nelle categorie a rischio, e in generale per le persone anziane e per i bambini, è consigliabile applicare questi suggerimenti anche con livelli di ozono inferiore alla soglia di informazione (180 μg/m3).
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S.V.