Merate, variante al PGT/1: viaggio tra le 71 istanze presentate dai cittadini per costruire. Prima tappa via Bonfanti/De Gasperi

La macchina è silenziosa, ma sta lavorando a pieno regime. I tecnici incaricati stanno operando sulla normativa vigente, allo scopo, per genericità, di renderla più flessibile, mediante anche l'analisi e la lettura del territorio. In modo da offrire alla Giunta municipale di Merate un quadro della situazione che le permetta di portare entro settembre in adozione la prima variante al Piano di Governo del Territorio (PGT). Breve cronistoria. Merate aveva approvato il suo PGT nel corso della consigliatura Robbiani, nel gennaio del 2012 dopo due anni di intenso lavoro sviluppatosi sotto l'accorta regia dell'assessore all'urbanistica dell'epoca avvocato Andrea Valli.

Andrea Valli e Andrea Robbiani


Il lavoro era stato portato a termine con una sostanziale unanimità di vedute tra le diverse anime della maggioranza di allora. Ma non erano mancati mal di pancia sotterranei, che emergevano soltanto nell'auletta destinata agli assessori. La critica espressa per lo più da Andrea Massironi, assessore esterno al bilancio e oggi sindaco, Massimiliano Vivenzio, assessore all'ecologia oggi con delega anche all'urbanistica e Giuseppe Procopio, allora delegato a sport e commercio oggi promosso ai lavori pubblici era la seguente: l'impalcato normativo appare formalmente di non facile lettura e, nel merito un po' troppo vincolante. Il primo rilievo era stato formulato anche dall'allora capo del servizio territorio, il secondo in principal modo da Procopio.

Andrea Massironi, Massimiliano Vivenzio, Giuseppe Procopio


 E la ragione del rilievo espresso dal giovane assessore è presto spiegata: la maggiore difficoltà insita nelle pieghe delle norme risiede nella possibilità o meno di concedere  cambi di destinazione d'uso dei locali posti in centro storico e in via Bergamo. Si dice che a "ispirare" la revisione normativa, avviata in effetti nel 2014, nell'ultimo scorcio della consigliatura Robbiani, sia stato il titolare del noto bar di via Manzoni "Il Cubo", intenzionato a spostare l'attività nella centralissima piazza Prinetti, nei locali che un tempo ospitavano la libreria Mondadori. Operazione non facile proprio per i vincoli del piano che in effetti a tratti è poco coordinato col piano del commercio, soprattutto nella parte relativa al settore "Somministrazione cibi e bevande". Perché, attenzione, è proprio attorno a questo settore che si è accesa la polemica dentro la Giunta.
 

L'attuale sede del Cubo e quelli dove presumibilmente si sposterà l'attività



Il PGT contiene una sorta di contingentamento del settore, per evitare concentrazioni e, soprattutto, tiene conto di diversi elementi importanti quali la disponibilità di parcheggi, la viabilità e la composizione dell'ambiente circostante, in altre parole se vi sono nuclei residenziali. "Il Cubo" in Piazza Prinetti non dispone di parcheggi e rischia di rendere ancor più conflittuale la convivenza con i residenti. Quello del noto locale è, evidentemente, soltanto un esempio per comprendere il problema. Stesso  discorso in Via Bergamo dove alcuni titolari di capannoni, dismessa l'attività produttiva hanno avanzato richiesta di aprire locali nei quali somministrare cibi e bevande; anche in questo caso presumibilmente rendendo ancor più caotica la viabilità e difficoltoso il reperire adeguati posti auto. La tesi che appare oggi dominante è quella di liberalizzare: gli esercizi pubblici aprano dove ritengono sia loro più conveniente. Quella di Robbiani e Valli fu una scelta politica meditata. Ora la nuova maggioranza intende allentare i vincoli. E anche questa è una scelta politica. Va anche precisato che alcune richieste soprattutto da via Bergamo pervenirono a PGT approvato, quando, ormai, non c'era più tempo per operare modifiche al piano delle regole. Ed è proprio il piano delle regole - e solo in minima parte quello dei servizi - ad essere interessato al lavoro dei tecnici incaricati. I quali dovranno valutare bene il carico urbanistico che una modifica delle regole porterà negli ambiti nei quali si potranno dispiegare. Il PGT vigente ha già mostrato i suoi buoni frutti con l'avvio dei lavori in ambiti di trasformazione (ATR) e di completamento (AC): si pensi al piano Diana, avviato, all'intervento residenziale tra via Cernuschi e via Agnesi, alla sostituzione edilizia avvenuta in fondo a via Cazzaniga angolo via Verdi. Altri sono pronti a decollare mentre non si hanno notizie dall'ATR 1 di Brugarolo e, soprattutto dall'ATR 2, tanto contestato, a Cassina tra via San Marcellino e via Marconi. Ma, naturalmente, al di là delle modifiche normative la variante di PGT, che non toccando il documento di piano non necessita di valutazione ambientale strategica (VAS), pur non discostandosi presumibilmente dallo spirito del PGT vigente, improntato al massimo rispetto per il territorio e quindi al minor consumo di suolo, porterà con sé qualche nuova edificazione.

I lavori rimasti incompleti al Vedù

L'edificazione di Via degli Alpini


Niente a che vedere con la maxi variante del 1994, firmata da Mario Gallina e Aldo Castelli, fondata sulle grandi edificazioni (quali ad esempio il Vedù e via degli Alpini), ma novità non ne mancano. Con questo servizio iniziamo un viaggio tra le 71 istanze pervenute in Municipio, di cui 66 entro il termine ultimo del 30 settembre 2014 e 5 successivamente e accolte. L'iter, come dicevamo, prevede l'adozione della variante entro settembre da parte della sola Giunta che produrrà una cartografia generale senza entrare nel merito specifico delle singole istanze. Poi scatteranno i 30 giorni per la presentazione delle osservazioni e i 30 giorni per l'esposizione all'albo. Dopodiché le osservazioni saranno valutate, accolte in tutto, in parte o respinte e si arriverà all'approvazione definitiva da parte del Consiglio comunale.

In verde l'area interessata dalle due istanze


Oggi iniziamo l'esame di due interventi sotto gli occhi di tutti: l'osservazione numero 32 presentata il 29 settembre 2014 da Giorgio Rughetto e l'osservazione numero 33 presentata in pari data da Carlo Besana. Entrambe riguardano lotti di terreno posti in fregio a Via Bonfanti, via De Gasperi, di fronte al polo scolastico di via dei Lodovichi. Tutti coloro che transitano su quelle vie si sono accorti degli imponenti lavori in corso sulle balze, un tempo coperte da vegetazione, per lo più robinie ma non solo e oggi spianati, livellati a terrazzamenti con apertura dirette su via Bonfanti e su via De Gasperi; una addirittura in prossimità della fermata deli pullman.

La fermata degli autobus come si presenta ora

Come era la fermata degli autobus per caricare gli studenti, fino all'anno scolastico appena terminato

 

Varrebbe qui la pena di chiedere come mai la fermata non sia stata dotata di una lunga tettoia sotto cui i ragazzi si potessero riparare nei giorni di pioggia. Beh, ora non sarà davvero più possibile realizzarla. Ma vediamo.



Istanza nr.32: Giorgio Rughetto ha chiesto la possibilità di realizzare sulla sommità della balza un singolo edificio, mono o bifamigliare per una superficie lorda di pavimento (SLP) di 300 metri quadrati. Il lotto è esteso 2.500 mq. Per ora la proprietà beneficia di un permesso a costruire limitatamente alla formazione della recinzione e accesso dl lotto. I lavoro sono in fase avanzata e la zona ha già cambiato aspetto oltre a non essere più accessibile. 

 

 

Istanza nr.33: Carlo Besana ha chiesto la possibilità di realizzare una villa di 200 metri quadrati di SLP sull'area oggi a prato di circa 8mila metri quadrati. Con una "scia" ha ottenuto l'autorizzazione a recintare la proprietà e a realizzare un accesso al lotto di proprietà.

La nuova costruzione in Via Bonfanti


Scendendo da via Bonfanti si incontra sulla destra un cantiere. E' in corso la costruzione di una villa di discrete dimensioni, già inserita nel PRG precedente l'attuale PGT, quindi con l'assegnazione al privato di un diritto irrevocabile. Giova ricordare che la zona è già fortemente caricata di traffico e anche molto urbanizzata. Gli estensori del PGT avevano rilevato la bellezza di quelle collinette prospicenti il grande polmone verde che si estende da via De Gasperi fino alle spalle dell'Auchan e che avrebbe dovuto diventare nelle intenzioni di Robbiani e Valli un "Parco Agricolo Urbano". Non fu possibile ma l'area è molto vincolata. Si ritiene quindi che, almeno quella, possa e debba essere tutelata.

L'area agricola del PAU


1/continua

 

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