Galbiati, Casatenovo: al Mandic assistenza di altissimo livello. Ma basta con i primari F.F. e ''DEA'' con medici di altri reparti

Filippo Galbiati è un dottore di medicina d'urgenza in un ospedale del milanese ma è prima di tutto il sindaco di Casatenovo, uno dei due comuni (assieme a Merate) che, abbandonati i colori politici, sta lavorando per presentare alla regione Lombardia, commissione sanità, una proposta per la tutela del nostro presidio ospedaliero e la sua elezione a "esempio" già realizzato di diversi punti della riforma.

Il sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati


Giovedì sera, nel corso dell'incontro informale dell'assemblea distrettuale dell'ambito meratese, al termine della presentazione, ha proposto un intervento, esaustivo ed efficace, di pochi minuti ma che ha lasciato il segno.
"Uno dei punti di forza del nostro territorio è l'unità e ancor più lo deve essere su questo tema. Il modello meratese nella sanità ha un riconoscimento più che trentennale, soprattutto nell'integrazione delle cure per le acuzione e nella gestione dei malati sul territorio. Qui si è fatto e si continua a fare molto sull'integrazione che è il vero elemento di qualità. Dobbiamo puntare su questa esperienza che altri territori non hanno in questa fase iniziale perchè il perno di questo modello non può che essere il Mandic, dove si valorizza la qualità. Abbiamo un ospedale di primo livello tra i migliori della Regione, che ha creato servizi di qualità che gli vanno riconosciuti".
E spingendosi a sfatare il timore che si debba sempre pensare al Mandic come a un ospedale in bilico, ha proseguito "Nel nostro nosocomio si fanno cose di altissimo livello. Penso alla chirurgia laparoscopica, all'ortopedia, all'ostetricia-ginecologia che è fiore all'occhiello, all'unità di cura coronarica e alla stroke unit. Questi reparti garantiscono cure di elevata qualità, da cui non si può tornare indietro".
Dal generale, poi, Galbiati è passato al particolare.
"Non è pensabile a un PS elevato a DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) dove si debbano coprire i turni con medici di altri reparti, che in settimana fanno altro, e questo solo perchè ci sono dei buchi da tappare. Serve personale stabile, formato, stabilizzato e qualificato e non per nulla l'emergenza è un percorso a parte negli studi che portano alla specializzazione. Se ci spostiamo all'Inrca e parliamo di Pneumologia, bisogna riconoscere che a Casatenovo ci sono professionalità non comuni. Le competenze dei medici e dei paramedici vanno valorizzate, procedendo al loro trasferimento all'accoglienza dei malati nei nuovi spazi del Mandic. Le risposte da dare su questo frangente sono urgenti".
Infine l'ultimo passaggio sulle mancate e attese nomine dei primari al presidio meratese. "Quando si va a razionalizzare, non si può pensare di convivere con un'organizzazione dove ci sono strutture complesse con a capo facenti funzione e si procede verso accorpamenti che non sono funzionali. Basta, bisogna mettere ordine. Il nostro è un ospedale di primo livello che fa da perno a un sistema nel cui territorio si fa più di quanto la riforma chiede, anzi che è pronto a dare dei tracciati da seguire".
S.V.
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