Mandic: l'esame è inutilizzabile, non ritira la cartella e ora Equitalia le chiede 49 euro
Oltre il danno anche la beffa, perchè a fronte di una cartella di Equitalia da 49 euro da pagare per mancato ritiro dei referti, non potrà probabilmente provare nulla e discolparsi in quanto "è la sua parola contro quella dell'impiegata".
È accaduto a una cittadina di Brugarolo, Rosalba Pirola, che nei giorni scorsi, aprendo la cassetta della posta, si è vista recapitare una raccomandata con la dicitura "Equitalia" e tanto è bastato per farle capire che si trattava di una "grana"...
Ma ripercorriamo l'accaduto.
La donna nel 2011 si sottopone ad un ago aspirato ecoguidato. L'esame, però, non va a buon fine.
"Mi hanno telefonato dicendomi che andava rifatto perché non avevano abbastanza materiale. Io mi sono presentata con il foglio del ritiro ed ho chiesto se dovevo utilizzare ancora quello. E' stata l'infermiera a gettarlo nel cestino dicendo che era inutile e me ne ha stampato un altro. E infatti io ho ritirato l'esame eseguito correttamente come mi era stato detto".
Passano due anni e quei referti, come intuibile, non sono più tra i pensieri della donna fino a quando nel 2013 le arriva la comunicazione dall'ospedale di una cartella non ritirata. La donna (che peraltro è esente da ticket) si precipita al Mandic allo sportello radiologia per scoprire che si trattava del primo eco aspirato eseguito, risultato poi inservibile in quanto carente di materiale. "Ho spiegato tutto all'impiegata che mi ha rassicurato dicendo di stare tranquilla e che ci avrebbe pensato lei". Passano altri due anno fino a quando la vicenda torna nuovamente alla ribalta e l'ultima voce, questa volta, è di Equitalia che le intima il pagamento di 49 euro per il mancato ritiro degli esami.
"Purtroppo è la mia parola contro quella dell'addetta allo sportello. Sono sicura di quello che mi è stato detto, se c'era da ritirare l'avrei fatto. Non era questione di soldi in quanto io sono comunque esente, ma ho seguito le procedure che mi sono state dette. Vorrei però avvertire le persone di stare attente per evitare di ricevere una cartella di Equitalia e poi essere costretti a pagare".
È accaduto a una cittadina di Brugarolo, Rosalba Pirola, che nei giorni scorsi, aprendo la cassetta della posta, si è vista recapitare una raccomandata con la dicitura "Equitalia" e tanto è bastato per farle capire che si trattava di una "grana"...
Rosalba Pirola
La donna nel 2011 si sottopone ad un ago aspirato ecoguidato. L'esame, però, non va a buon fine.
"Mi hanno telefonato dicendomi che andava rifatto perché non avevano abbastanza materiale. Io mi sono presentata con il foglio del ritiro ed ho chiesto se dovevo utilizzare ancora quello. E' stata l'infermiera a gettarlo nel cestino dicendo che era inutile e me ne ha stampato un altro. E infatti io ho ritirato l'esame eseguito correttamente come mi era stato detto".
Passano due anni e quei referti, come intuibile, non sono più tra i pensieri della donna fino a quando nel 2013 le arriva la comunicazione dall'ospedale di una cartella non ritirata. La donna (che peraltro è esente da ticket) si precipita al Mandic allo sportello radiologia per scoprire che si trattava del primo eco aspirato eseguito, risultato poi inservibile in quanto carente di materiale. "Ho spiegato tutto all'impiegata che mi ha rassicurato dicendo di stare tranquilla e che ci avrebbe pensato lei". Passano altri due anno fino a quando la vicenda torna nuovamente alla ribalta e l'ultima voce, questa volta, è di Equitalia che le intima il pagamento di 49 euro per il mancato ritiro degli esami.
"Purtroppo è la mia parola contro quella dell'addetta allo sportello. Sono sicura di quello che mi è stato detto, se c'era da ritirare l'avrei fatto. Non era questione di soldi in quanto io sono comunque esente, ma ho seguito le procedure che mi sono state dette. Vorrei però avvertire le persone di stare attente per evitare di ricevere una cartella di Equitalia e poi essere costretti a pagare".