Sala: femore rotto? Si opera in 48 ore, ma sono in affanno i reparti di Merate e Lecco
Rompersi una gamba in Lombardia? Si rischia di essere curati meglio in Sicilia. La nostra Regione è infatti solo dodicesima in Italia nella classifica dell'appropriatezza delle cure per la frattura del femore, una patologia che colpisce soprattutto gli anziani e che, se operata entro le 48 ore, vede ridurre drasticamente le conseguenze successive. Secondo il Regolamento del Ministero della Salute n. 70, approvato il 2 aprile 2015, l'intervento chirurgico deve avvenire entro due giorni in almeno il 60% dei casi per considerare la struttura sanitaria in linea con i criteri di appropriatezza. La rottura del femore riguarda nel 90% dei casi persone over 65, e i dati ufficiali del "Registro nazionale delle fratture del femore", finanziato dal Ministero della Salute, hanno evidenziato una riduzione significativa del rischio di morte (-28%) e di disabilità (-34%) a 6 mesi dalla frattura per i soggetti operati entro le 48 ore (a parità di età, sesso, malattie concomitanti e disabilità pre-frattura).
I dati lombardi, forniti dall'Assessorato Regionale alla Salute, in risposta a un'interrogazione del Pd, dicono che gli interventi entro le 48 ore si attestano intorno al 45%, con una variabilità molto elevata tra le diverse strutture.
Nelle vicinanze del nostro territorio, vanno bene Desio con il 69,5%, Giussano col 69,1 % e il San Gerardo di Monza col 65,5%. Sono insufficienti Merate (55,8%) e Lecco (55,7%). Male, invece, Vimercate con appena il 29,7%.
Il problema è di personale e di organizzazione. Questa situazione non è certo responsabilità dei medici e degli operatori. Le Direzioni delle aziende ospedaliere devono favorire una migliore organizzazione che risolva il problema dell'indisponibilità delle sale operatorie per questo tipo di operazione e garantire una turnistica efficace del personale necessario. La Regione, invece, deve garantire le risorse per il personale.
Nonostante la situazione critica del Mandic, espressa dai dati del Ministero, la Commissaria dell'Azienda Ospedaliera di Lecco non chiede la nomina del primario di Ortopedia a Merate. Non conosco la richiesta di personale alla Regione, ma si può scommettere che non è previsto nulla per adeguarsi alla Legge in materia di "femori". La logica dei comunicati che dicono che si sta dentro il budget e non si supera la spesa assegnata, porta alle conseguenze di non rispettare la legge. In pratica l'Azienda Ospedaliera di Lecco non riesce a fornire tutti i requisiti di appropriatezza nei suoi due reparti di ortopedia. Cosa fa per porvi rimedio?
Mi auguro di essere sonoramente smentito, ma, alla luce del passato, purtroppo, penso che non sarà così.
I dati lombardi, forniti dall'Assessorato Regionale alla Salute, in risposta a un'interrogazione del Pd, dicono che gli interventi entro le 48 ore si attestano intorno al 45%, con una variabilità molto elevata tra le diverse strutture.
Nelle vicinanze del nostro territorio, vanno bene Desio con il 69,5%, Giussano col 69,1 % e il San Gerardo di Monza col 65,5%. Sono insufficienti Merate (55,8%) e Lecco (55,7%). Male, invece, Vimercate con appena il 29,7%.
Il problema è di personale e di organizzazione. Questa situazione non è certo responsabilità dei medici e degli operatori. Le Direzioni delle aziende ospedaliere devono favorire una migliore organizzazione che risolva il problema dell'indisponibilità delle sale operatorie per questo tipo di operazione e garantire una turnistica efficace del personale necessario. La Regione, invece, deve garantire le risorse per il personale.
Nonostante la situazione critica del Mandic, espressa dai dati del Ministero, la Commissaria dell'Azienda Ospedaliera di Lecco non chiede la nomina del primario di Ortopedia a Merate. Non conosco la richiesta di personale alla Regione, ma si può scommettere che non è previsto nulla per adeguarsi alla Legge in materia di "femori". La logica dei comunicati che dicono che si sta dentro il budget e non si supera la spesa assegnata, porta alle conseguenze di non rispettare la legge. In pratica l'Azienda Ospedaliera di Lecco non riesce a fornire tutti i requisiti di appropriatezza nei suoi due reparti di ortopedia. Cosa fa per porvi rimedio?
Mi auguro di essere sonoramente smentito, ma, alla luce del passato, purtroppo, penso che non sarà così.
Ambrogio Sala