Montevecchia: grande partecipazione per il raduno giovanile del CAI con 22 sezioni, oltre 600 giovani e 200 accompagnatori
Sono arrivati oltre 600 bambini alla sede del CAI di Montevecchia per il raduno giovanile inserito nel programma per i festeggiamenti del 40° anniversario della sezione. Zaino in spalla e maglietta di riconoscimento, i piccoli alpinisti si sono incamminati con 200 accompagnatori lungo il percorso all'interno del Parco del Curone che ha previsto un momento di apprendimento a Ca' Soldato, dove le GEV hanno spiegato l'importanza delle sorgenti, e soprattutto molte occasioni per mettersi alla prova con i giochi appositamente organizzati come le sperimentazioni sensoriali a Cascina Butto, un gioco sui nodi e la conoscenza degli animali e del mondo vegetale.
Sempre entusiasti, i bambini sono tornati alla sede CAI di via del Fontanile e carichi di energie nonostante la giornata rovente hanno affrontato divertiti il ponte tibetano, la parete di arrampicata e i giochi del pomeriggio per il trofeo dedicato a Enrico Cozzi.
Prima della lettura della classifica finale, il sindaco Sandro Capra ha ringraziato l'associazione e il folto gruppo di partecipanti perché «nonostante Montevecchia non sia un paese di anziani, avete portato una giornata di giovinezza. Siete il futuro del CAI e sono molto contento del lavoro svolto dall'associazione con il forte impatto aggregativo e socializzante». Richiamandosi al libro Di roccia e di ghiaccio di Enrico Camanni il primo cittadino ha ricordato che la vetta non è un dogma quanto un confronto con il senso nascosto dietro le cose e riprendendo Lionel Terray ha sottolineato l'aspetto gratuito dell'alpinismo verso il quale si è mossi dalla passione.
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Sempre entusiasti, i bambini sono tornati alla sede CAI di via del Fontanile e carichi di energie nonostante la giornata rovente hanno affrontato divertiti il ponte tibetano, la parete di arrampicata e i giochi del pomeriggio per il trofeo dedicato a Enrico Cozzi.
Prima della lettura della classifica finale, il sindaco Sandro Capra ha ringraziato l'associazione e il folto gruppo di partecipanti perché «nonostante Montevecchia non sia un paese di anziani, avete portato una giornata di giovinezza. Siete il futuro del CAI e sono molto contento del lavoro svolto dall'associazione con il forte impatto aggregativo e socializzante». Richiamandosi al libro Di roccia e di ghiaccio di Enrico Camanni il primo cittadino ha ricordato che la vetta non è un dogma quanto un confronto con il senso nascosto dietro le cose e riprendendo Lionel Terray ha sottolineato l'aspetto gratuito dell'alpinismo verso il quale si è mossi dalla passione.
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«Il rischio deve essere sempre presente, altrimenti non c'è avventura, e quindi non c'è vita. Servono una passione fortissima e la conoscenza dei nostri limiti: l'alpinismo fa crescere e potenzia l'interiorità ed è una scuola di vita» e il presidente regionale del CAI Renato Aggio ha esortato i ragazzi dicendo: «Siete il futuro del CAI, dovete crescere e poi prendere i nostri posti. L'alpinismo è un'azione di vita e un'attività aggregante».PER INGRANDIRE CLICCA SULL'IMMAGINE
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Dopo che Luciano Maggioni, presidente della sezione montevecchina, ha calorosamente ringraziato il Sindaco e il Parco del Curone per l'accoglienza e la disponibilità dimostrata, sono stati premiati i tre gruppi che hanno totalizzato i migliori punteggi nell'arco della giornata: 3^ a parimerito l'intersezionale Barzanò - Montevecchia - Rovagnate - Merate e Concorezzo, 2^ Legnano e sul gradino più alto il CAI Sem Milano. Tutti i ragazzi porteranno con sé il ricordo della lunga giornata di sfide e di crescita, nonostante il posizionamento in classifica.Se desideri ricevere gratuitamente, per uso personale, via mail una copia in formato originale delle fotografie scrivi a redazione@merateonline.it
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Federica Conti