Mandic: con Carla Magni la patologia della mammella

La dottoressa Carla Magni
Terzo appuntamento , il 10 giugno prossimo, del ciclo di incontri di Cultura della Salute, finalizzati a promuovere salute e comunicare quei contenuti che possano aiutare a riconoscere i sintomi di patologie a forte impatto sull'opinione pubblica. Come è noto , gli appuntamenti sono organizzati dall'Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco, con la collaborazione dell'ASL e dell'Istituto Tecnico Statale "Francesco Viganò" di Merate e si tengono , a partire dalle ore 20.30,  presso l'Aula Magna "Paolo Borsellino" dell'Istituto Meratese in via Lodovichi 8.

L'incontro del 10 giugno prevede l'intervento di Carla Magni, Chirurga e Senologa, Responsabile della BREAST UNIT dell'AO: nel corso della conferenza la specialista dell'Ospedale di Merate illustrerà le principali patologie della mammella ed in particolare le patologie tumorali che tuttora risultano essere la prima causa di morte tra le donne.

"Ogni anno, nel mondo - spiega Carla Magni - vengono diagnosticati più di un milione di nuovi casi di carcinoma della mammella e 400.000 donne muoiono per questa malattia. Si tratta della patologia tumorale di gran lunga più frequente nella popolazione femminile dei Paesi Occidentali e dell'Unione Europea ed è tuttora la prima causa di morte tra i tumori femminili".

"In Italia sono  40.000 i nuovi casi di tumore della mammella trattati  ogni anno, con 11.000 decessi. Solo in Lombardia, annualmente, i nuovi casi sono 7.400 con 1.500 decessi; 90.000 le donne attualmente malate. In Provincia di Lecco negli ultimi tempi si sono registrati circa 350 nuovi casi all'anno: di questi l'80% viene trattato presso gli Ospedali di Lecco e di Merate" continua la specialista.

Come si interviene per  questa patologia? In circa il 25% dei casi si effettuano interventi demolitivi; mentre alle donne al di sotto dei 70 anni viene proposto l'intervento ricostruttivo immediato, cioè contemporaneamente all'intervento di mastectomia.

Nel 75% dei casi si effettuano interventi conservativi, che non richiedono cioè l'asportazione di tutta la mammella (quadrantectomia).

"Nell'AO lecchese - puntualizza la senologa - le pazienti possono inoltre fare affidamento su una  Breast Unit (Unità Senologica) composta da un team multidisciplinare di specialisti che vede coinvolte diverse figure tra cui oltre al chirurgo senologo anche il radiologo, il chirurgo plastico, l'oncologo medico, il radioterapista oncologo, il medico nucleare e l'anatomopatologo nonché  il fisiatra e lo psicologo clinico. Insieme aiutano la donna, durante il proprio percorso clinico, a prendere decisioni mediche informate e consapevoli".

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