La Merate che non c'è più/43: una boutique di sartoria per tutti i gusti in Via Volta, dall'abito da sposa al bottone

Si andava dagli abiti per cerimonia fino a quelli da sposa, dalle vestaglie e dalla lingerie fino ai busti e alla possibilità addirittura di confezionarsi bottoni personalizzati per il proprio soprabito. Dal vestito per uomo/donna di alta qualità fino a quello più modesto, pagamento diretto o credito da saldare appena possibile.
La sartoria di "Teresina e Luisin Biella" a Sartirana, in Via Volta, era un piccolo laboratorio di taglio, cucito e confezionamento come ce n'erano pochi nel territorio, tanto che non erano solo residenti e signori di Merate a servirsene ma c'erano anche clienti del territorio che lì avevano trovato un sarto di fiducia e capace.

Luigi, Teresina e il figlio Franco

Classe 1903 lui, 1908 lei dopo essersi sposati avevano deciso di aprire questo negozio di confezioni di abiti nella frazione meratese, sulla strada di collegamento tra Merate e Calco alta.

Teresina, nativa di Lecco, già faceva la sarta nel capoluogo e quindi aveva maturato un'esperienza che si rivelò fondamentale. Luigi, nativo invece del posto, oltre ad essere sarto era anche parrucchiere tanto che inizialmente nel laboratorio di Via Volta al civico 15 le due attività avevano convissuto.

A sinistra il panorama che si vedeva dal negozio, con il lago sgombero da costruzioni.
A destra al primo piano l'abitazione, sotto l'ingresso della sartoria

Al negozio si accedeva da una porta direttamente sulla strada che immetteva in ampio locale dove c'era il bancone per la vendita. In vetrina erano esposti i manichini che venivano vestiti con i modelli realizzati in casa e seguendo la moda del momento. Per avvertire dell'ingresso del cliente, sopra la porta era stato installato un campanello che suonava non appena si apriva l'uscio. Dal retro, dove si trovavano a tagliare e assemblare stoffe, arrivavano Luigi e Teresina e da quel momento iniziava la trattativa con il cliente.

Il libro "mastro"

In base ai gusti e alla descrizione, su carta velina veniva realizzata in "real time" la bozza dell'abito che poi si provvedeva a riportare su stoffa, a tagliare e a confezionare. Il modello veniva provato direttamente nel negozio: ampi specchi a muro o sugli armadi, permettevano una visione piena della persona e del suo abbigliamento.

Le "correzioni" e le "finezze", con ago, filo, gesso venivano apportate al momento. Tra gli strumenti da lavoro vanno annoverate diverse macchine da cucire Singer e Necchi, una taglia e cuci, i manichini per le misure e la forma dei vestiti, un'attrezzatura che serviva per rivestire di stoffa e velluto i bottoni.

Alcuni dei bozzetti realizzati da Luigino

Tra le clienti c'erano signore anziane che chiedevano busti ma anche giovani che qui facevano confezionare il loro abito da sposa oppure per una cerimonia importante. Vestiti da sera, doppio petto, giacche per gli uomini e grembiulini per i più piccoli.
Insomma una piccola boutique di sartoria, dove si creavano capi di abbigliamento da zero ma si provvedeva anche a rammendare qualche strappo o cucitura che non reggeva più all'usura del tempo.

Al centro il laboratorio di sartoria in un disegno realizzato da Luigi mentre era in guerra

Negli anni Sessanta il negozio si spostò nella villetta di fronte per poi chiudere l'attività all'inizio degli anni Ottanta, lasciando comunque un grande e bel ricordo nei clienti affezionati e di vecchia data.

S.V.
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