La Merate che non c'è più/42: in Via Campi c'era il salone di Pinuccia, parrucchiera specializzata nello studio del capello
Nel giorno della festa dei lavoratori Pinuccia Cogliati in Comi può essere un ottimo esempio di professionalità e intraprendenza, di chi ha saputo fare del proprio mestiere un servizio al cliente.
Classe 1935, nativa di Novate, come la maggior parte delle sue coetanee era impiegata al catenificio che allora si trovava in Piazza Don Minzoni. Contemporaneamente, però, poiché capiva che quella non sarebbe stata la sua strada, aveva iniziato a frequentare i corsi per parrucchiera tra Lecco e Milano. Dai “libri” passò presto alla pratica, andando ad imparare il mestiere direttamente sul campo presso una parrucchiera di Arcore.
Il negozio di Via Campi era costituito da un unico locale, sufficientemente ampio per avere tre postazioni e due caschi, un ripostiglio e un sottoscala. I ripiani con la merce esposta (schampo, tinte,...) erano verdi e rosa, contro il muro c'erano i posti a sedere con i lavandini, un grande specchio e poi il tavolino con una serie infinita di fotoromanzi che, per l'epoca, rappresentavano una vera e propria “attrazione”.
C'era il classico lavatesta di plastica, color nero, un casco a piantana e un casco estensibile.
Quel piccolo negozio di Via Campi, nel centro storico della frazione, in realtà era all'avanguardia sia per la strumentazione che per le tecniche di taglio, piega e coloro che Pinuccia aveva imparato e per le quali non smetteva mai di aggiornarsi.
Da Pinuccia barbera, infatti, le clienti potevano trovare le prime macchine per le permanenti, i colori per le meches e soprattutto una professionalità che non si trovava altrove. Le clienti, infatti, venivano anche da fuori provincia proprio perchè Pinuccia si era specializzata nello studio della tricologia, la cura del capello. Grazie alla collaborazione con uno studio medico di Milano, si prendeva in carico il cliente che aveva problemi di calvizie oppure capelli deboli e che necessitavano trattamenti particolari. Con uno speciale microscopio veniva analizzato il pelo e poi in base agli esiti dell'esame si decideva come procedere e quale cura adottare. Specializzata per le donne, Pinuccia collaborava anche con Bertino, il parrucchiere di Viale Verdi e spesso si recava nel suo negozio per dare delle consulenze.
Il lavoro era serrato: 7 giorni su 7, tranne la domenica pomeriggio, così da essere a disposizione per cerimonie e “pieghe” dell'ultimo minuto. Spesso l'attività si protraeva anche a mezzanotte, quando c'erano tagli particolari o cure specifiche da prestare alla persona. Pinuccia non si tirava mai indietro, viveva per il suo lavoro, amava stare in mezzo alla gente, faceva servizi a domicilio e per essere sempre al passo seguiva continuamente corsi di aggiornamento. Tra i vari “attrezzi” che i figli ricordano c'era la cuffietta che veniva posta sulla testa delle donne: con l'uncinetto si toglievano i ciuffi di capelli che si infilavano nei buchi e poi si procedeva con la colorazione. Tutte pratiche che allora richiedevano tempo, abilità e attenzione e che facevano la gioia delle signore che dal piccolo negozio di Via Campi uscivano belle come non mai.
Fino al 1969 l'attività fu nel centro storico, poi il trasferimento in Via Barbiano con l'abitazione, infine in Via Cerri e dove si trova attualmente il salone nel centro commerciale delle Piazze.
Dopo il lavoro e la famiglia (composta dal marito Rinaldo Comi addetto del calzaturificio, poi della Pirelli e parrucchiere anche lui a tempo perso a Cicognola, e dai tre figli Vittorio, Sabrina e Gualtiero), Pinuccia aveva una grande passione per la lettura e appena poteva si ritirava su una poltrona a sfogliare i libri e a divorarli. Persona molto credente, umile, esempio di instancabile attaccamento al lavoro, quello fatto bene e al servizio della persona, è scomparsa lo scorso 21 marzo ma fino a quando le forze glielo hanno consentito è rimasta in negozio a dispensare consigli e ad aiutare.
Continua/42
Classe 1935, nativa di Novate, come la maggior parte delle sue coetanee era impiegata al catenificio che allora si trovava in Piazza Don Minzoni. Contemporaneamente, però, poiché capiva che quella non sarebbe stata la sua strada, aveva iniziato a frequentare i corsi per parrucchiera tra Lecco e Milano. Dai “libri” passò presto alla pratica, andando ad imparare il mestiere direttamente sul campo presso una parrucchiera di Arcore.
Pinuccia nel suo negozio di Via Campi con una cliente.
Sopra lo specchio si possono vedere allineati in ordine i prodotti che utilizzava e vendeva
Il negozio di Via Campi era costituito da un unico locale, sufficientemente ampio per avere tre postazioni e due caschi, un ripostiglio e un sottoscala. I ripiani con la merce esposta (schampo, tinte,...) erano verdi e rosa, contro il muro c'erano i posti a sedere con i lavandini, un grande specchio e poi il tavolino con una serie infinita di fotoromanzi che, per l'epoca, rappresentavano una vera e propria “attrazione”.
C'era il classico lavatesta di plastica, color nero, un casco a piantana e un casco estensibile.
Quel piccolo negozio di Via Campi, nel centro storico della frazione, in realtà era all'avanguardia sia per la strumentazione che per le tecniche di taglio, piega e coloro che Pinuccia aveva imparato e per le quali non smetteva mai di aggiornarsi.
Da Pinuccia barbera, infatti, le clienti potevano trovare le prime macchine per le permanenti, i colori per le meches e soprattutto una professionalità che non si trovava altrove. Le clienti, infatti, venivano anche da fuori provincia proprio perchè Pinuccia si era specializzata nello studio della tricologia, la cura del capello. Grazie alla collaborazione con uno studio medico di Milano, si prendeva in carico il cliente che aveva problemi di calvizie oppure capelli deboli e che necessitavano trattamenti particolari. Con uno speciale microscopio veniva analizzato il pelo e poi in base agli esiti dell'esame si decideva come procedere e quale cura adottare. Specializzata per le donne, Pinuccia collaborava anche con Bertino, il parrucchiere di Viale Verdi e spesso si recava nel suo negozio per dare delle consulenze.
Il lavoro era serrato: 7 giorni su 7, tranne la domenica pomeriggio, così da essere a disposizione per cerimonie e “pieghe” dell'ultimo minuto. Spesso l'attività si protraeva anche a mezzanotte, quando c'erano tagli particolari o cure specifiche da prestare alla persona. Pinuccia non si tirava mai indietro, viveva per il suo lavoro, amava stare in mezzo alla gente, faceva servizi a domicilio e per essere sempre al passo seguiva continuamente corsi di aggiornamento. Tra i vari “attrezzi” che i figli ricordano c'era la cuffietta che veniva posta sulla testa delle donne: con l'uncinetto si toglievano i ciuffi di capelli che si infilavano nei buchi e poi si procedeva con la colorazione. Tutte pratiche che allora richiedevano tempo, abilità e attenzione e che facevano la gioia delle signore che dal piccolo negozio di Via Campi uscivano belle come non mai.
Fino al 1969 l'attività fu nel centro storico, poi il trasferimento in Via Barbiano con l'abitazione, infine in Via Cerri e dove si trova attualmente il salone nel centro commerciale delle Piazze.
Un'immagine recente di Pinuccia
Dopo il lavoro e la famiglia (composta dal marito Rinaldo Comi addetto del calzaturificio, poi della Pirelli e parrucchiere anche lui a tempo perso a Cicognola, e dai tre figli Vittorio, Sabrina e Gualtiero), Pinuccia aveva una grande passione per la lettura e appena poteva si ritirava su una poltrona a sfogliare i libri e a divorarli. Persona molto credente, umile, esempio di instancabile attaccamento al lavoro, quello fatto bene e al servizio della persona, è scomparsa lo scorso 21 marzo ma fino a quando le forze glielo hanno consentito è rimasta in negozio a dispensare consigli e ad aiutare.
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Saba Viscardi