Merate: Javier Zanetti nel regno dell'OSGB per raccontare una storia di valori e di sport


"Un capitano, c'è solo un capitano, un capitano...!". E' con grandi cori che mercoledì 29 aprile, presso il Cine-teatro Manzoni di Merate, in 350 tra tifosi e sportivi hanno acclamato l'ospite degli ospiti, il campione che, senza troppi giri di parole, resterà leggenda: Javier Zanetti, ex giocatore, ex capitano dell'Inter, "El tractor", unico Capitan Pupi. Per chi lo conosce Zanetti ha sempre rappresentato l'emblema del giocatore, dello sportivo, dell'umiltà, un esempio da seguire "fin dai primi calci".

Il capitano Javier Zanetti

E così, in occasione dei 30 anni di attività della Polisportiva O.S.G.B. Merate, tra le tante iniziative proposte, questa è stata sicuramente la più inaspettata ed apprezzata: "Non capita tutti i giorni di avere il mitico Zanetti di fronte all'ufficio".  Nel corso dell'evento il capitano ha presentato la "Fondazione P.U.P.I." che ha creato con la moglie Paula, a sostegno di un'area estremamente povera dell'Argentina.

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"Ci siamo voluti assumere la responsabilità di creare questa fondazione soprattutto per poter dare ai bambini, ai malati e ai giovani, che saranno il futuro dell'Argentina, un'alternativa valida. Cerchiamo sempre di trasmettere loro educazione, cultura e valori per far si che diventino delle persone per bene. Siamo molto contenti del lavoro che stiamo facendo, stiamo crescendo ma anche e soprattutto grazie a voi, al popolo italiano. Ogni volta che racconto dei diversi progetti che abbiamo, vi mostrate sempre con grande disponibilità. Ecco perchè per me oggi è un piacere essere qui e perchè un giorno questi bambini davanti a me saranno il futuro dell'Italia, un paese a cui devo tanto e dove lascio il cuore". Sono seguiti diversi interventi da parte della presidenza e dei responsabili del settore calcio della Polisportiva Meratese che hanno ringraziato l'ospite, sottolineando il ruolo svolto ogni giorno all'interno dell'oratorio per trasmettere qualcosa di importante ai bambini, qualcosa che vada oltre il semplice sport, qualcosa da portarsi dietro per tutta la vita.


"Perchè
- come ha successivamente sostenuto il sindaco Andrea Massironi - da quando si passa dal gioco allo sport si entra nel mondo delle regole e le regole portano a imparare a vincere senza arroganza, rispettando il valore degli avversari, a riconoscerli e a mostrare umiltà". Le parole dell'ex bandiera dell'Inter, a tal proposito, resteranno nelle orecchie ma soprattutto nel cuore di molti dei presenti: "Io non mi pongo l'obiettivo di far crescere dei campioni, io voglio far crescere delle persone: è questa la cosa più importante se si aspira a un mondo migliore".
La serata si è conclusa con scambi di doni e numerose foto ricordo insieme al grande campione che fino a quasi 41 anni non ha mai interrotto la sua cavalcata verso la vittoria e il rispetto dei suoi valori... Senza mai un capello fuori posto.
Chiara Commito
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