Arrigoni: Italicum, consegna del potere assoluto al Premier
A Montecitorio è iniziata la settimana di passione che dovrebbe licenziare e far diventare legge l’Italicum, la nuova legge elettorale che vale per un sistema monocamerale.
“Da diversi giorni, più che i contenuti del provvedimento, a far notizia è la guerra intestina interna del PD. Da un lato alcuni esponenti della sfilacciata minoranza interna, che avvertono di non volerlo votare, dall’altro lato lo “schiacciasassi” Premier e segretario Renzi, con i suoi fedelissimi, che minaccia di porre il voto di fiducia sul testo blindato uscito dal Senato e che altresì intima (ricattando) la caduta dell’Esecutivo nel caso di bocciatura.
“Chi vincerà lo scontro frontale fatto sulle spalle dei cittadini italiani che, invece, avvertono come prioritari altri problemi come il lavoro, le tasse, l’immigrazione e la sicurezza? Apprendo che i parlamentari locali del PD difendono l’Italicum in nome della stabilità e difendono i capilista ‘per garantire anche competenze e professionalità’. Beati loro!”.
Alla Lega Nord questa legge non piace. Il collega Calderoli è arrivato persino a definirla un Porcellum geneticamente modificato. Il testo segna la fine del bipolarismo tanto esaltato per anni. I partiti non correranno più in coalizione ma da soli; quello che arriverà primo, anche dopo un eventuale ballottaggio, si aggiudicherà con il premio di maggioranza 340 parlamentari, cioè la maggioranza assoluta dei seggi.
E’ assurdo che nei 100 collegi plurinominali i capilista siano bloccati. Si mischiano le liste bloccate con le preferenze, un insulto rispetto a chi ha sempre accusato il Porcellum di avere il difetto delle liste bloccate. Circa due terzi dei 630 eletti saranno frutto di nomine da parte dei segretari di partito, perché solo il partito che vincerà le elezioni, oltre ai capilista, farà eleggere dei parlamentari con le preferenze. Una vera e propria presa in giro per l’elettore al quale, in questi mesi, è stato fatto credere di essere tornato centrale nella scelta di chi far entrare in Parlamento. Capilista dunque non per garantire competenze e professionalità, ma capilista decisi dalla coppia Renzi-Berlusconi, con il patto del Nazareno ancora in vita, per garantire una poltrona sicura a propri fedelissimi”.
Insomma per il Carroccio questa è una legge rischiosamente maggioritaria che, unitamente alla riforma costituzionale con particolare riferimento alla parte riguardante il Senato, determinerà uno squilibrio totale dei pesi e contrappesi presenti nella nostra Costituzione. Più che un partito unico al comando, con l’Italicum si sta consegnando un potere assoluto a Renzi; mentre il Parolaio abilmente spaccia l’Italicum per stabilità, quale unico modo per governare. Nel silenzio generale stiamo assistendo a una riedizione in salsa renziana della legge Acerbo del 1924 che (anch’egli dopo due anni al potere) consentirà a Renzi, premier non eletto ma nominato, di consolidare il suo potere e di mandare in ‘esilio’ per anni le opposizioni anche quelle interne”.
“Da diversi giorni, più che i contenuti del provvedimento, a far notizia è la guerra intestina interna del PD. Da un lato alcuni esponenti della sfilacciata minoranza interna, che avvertono di non volerlo votare, dall’altro lato lo “schiacciasassi” Premier e segretario Renzi, con i suoi fedelissimi, che minaccia di porre il voto di fiducia sul testo blindato uscito dal Senato e che altresì intima (ricattando) la caduta dell’Esecutivo nel caso di bocciatura.
“Chi vincerà lo scontro frontale fatto sulle spalle dei cittadini italiani che, invece, avvertono come prioritari altri problemi come il lavoro, le tasse, l’immigrazione e la sicurezza? Apprendo che i parlamentari locali del PD difendono l’Italicum in nome della stabilità e difendono i capilista ‘per garantire anche competenze e professionalità’. Beati loro!”.
Alla Lega Nord questa legge non piace. Il collega Calderoli è arrivato persino a definirla un Porcellum geneticamente modificato. Il testo segna la fine del bipolarismo tanto esaltato per anni. I partiti non correranno più in coalizione ma da soli; quello che arriverà primo, anche dopo un eventuale ballottaggio, si aggiudicherà con il premio di maggioranza 340 parlamentari, cioè la maggioranza assoluta dei seggi.
E’ assurdo che nei 100 collegi plurinominali i capilista siano bloccati. Si mischiano le liste bloccate con le preferenze, un insulto rispetto a chi ha sempre accusato il Porcellum di avere il difetto delle liste bloccate. Circa due terzi dei 630 eletti saranno frutto di nomine da parte dei segretari di partito, perché solo il partito che vincerà le elezioni, oltre ai capilista, farà eleggere dei parlamentari con le preferenze. Una vera e propria presa in giro per l’elettore al quale, in questi mesi, è stato fatto credere di essere tornato centrale nella scelta di chi far entrare in Parlamento. Capilista dunque non per garantire competenze e professionalità, ma capilista decisi dalla coppia Renzi-Berlusconi, con il patto del Nazareno ancora in vita, per garantire una poltrona sicura a propri fedelissimi”.
Insomma per il Carroccio questa è una legge rischiosamente maggioritaria che, unitamente alla riforma costituzionale con particolare riferimento alla parte riguardante il Senato, determinerà uno squilibrio totale dei pesi e contrappesi presenti nella nostra Costituzione. Più che un partito unico al comando, con l’Italicum si sta consegnando un potere assoluto a Renzi; mentre il Parolaio abilmente spaccia l’Italicum per stabilità, quale unico modo per governare. Nel silenzio generale stiamo assistendo a una riedizione in salsa renziana della legge Acerbo del 1924 che (anch’egli dopo due anni al potere) consentirà a Renzi, premier non eletto ma nominato, di consolidare il suo potere e di mandare in ‘esilio’ per anni le opposizioni anche quelle interne”.
sen. Paolo Arrigoni