P. S. Mandic: il 2+2+1+S di Tomalino esiste solo sulla carta. In realtà mancano 3 medici ed è incerta la copertura dei turni

L'assessore John Patrick Tomalino
"Abbiamo ottenuto quello che chiedevamo. Ora i medici in turno ci sono e il turno è strutturato con due medici al mattino, due al pomeriggio-sera, uno di notte e uno a scavalco sugli ultimi due turni. È inoltre in corso il bando per la stabilizzazione dei medici". Erano le dichiarazioni dell'assessore John Patrick Tomalino, cui il sindaco di Merate ha affidato la delega alla sanità, rilasciate nel corso di una conferenza stampa convocata il 20 febbraio e a cui avevamo preferito non partecipare.

La formazione calcistica dell'assessore Tomalino, 2+2+1+S, è buona a coprire, al netto di assenze e malattie, e a malapena, l'andata. Di sicuro non il girone di ritorno.

E infatti, a qualche mese di distanza dalle trionfalistiche dichiarazioni rilasciate dopo la gita milanese al Pirellone, la situazione al Pronto Soccorso del Mandic non ė cambiata molto. Di certo non pronta per affrontare le ferie estive, forse nemmeno per garantire i turni dei prossimi mesi. 

Vediamo tecnicamente cosa prevede lo schema Tomalino: per coprire una giornata in reparto 2 medici al mattino e 2 al pomeriggio per sei ore, uno la notte per 12 ore e uno per il turno cosiddetto "S", dalle 17 alle 23. Le ore di presenza complessive del personale medico sono quindi 42, che per 365 giorni l'anno danno 15.330 ore durante le quali garantire il servizio.

È noto poi agli addetti ai lavori che al netto di permessi, ferie e malattie (un dato medio ovviamente) un qualsiasi lavoratore pubblico presta servizio nell'arco di un anno per 1600 ore circa. Dividendo quindi il monte ore necessario a coprire i turni del PS (15.330) per il numero medio di ore annualmente lavorate da un dipendente (1600), abbiamo come risultato che occorrono incontrovertibilmente 10 medici (esattamente 9,6 medici, ma  non potendo fisicamente dividere una persona, diciamo pure 10).

Riguardando le recenti dichiarazioni dell'Azienda a noi risulterebbe che i medici in servizio in corsia siano effettivamente 9, cui aggiungere diversi medici esterni, pagati con un lauto "gettone" a seconda delle necessità. 

Potremmo dire tutto bene quindi, se non fosse che attualmente dei nove medici, due siano assenti (e lo saranno per molto tempo) e uno sembra abbia depositato le dimissioni in quanto assunto da un'altra struttura.

Parrebbe dunque che i medici cui sommare le prestazioni che potremmo definire "a chiamata" siano in verità solo sei.

Sorge dunque spontaneo chiedersi: in queste condizioni saranno garantiti i turni? E le ferie del personale? E se queste ferie si sovrapponessero? Se dovesse subentrare una nuova assenza prolungata?

S.V.
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