PD Lecco: filiera più corta, un aiuto ai produttori locali di latte
da sinistra Ambrogio Sala, Italo Bruseghini, Ercole Redaelli
La sezione lecchese del Partito Democratico scende in campo in favore di agricoltori e allevatori del territorio. Infatti, a breve verrà presentata in Consiglio Provinciale una mozione che si ripropone, tra le altre cose, di favorire la cosiddetta “filiera corta del latte”. Ad annunciarlo è stato il capogruppo del Pd a villa Locatelli, Italo Bruseghini, che ha ribadito l’importanza dell’iniziativa proposta, scesa in aiuto di un settore fondamentale per il nostro territorio, strettamente legato anche ad altre attività (pensiamo ad esempio gli agriturismi), dei cui problemi però non si parla abbastanza. “La crisi del settore è legata al monopolio dei prezzi che è di poche aziende” ha premesso Bruseghini, che ha quindi sottolineato come questi prezzi rimangano completamente indipendenti e svincolati dai reali prezzi della stella.A questo problema si aggiunge quello, non meno grave, della diminuzione delle aree agricole, in parte causato dalle politiche urbanistiche, che spesso le sacrificano in favore di aree industriali e residenziali, in parte a causato dell’abbandono sempre più frequente delle montagne. Tutto ciò a portato negli ultimi sei anni a un calo sensibile delle aziende e delle aree coltivate presenti in provincia, a cui si contrappongono i livelli qualitativi sempre più alti raggiunti del latte prodotto nel nostro territorio. Una qualità che va preservata e incentivata anche con politiche mirate e scelte che permettano di creare una fitta rete tra produttori, commercianti e grande distribuzione. Tra le idee proposte, che andrebbero a dare un aiuto concreto a ben il 75% delle aziende, figura l’ampliamento del servizio di distribuzione automatica del latte crudo (sull’intero territorio provinciale ce ne sono 45 distribuiti su 33 comuni, prevalentemente della Brianza), l’attivazione di canali di vendita all’interno della grande distribuzione e un possibile accordo con baristi e gelatai affinché si utilizzi il latte proveniente dalle nostre stalle. Misure semplici ma efficaci che avrebbero come risultato l’aumento della forbice della vendita diretta e la creazione di una solida rete tra aziende zootecniche e commercianti. L’incontro di Giovedì mattina presso la sede del Pd è stata anche l’occasione per presentare un’altra importante iniziativa riguardante la richiesta al Governo per la reintroduzione dei fondi per il 5 per mille, iniziativa partita dal comune di Osnago e poi estesa agli altri comuni della provincia.Gino Sala, coordinatore del Forum Sanitario, ha ampiamente illustrato la difficile situazione in cui versa il “terzo settore”, già fortemente minato dai tagli operati in passato. Sarà un problema per i comuni continuare a garantire certi servizi, tutto questo all’interno di una situazione che risulta sempre meno sostenibile. I primi a risentire dell’ulteriore ridimensionamento saranno i centri diurni per disabili, quelli per anziani e gli asili nido, a cui si aggiungerà la sparizione del fondo per le persone non autosufficienti. Quanto emerso durante l’assemblea distrettuale di Merate, ha concluso Gino Sala, rende bene l’idea di come sia difficile affrontare questa situazione :“noi dovremo tagliare contributi e servizi per una cifra che va dai 500 ai 770 mila euro su un totale di 2 milioni e mezzo”. Tutto questo va letto in un quadro già di grave emergenza: la cassa integrazione non accenna a diminuire, le onlus perdono un aiuto fondamentale e i comuni si vedo costretti a tagliare contributi e servizi del 25%.