OSGB Merate: la calciatrice Valentina Velati racconta la sua avventura in serie A

Nell'ambito delle manifestazioni promosse per il trentesimo anno di attività della Polisportiva OSGB, lunedì sera l'aula magna dell'oratorio di Merate ha ospitato un incontro, molto partecipato, con la giovane campionessa dell'Inter femminile Valentina Velati.

Meratese, classe 1992, Valentina ha iniziato a giocare a calcio all'età di 8 anni con i maschi del Cernusco Lombardone, per poi esordire, giovanissima, in serie A nella Fiammamonza. Nel 2011 ha quindi coronato il sogno di vestire la casacca numero 7 dell'Inter, portando il club neroazzurro in serie A a suon di gol.

Valentina Velati

Con piglio sicuro e con la battuta pronta, Valentina ha portato la sua testimonianza nel corso della serata dal titolo "Lo sport è anche donna": "Lo sport mi ha insegnato tanto: a rispettare i compagni, l'allenatore e me stessa. Ho sempre cercato di dare il massimo per guadagnarmi la fiducia di tutti, e questo mi ha portato a non sedermi sugli allori dei risultati ma a ottenerne sempre di migliori", ha esordito la giovane calciatrice.

Il presidente OSGB Davide Crippa, Valentina Velati e Lidia Zappa segretario OSGB

"Non è sempre stato facile gestire questo hobby che per me è quasi come un secondo lavoro", ha continuato Valentina. "Quando andavo a scuola all'inizio ho dato priorità solo al calcio, poi ho iniziato a scoprire il mio metodo di studio. Oggi lavoro come impiegata dalle 8 alle 18, torno a casa e riparto subito per gli allenamenti; sono ritmi stressanti, ma quando metto piede sul rettangolo verde tutta la fatica svanisce ed emerge la passione per il pallone".
Grazie al calcio Valentina ha avuto la possibilità di viaggiare e confrontarsi con le calciatrici dei più importanti club europei come il Paris Saint Germain, il Barcellona o il Wolfsburg.
"È stato bello potersi misurare con delle atlete professioniste - ha raccontato l'attaccante dell'Inter - , lo sottolineo perché in Italia noi calciatrici siamo tutte dilettanti. I media glorificano i calciatori del Parma che non prendono lo stipendio da un anno, ma cosa dovremmo dire noi ragazze? È una cosa che mi tocca profondamente il fatto che le donne sportive siano ancora così poco considerate, e mi auguro che con il tempo si capisca quanto può dare e quanta passione c'è nel calcio femminile".

Dopo aver raccontato ai presenti la sua storia, Valentina ha mostrato un video girato con le sue compagne di squadra che ha messo in evidenza i valori del calcio e che affronta gli stereotipi che vorrebbero l'esistenza di alcuni sport di genere.
"Da bambina praticavo la ginnastica artistica, ma avevo bisogno uno sport che mi permettesse di sfogarmi e di correre verso un obiettivo. È stato mio papà a farmi avvicinare al calcio e a regalarmi la maglietta numero 10 di Ronaldo".
"Vorrei dare un consiglio ai giovani - ha concluso Valentina - che è quello di mettere in campo tutte le risorse per ottenere i propri obiettivi. Non dovete avere paura di essere voi stessi, ma anzi il coraggio di esserlo".
Tanti gli applausi e le domande che i presenti hanno poi rivolto alla campionessa di Merate.
M.F.
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