La Merate che non c'è più/41: dal chiosco di Via Baslini alla rivendita di piazza Prinetti. L'edicola del centro di Dalle Vaglie
A ricordarsi dell'edicola ubicata in Piazza Prinetti, dove ora ci sono le aiuole, di fronte alla gelateria Spini, sono sicuramente in tanti. Meno coloro che si ricordano il "cilindro a punta" che si trovava all'imbocco di Via Carlo Baslini (ai tempi Via Risorgimento), dove attualmente sorge il palazzo del civico 5.
Di giornali e commenti brulicava la piazza, rimpiendo le giornate afose e quelle invernali, trasformando fatti di cronaca e partite nell'oggetto di lunghe dispute e conversazioni. Sopra tutti dominava il Corriere della Sera.
Il piccolo chiosco di rinvendita di giornali di Via Baslini era di forma ottagonale, sormontato da una copertura a punta. Frontalmente vi era una sorta di sportello, di finestrella da cui il giornalaio si affacciava per porgere giornali ed eventuale resto all'acquirente. L'edicola era poi tappezzata da copertine di fumetti, riviste, depliant e in cima vi erano le insegne dei principali giornali "Il nuovo Corriere della Sera" oppure l'invito "Leggete il Popolo".
A rilevare la rivendita fu Sante Dalle Vaglie, classe 1911. Nativo di Arezzo era giunto a Merate alla fine degli anni Quaranta con la moglie Margherita Urciuoli e i figli Giovanni e Laura. Commerciante di abbigliamento, si era spostato in Brianza per poter avere una casa in affitto e poiché la sorella della moglie abitava proprio lì. Per un po' fece il pendolare avanti e indietro da Milano fino a quando decise di rilevare l'edicola di Via Baslini dal cognato che era in procinto di cederla per motivi di salute.
Iniziò così l'era Dalle Vaglie, con lo spostamento anche in Piazza Prinetti alla fine degli anni Cinquanta. Nell'attività di famiglia tutti davano una mano. "Si iniziava la mattina presto" ricorda il figlio Giovanni "prima di andare a scuola ritiravo il mio pacco di giornali e facevo le consegne a domicilio. Avevo il mio giro, lo conoscevo a memoria ma dovevo alzarmi presto per aiutare il papà".
L'apertura dell'edicola era alle 7 ma chiaramente l'arrivo dei giornali avveniva molto prima e quindi la sveglia per Sante era all'alba. Poi c'era la pausa pranzo di un'ora e la riapertura dalle 14 e fino alle 20 di sera visto anche la presenza di quotidiani come "La notte" che uscivano nel pomeriggio e che proprio negli anni Sessanta-Settanta aveva raggiunto il suo apice.
La struttura di Piazza Prinetti (adattata in quanto prima era un distributore di benzina gestito da Mari), di certo più agevole del chiosco di Via Baslini, era comunque spartana: alcuni scaffali dove erano impilati i giornali, la "finestra" per comunicare con il cliente, gli espositori e nessun bagno.
"Il quotidiano più venduto era il Corriere della Sera" ha proseguito Giovanni "ricordo che si arrivava a venderne settanta copie, poi c'erano i giornali di partito come L'Unità e L'Italia. C'era qualche libro allegato ai giornali, edizioni Longanesi e infine le riviste". Per gli abbonati Dalle Vaglie offriva il pagamento a fine mese per una questione di comodità. Allora si parlava di una copia a venti lire salita a trenta negli anni Cinquanta.
L'edicola rimase di proprietà della famiglia Dalle Vaglie fino al 1971, anno in cui Sante andò in pensione. A lui subentrò Mario Lambro, ex gestore dell'albergo Valsecchi.
Poi con la sistemazione della piazza la rivendita si spostò dove si trova attualmente in Piazza degli Eroi.
Continua/41
Il chiosco di Via Baslini
Di giornali e commenti brulicava la piazza, rimpiendo le giornate afose e quelle invernali, trasformando fatti di cronaca e partite nell'oggetto di lunghe dispute e conversazioni. Sopra tutti dominava il Corriere della Sera.
Il piccolo chiosco di rinvendita di giornali di Via Baslini era di forma ottagonale, sormontato da una copertura a punta. Frontalmente vi era una sorta di sportello, di finestrella da cui il giornalaio si affacciava per porgere giornali ed eventuale resto all'acquirente. L'edicola era poi tappezzata da copertine di fumetti, riviste, depliant e in cima vi erano le insegne dei principali giornali "Il nuovo Corriere della Sera" oppure l'invito "Leggete il Popolo".
A rilevare la rivendita fu Sante Dalle Vaglie, classe 1911. Nativo di Arezzo era giunto a Merate alla fine degli anni Quaranta con la moglie Margherita Urciuoli e i figli Giovanni e Laura. Commerciante di abbigliamento, si era spostato in Brianza per poter avere una casa in affitto e poiché la sorella della moglie abitava proprio lì. Per un po' fece il pendolare avanti e indietro da Milano fino a quando decise di rilevare l'edicola di Via Baslini dal cognato che era in procinto di cederla per motivi di salute.
Sante Dalle Vaglie
Iniziò così l'era Dalle Vaglie, con lo spostamento anche in Piazza Prinetti alla fine degli anni Cinquanta. Nell'attività di famiglia tutti davano una mano. "Si iniziava la mattina presto" ricorda il figlio Giovanni "prima di andare a scuola ritiravo il mio pacco di giornali e facevo le consegne a domicilio. Avevo il mio giro, lo conoscevo a memoria ma dovevo alzarmi presto per aiutare il papà".
L'apertura dell'edicola era alle 7 ma chiaramente l'arrivo dei giornali avveniva molto prima e quindi la sveglia per Sante era all'alba. Poi c'era la pausa pranzo di un'ora e la riapertura dalle 14 e fino alle 20 di sera visto anche la presenza di quotidiani come "La notte" che uscivano nel pomeriggio e che proprio negli anni Sessanta-Settanta aveva raggiunto il suo apice.
La struttura di Piazza Prinetti (adattata in quanto prima era un distributore di benzina gestito da Mari), di certo più agevole del chiosco di Via Baslini, era comunque spartana: alcuni scaffali dove erano impilati i giornali, la "finestra" per comunicare con il cliente, gli espositori e nessun bagno.
"Il quotidiano più venduto era il Corriere della Sera" ha proseguito Giovanni "ricordo che si arrivava a venderne settanta copie, poi c'erano i giornali di partito come L'Unità e L'Italia. C'era qualche libro allegato ai giornali, edizioni Longanesi e infine le riviste". Per gli abbonati Dalle Vaglie offriva il pagamento a fine mese per una questione di comodità. Allora si parlava di una copia a venti lire salita a trenta negli anni Cinquanta.
Sante con i figli Giovanni e Laura
L'edicola rimase di proprietà della famiglia Dalle Vaglie fino al 1971, anno in cui Sante andò in pensione. A lui subentrò Mario Lambro, ex gestore dell'albergo Valsecchi.
Poi con la sistemazione della piazza la rivendita si spostò dove si trova attualmente in Piazza degli Eroi.
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Saba Viscardi