Riforma sanitaria lombarda: il lecchese aggregato a Bergamo. Dentro l’Ats due Aziende socio sanitarie per 600.000 abitanti
L'ospedale Manzoni di Lecco
Sotto il Papa Giovanni XXIII di Bergamo
A seguire il Mandic di Merate
Sotto il Papa Giovanni XXIII di Bergamo
A seguire il Mandic di Merate
A – città metropolitana
B – Varese, Como e Monza
C – Lecco e Bergamo
D – Brescia, Cremona e Mantova
E – Lodi e Pavia
F – Direzione di sede territoriale sperimentale della montagna comprendente la Valtellina e la Valcamonica
In ogni Dst le attività sanitarie e socio sanitarie sono organizzate nei seguenti dipartimenti:
1 – Dipartimento di prevenzione medico
2 – Dipartimento delle cure primarie
3 – Dipartimento per la programmazione, accreditamento, acquisto delle prestazioni sanitari e socio sanitarie
4 – Dipartimento di prevenzione veterinario
5 – Dipartimento amministrativo
6 – Dipartimento dell’integrazione socio sanitario e sociale.
Per ogni Dst la giunta regionale nomina un direttore di sede.
Torna in campo la conferenza dei sindaci composta da tutti i primi cittadini dei comuni che fanno parte dell’ambito territoriale di ciascun di Dst la quale concorre alla formulazione delle linee di indirizzo per l’impostazione dell’attività socio sanitaria e verifica lo stato di attuazione di programmi e progetti.
All’interno delle Direzioni di sede territoriale opereranno le “Aziende socio sanitarie territoriali” e “Aziende ospedaliere”. Gli ambiti delle Asst devono avere un bacino d’utenza non inferiori a 600.000 abitanti, volumi di produzione prestabiliti, presenza di unità di offerta afferenti all’area delle alte specialità.
Ci fermiamo qui per il momento con una considerazione: cade definitivamente l’ipotesi prospettata di un aggancio tra Lecco e Como e quella di uno sviluppo dell’Azienda ospedaliera lecchese lungo l’asse della ss36 comprendente i presidi di Carate, Desio e Seregno. Il lecchese quindi andrà ad unirsi alla provincia di Bergamo che conta all’incirca 1,1 milioni di abitanti. Aggiunti ai 340.000 circa della provincia di Lecco si arriva a poco meno di 1,5 milioni di residenti sufficienti a dare vita a due Asst ovvero a due ampi bacini dotati di autonomia amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica.
Si tratterà ora di vedere quale area del bergamasco sarà aggregata alla provincia di Lecco per dare vita appunto a uno di questi due bacini. Nell’intento del presidente della regione Roberto Maroni la riforma del servizio sanitario lombardo dovrebbe essere approvata entro la fine di luglio.
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