Olgiate: Casa di Sophia, 48 i minori disabili che frequentano
Sono 48 i minori che frequentano la “Casa di Sophia”, servizio rivolto a famiglie con bambini disabili o con bisogni speciali nato a Olgiate Molgora un anno fa, negli spazi che ospitavano l’asilo nido Cappuccetto Blu.
10 di questi bambini sono di Olgiate, gli altri arrivano dai comuni limitrofi del territorio:
Quello che è nato come “progetto pilota” per andare incontro alla crescente richiesta delle famiglie e conoscere l’utenza è diventato nel corso dei mesi un luogo di supporto e confronto per non solo per i bambini, ma anche per i loro cari.
Attraverso attività quali laboratori sensoriali, stimolazioni e progetti appositamente ideati per i bambini, si incentivano la comunicazione e l’interazione verso il prossimo. I genitori vengono coinvolti con “gruppi di parola” e “spazi d’ascolto”.
“Sono molto soddisfatto dei risultati conseguiti in un anno dalla Casa di Sophia” ha spiegato l’assessore Ambrogio Sala. “Il numero inaspettato di adesioni dimostra che la necessità di un servizio di questo tipo era reale. La direzione della Casa dei Ragazzi ha capito che la fascia di utenza dall’età prescolare sino all’obbligo scolastico richiedeva una offerta specifica che il territorio attualmente non fornisce. È da sottolineare il ruolo di promozione dei vari servizi sociali territoriali (dalle assistenti sociali all’equipe tutela minori), delle scuole e delle due neuropsichiatrie infantili di Lecco e di Merate. È inoltre emersa in modo inequivocabile l’utenza di Olgiate Molgora, pari a 10 minori su 48”. Il progetto della Casa di Sophia continua.
10 di questi bambini sono di Olgiate, gli altri arrivano dai comuni limitrofi del territorio:
Quello che è nato come “progetto pilota” per andare incontro alla crescente richiesta delle famiglie e conoscere l’utenza è diventato nel corso dei mesi un luogo di supporto e confronto per non solo per i bambini, ma anche per i loro cari.
Attraverso attività quali laboratori sensoriali, stimolazioni e progetti appositamente ideati per i bambini, si incentivano la comunicazione e l’interazione verso il prossimo. I genitori vengono coinvolti con “gruppi di parola” e “spazi d’ascolto”.
“Sono molto soddisfatto dei risultati conseguiti in un anno dalla Casa di Sophia” ha spiegato l’assessore Ambrogio Sala. “Il numero inaspettato di adesioni dimostra che la necessità di un servizio di questo tipo era reale. La direzione della Casa dei Ragazzi ha capito che la fascia di utenza dall’età prescolare sino all’obbligo scolastico richiedeva una offerta specifica che il territorio attualmente non fornisce. È da sottolineare il ruolo di promozione dei vari servizi sociali territoriali (dalle assistenti sociali all’equipe tutela minori), delle scuole e delle due neuropsichiatrie infantili di Lecco e di Merate. È inoltre emersa in modo inequivocabile l’utenza di Olgiate Molgora, pari a 10 minori su 48”. Il progetto della Casa di Sophia continua.
