Valletta: il comandante Franco Sala, pieno d'orgoglio, lascia dopo 29 anni di servizio

Il comandante Franco Sala
Domani mattina indosserà la divisa. Sarà l'ultima volta. Franco Sala, comandante della Polizia Locale dell'Unione dei Comuni della Valletta, da mercoledì 1 aprile sarà ufficialmente in pensione. Un traguardo raggiunto dopo 29 anni di onorato servizio, dapprima per conto dell'amministrazione comunale di Rovagnate poi, negli ultimi quattro anni e mezzo, "sotto" l'ente intercomunale, presso il "nuovo" ufficio unificato di Santa Maria Hoè.
"Ho iniziato con Galbusera Amelio: è stato il "mio" primo sindaco, la persona dal quale "ho imparato l'arte"" racconta l'agente che - abbronzato e sorridente - non tradisce certo l'età da imminente "cliente" dell'Inps. "Anche con tutti gli altri amministratori ho avuto un rapporto straordinario, sia che fossero di destra o di sinistra. Ciò - puntualizza con quella schiettezza che gli è propria - significa che non ci siano stati dibattiti e periodi di tensione ma i momenti difficili sono sempre stati superati, grazie anche ad una reciproca stima e al rispetto per il ruolo di ciascuno. Ciò vale per i sindaci (l'ultimo, guarda caso, era un altro Galbusera), i consiglieri e i presidenti dell'Unione a cominciare da Tavola Gilberto che tanto ha fatto per creare un unico comando a Santa Maria in locali attrezzati".
E pensare che, quasi tre decenni fa, al suo arrivo a Rovagnate le cose giravano assai diversamente: "ci dedicavamo anche ad attività che non erano tipicamente di Polizia Locale come la gestione dell'acquedotto e dei tributi nonché occasionalmente anche dell'anagrafe e degli interventi pratici sulle strade, per esempio per tappare le buche, quando mancava lo stradino. Poi pian pianino ci siamo specializzati. Ricordo ancora l'innovazione portata dall'informatizzazione. Era il 1997 e i ragazzi di allora - Fabio Sottocornola prima e Marco Panzeri poi - hanno introdotto l'importante novità. Noi non eravamo tanto preparati..." ammette parlando al plurale e contemplando dunque anche il collega e amico Floriano Panzeri, al suo fianco nell'esperienza rovagnatese e poi all'Unione.


Con gli anni però, non è cambiato solo il lavoro: "già 29 anni fa si parlava di Unione. Abbiamo dovuto aspettare anni per vederla realizzata. Io, personalmente, poi, sono molto contento anche della fusione. Mi è dispiaciuto però abbia coinvolto solo due comuni: Santa Maria non poteva rimanere fuori, mi attendevo che Rovagnate e Perego la aspettassero. E mi è dispiaciuto anche per il nome dato al nuovo comune. Hanno fatto un referendum tra due toponimi che non si possono sentire quando c'era il nome storico - quello che per qualcuno ricorda il Fascio, ma non è così - che avrebbe risolto il problema. La speranza ora è che Santa Maria si aggreghi al gruppo per ottenere vantaggi, anche dal punto di vista economico". E proprio in quest'ultimo capo di inserisce anche un auspicio, espresso ormai da comune cittadino: "spero che i contributi arrivati per La Valletta Brianza dopo la fusione vengano usati anche per dare respiro alle persone, alleggerendo la pressione sulle tasse. E' ciò che chiede la gente". E lui, il contatto con i cittadini, l'ha sempre avuto in "presa diretta", facendo da parafulmine per le lamentela ma anche ascoltando richieste e problematiche per poi farsi portavoce con gli amministratori.


"Ho trascorso qui 29 anni, con sabati, domeniche e sere: il rapporto che ho instaurato è molto intenso. Ciò rende difficoltoso il momento del saluto. Quasi non ho passato così tanto tempo nemmeno con la mia famiglia. In tutti questi anni, a contatto con le persone, sono cresciuto dal punto di vista umano e professionale. Le seguirò ancora, anche se da lontano".
L'occasione si fa dunque ghiotta per ringraziare tutti i compagni di avventura: i colleghi con Floriano in primis perché "per 29 anni abbiamo condiviso la scrivania" ma anche Marco e Placido; gli amministratori e i dipendenti comunali; i cittadini; le associazioni, le scuole, i Carabinieri di Brivio "e tutti enti con cui ho lavorato"...
"Vado via pieno d'orgoglio per aver potuto rappresentare molti di loro, li vorrei davvero salutare uno a uno".

Al momento, il comandante Sala non sarà sostituito. Il suo posto al timone del Comando lo prenderà il fidato Floriano Panzeri, responsabile del servizio già dal primo aprile mentre, se si troverà l'accordo, le 1.500 ore di servizio che verranno a mancare da qui alla fine dell'anno saranno coperte grazie alla disponibilità dei colleghi di Olgiate e di Bosisio Parini in vista forse della riassegnazione del posto tramite mobilità (con bando solo per operatori di area ampia e dunque, si ritiene, della Provincia).
Ma cosa farà Franco da mercoledì? "Non avrò problemi su come impegnare il mio tempo: di cose da fare ne ho tantissime a cominciare dal seguire famiglia e famigliari per le cose più normali, della vita quotidiana, che lavorando mi perdevo. Vorrei poi riprendere l'esperienza universitaria, che è rimasta da concludere o comunque continuare a fare dei corsi. Non voglio appassire in un bar a giocare a carte...".
Le idee sono chiare. Ma, siamo certi, si scontreranno poi con la nostalgia per un lavoro che, tanto si è preso ma che ha anche saputo dare tanto ad una persona a modo come Franco Sala.
Alice Mandelli
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