Mandic: apre lo sportello psicologico per i pazienti Tao. Un'opportunità per il territorio

Nella mattinata di sabato 28 marzo 2015, presso l'aula riunioni scientifiche dell'Ospedale San Leopoldo Mandic di Merate, è stato inaugurato lo sportello psicologico gratuito per pazienti in terapia anticoagulante. Recentemente attivato al Manzoni di Lecco, i volontari "locali" dell'A.I.P.A. hanno deciso di portare il servizio anche nel meratese, grazie alla disponibilità della dirigenza dell'ospedale di Merate, della Dr.ssa Nicoletta Erba, responsabile del centro emostasi e trombosi, e alla Dr.ssa Daniela Caprioli, volontaria (Psicologa Grafologa) che renderà attivo lo sportello il giovedì pomeriggio. Nello specifico di questa giornata, il convegno è iniziato con l'intervento del Dr. Baraldo Gedeone, Direttore Medico di Presidio, introdotto da Luigi Corsetti, Presidente A.I.P.A. Lecco.

Baraldo ha voluto puntualizzare l'importanza della figura del volontario che aiuta l'ammalato, ringraziando tutti quelli che realmente lo fanno, di giorno in giorno, sempre con la stessa intensità e umiltà, rendendo questo uno dei valori più grandi non monetizzabili. Successivamente ha preso la parola la Dr.ssa Nicoletta Erba, offrendo le sue conoscenze relativamente al trattamento anticoagulante cronico e in particolare ai bisogni clinici ed assistenziali dei pazienti. La Dottoressa ha parlato della terapia come metodo per eliminare la malattia ma soprattutto per prevenirla; e poi dei farmaci anticoagulanti, vecchi e agenti indirettamente togliendo la materia prima e nuovi, diretti al bloccaggio della coagulazione.

Il dr. Gedeone Baraldo e la dottoressa Nicoletta Erba

Secondo la Dr.ssa Erba il medico, e tutta l'équipe al seguito, ha il compito di ragionare sul singolo paziente e di conseguenza tutta la terapia deve plasmarsi su questo e su quelle che sono le sue caratteristiche e necessità: individuale sarà la dose efficace del farmaco, la stretta finestra terapeutica, la fluttuazione nel tempo degli effetti del farmaco, il controllo rispetto al range terapeutico. Su 320.000 abitanti sotto l'ASL di Lecco, 6400 sono pazienti di questo tipo, di cui la metà ha un'età superiore ai 78 anni. Con l'obiettivo di avvicinarsi solo ed esclusivamente al paziente, sono previsti due ambulatori aperti nei giorni feriali, infermieri specializzati, un medico esperto in orari dedicati, un contatto telefonico tutti i giorni in fasce orarie predeterminate, note informative cartacee e momenti educativi. Per concludere la dottoressa ha lanciato un appello, ponendo come presupposto il fatto che per avere un servizio funzionante c'è sempre bisogno di un motore che funziona: evitare il fallimento di un servizio ai pazienti anticoagulanti per esaurimento risorse ed evitare il fallimento di una collaborazione tra ospedale e territorio. Il testimone è poi passato alla Dr.ssa e Psicologa Daniela Caprioli che ha presentato lo Sportello Psicologico per i pazienti in terapia TAO e le loro famiglie, come una risposta concreta alle richieste ricevute dai medesimi presso l'Associazione A.I.P.A.. "L'obiettivo dev'essere quello di sviluppare la consapevolezza che il sostegno è un valore aggiunto al prendersi cura di se stessi. Non bisogna solo curare e quindi prendere in considerazione solo i problemi fisici ma prendersi cura dell'altro a 360°, offrendo un'assistenza globale a una malattia che comunque resta personale".

Daniela Caprioli, Luigi Corsetti, Barbara Corti

Secondo la Caprioli la malattia porta quasi sempre con sé uno stato di preoccupazione che è bene esternare se non si vuole che fermenti dentro il paziente e vada a peggiorare la situazione. La consulenza entra in gioco proprio qui, con lo scopo di creare un equilibrio funzionale al benessere del paziente e di chi vi condivide la quotidianità. Lo psicologo lavora con sensibilità e competenza, prende in carico pazienti "sani", ascolta ma non giudica; è una figura che procede attraverso il metodo della narrazione del romanzo individuale dell'utente e con l'ascolto empatico per capire le emozioni relative al racconto stesso, impedendo all'analista stesso di confondersi con ciò che prova il paziente. Uno dei punti su cui la dottoressa ha tenuto a soffermarsi riguarda il fatto che bisogna sempre tenere a mente quanto "il paziente non sia una malattia ma la possegga" e in virtù di questo possa eliminarla o comunque combatterla. Il colloquio con lo psicologo può essere individuale, di coppia o con i famigliari e si costruisce come un processo interattivo volto all'ascolto e alla motivazione del paziente al cambiamento. "Tutte le relazioni che viviamo lasciano il segno- forse citando un po' Freud- e servono per crescere, cambiare punto di vista ma a volte possono anche distruggerci: per questo è importante scegliere quelle giuste", ha concluso, invitando tutti gli interessati a provare il nuovo servizio. A chiudere l'incontro è stata Barbara Corti, Infermiera Professionale Div. Emostati e Trombosi Osp. L. Mandic di Merate, che si è soffermata sul ruolo della sua professione in quanto tale ma soprattutto in relazione ai bisogni del paziente. "L'assistenza infermieristica è una scienza in cui l'infermiere osserva, sostiene, comunica, insegna e cura". L'infermiera infatti è la prima figura con cui il paziente ha a che fare e quindi si preoccupa di inquadrarlo in tutti i suoi aspetti, cogliendone fin da subito i bisogni e creando così un intervento "su misura" e agendo sempre con importante senso critico.

 

 

 
Una giornata che sicuramente ha offerto ai presenti un vasto panorama di tutta l'attività con cui possono venire in contatto partecipando all'attività di sportello, prenotandosi all'A.I.P.A. di Merate, presso la hall dell'Ospedale Mandic, il martedì e il giovedì dalle ore 10:00 alle 13:00. L'incontro si è infine concluso con un grande pranzo presso "La cantina del Prufesur" di Montevecchia, aperto a tutti i partecipanti al convegno e ai soci A.I.P.A.. 


Chiara Commito
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.