Mandic/7, Neurologia: 7mila esami l'anno, oltre 600 ricoveri e assistenza ''dedicata'' per Parkinson, Alzheimer e sclerosi multipla

Sono sette medici con il primario dottor Andrea Salmaggi. Il reparto è luminoso, le stanze dei degenti graziose e, parola di degenti, mettono a proprio agio. Ubicato al primo piano del padiglione A, il reparto di Neurologia del Mandic conta qualcosa come 7mila esami complessivi l'anno (dalle diagnosi sulla sclerosi multipla, alle visite specialistiche, fino ai test della memoria).

Nel 2014 i ricoveri sono stati 632 di cui il 50% riconducibili a patologie cerebrovascolari e 10 gli interventi di trombolisi per via venosa.

Terzo da sinistra il primario dottor Andrea Salmaggi

Tra il 2013 e il 2014 la saturazione dei posti letto è passata dal 77 all'85%, è aumentato il peso medio dei ricoveri e si è avuto un lieve incremento della degenza media da 9 a 11 giorni.
Per quanto riguarda le attività ambulatoriali il reparto ha contato 1200 visite neurologiche, 1200 valutazioni neuropsicologiche, 250 visite dell'ambulatorio di epilessia, 325 per il Parkinson, 130 per la sclerosi multipla e 550 dell'unità Alzheimer.
Vengono svolti quotidianamente esami ecocolordoppler, elettroencefalogrammi e elettromiografie.
L'età media dei pazienti si aggira attorno ai 70 anni con una lieve prevalenza delle donne.

La stroke unit

Nell'ambito delle malattie neurologiche ciascuno dei medici presenti ha una sua specializzazione.
Le dottoresse Mariolina Di Stefano e Elena Tagliabue si occupano della sclerosi multipla e, negli ultimi anni, hanno visto accedere numerosi pazienti al servizio di diagnosi e di successiva assistenza.


Il dottor Antonio Tetto, invece, ha in cura i malati di Parkinson mentre per l'Alzheimer lavora in tandem con la dottoressa Paola Melzi. Per la parte neurovascolare la competenza è della dottoressa Manuela Vaccaro e, per questo settore, va riconosciuta l'importanza della creazione di un database specifico dei pazienti ricoverati in strokeunit.

Ma il punto di forza del reparto è di certo il lavoro d'équipe che permette continui confronti e consultazioni fra i medici per i vari casi, così da creare un percorso di cura specifico per ogni paziente.

Particolare importanza rivestiranno l'arrivo della RMN a Merate e - sempre entro il 2015 - l'entrata in funzione del nuovo sistema di acquisizione delle immagini detto RIS PACS che consentirà la trasmissione delle lastre e la loro archiviazione in tempo reale, nonché la consultazione immediata da parte del medico.
Saba Viscardi
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