Paderno: presentato il film in ricordo di Antonia Pozzi, poetessa,  ''Il cielo in me''

"Il cielo in me", un film per ricordare Antonia Pozzi. Origini milanesi, la poetessa milanese amava molto, ricambiata , Pasturo, piccolo comune della Valsassina. Dove, diceva lei, "Ho trovato i miei luoghi dell'anima". A raccontare la vita della Pozzi è ora un film che due registi lecchesi, Sabrina Bonaiti e Marco Ongania, hanno presentato ieri sera a Paderno d'Adda durante una manifestazione organizzata dall'amministrazione comunale per ricordare la "festa delle donne".

Sabrina Bonaiti, Marco Ongania, registi;  Marinella Corno, vicesindaco;
Marta Soligo, di film comunication Lecco; Claudio Stella, assessore cultura

Gremita la sala civica di Cascina Maria, a testimoniare come, nella nostra provincia, il legame con la potessa meneghina sia sempre più intenso. "Abbiamo cominciato le riprese nel 2012 - ha spiegato la Bonaiti - il punto di vista è quello di Antonia, che abbiamo riletto attraverso le testimonianze di chi l'aveva conosciuta e amata. A parlare è, in sintesi, ancora lei". "Le location sono quelle di Pasturo, della Grigna, delle montagne lecchesi - ha continuato Ongania - solo per una cascina del Corvetto, un secolo fa periferia di Milano ora zona urbanizzata, ci siamo trasferiti a Garlate". Marta Soligo della Film Comunication di Lecco ha illustrato i percorsi  che, ha spiegato, "sono già diventati itinerari di quello che viene chiamato cineturismo".  Il Pialeral e i sentieri che da Balisio salgono in Grigna, la casa dove Antonia trascorreva le vacanze, le amiche che ancora la ricordano. Ma a commuovere tutti sono state soprattutto le immagini, davvero belle, che i due registi hanno montato con tecnica e maestria. Indimenticabile la collaborazione di Angelo Sala, giornalista, collega e amico, al quale il film è dedicato. "Non è riuscito a vedere nemmeno il primo girato" ha detto commossa la Bonaiti.


Tra le testimonianze del "Gruppo di Banfi", come venivano chiamati Antonia, Enzo Paci, Emilio Sereni, Remo Cantoni e gli altri, quella di Fulvio Papi, è una bella sintesi di quello che Antonia Pozzi, morta a 26 anni per scelta personale, pensava e scriveva; "la poesia come destino dell'esistenza".
Sergio Perego
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