Il PD alle primarie delle idee: e sui comuni è chiaro, sotto 5mila abitanti vanno chiusi

Il Partito democratico ha organizzato per domenica 1° marzo una sorta di primarie referendum su quattro quesiti ben precisi uno dei quali riguarda l'argomento che tiene banco da mesi: la fusione dei comuni. Non che sussistessero dubbi ma almeno ora nero su bianco la propria posizione il Partito di ex democristiani e ex comunisti l'ha messa: i comuni sotto i 5mila abitanti vanno fusi per dare vita a nuove realtà di grandi dimensioni. E cita gli esempi, ritenuti virtuosi, in base a che cosa però non è dato sapere, di Rovagnate, Perego, Verderio Inferiore e Verderio Superiore, tutti comuni che avevano un sindaco del PD o vicino al PD. E non a caso i più determinati a seguire questa strada sono altri sindaci del PD o fiancheggiatori: Brivio di Osnago e Fumagalli di Lomagna. Insomma il partito che ha ricevuto questa precisa indicazione da Roma la sta facendo applicare dai suoi uomini nei comuni. Un ritorno al 1928 quando il Partito fascista unì a forza migliaia di piccoli municipi molti dei quali tornarono a dividersi a metà degli anni sessanta (Cernusco e Montevecchia nel 1967). Il tema delle fusioni sarà indubbiamente il vero elemento di scontro in un'epoca come l'attuale dove, cadute le ideologie, si fatica a capire nelle aule dei Consigli comunali chi sta da una parte e chi dall'altra. Almeno adesso è chiaro per tutti: non è questo giornale che per partito preso, è il caso di dirlo, attribuisce tale volontà al PD. E' il PD che conferma di volere la chiusura dei comuni sotto i 5mila abitanti. Detto a peso, dei residui 88 comuni lecchesi almeno sessanta saranno soppressi. Ma nel rispetto delle tradizioni e delle storie locali, s'intende....!
Il Partito Democratico della Lombardia ha organizzato per domenica 1° marzo una grande consultazione dedicata agli elettori, iscritti e sostenitori del Partito Democratico sul tema delle autonomie locali e del riassetto istituzionale. In provincia di Lecco si voterà dalle 9 alle 13; per l'elenco completo dei seggi è possibile consultare www.pdlecco.it/public/pub_files/ELENCO_SEDI_DI_SEGGIO_ufficiale.pdf. Di seguito i quattro quesiti proposti alla cittadinanza lecchese, tre regionali e uno locale, accompagnati dall'indicazione di voto che il Partito Democratico della Città di Lecco ha deciso di esprimere per guidare i votanti nell'importante consultazione di domenica:

§  1° Quesito: Sei favorevole all'abolizione delle Regioni a Statuto speciale, così da procedere alla definizione di una "nuova autonomia" valida per tutte le Regioni italiane? Il PD di Lecco risponde "SI" per l'anacronistica situazione delle Regioni a Statuto Speciale che hanno potestà impositiva autonoma, oltre ad altri privilegi: è necessario un riassetto complessivo delle competenze regionali per risolvere il problema delle materie concorrenti tra Stato e Regioni.

§  2° Quesito: Sei favorevole, per ottimizzare l'utilizzo delle risorse e migliorare lo svolgimento delle funzioni loro attribuite, a ridurre, accorpandole, il numero delle Regioni? Il PD di Lecco risponde "NO" per la situazione della Lombardia, che certo non necessita di fusioni motivate dal mito della Padania, privo di ogni fondamento storico e culturale.

§  3° Quesito: Come si tengono assieme la tutela delle identità locali e l'efficienza dei servizi ai cittadini in una Regione come la Lombardia, in cui 1.064 Comuni su 1.531 (il 69,5%) hanno meno di 5 mila abitanti? Il PD di Lecco risponde con la "Fusione dei Comuni" che, nel rispetto di tradizioni e storie locali, assicura una migliore efficienza alla gestione dei servizi sul territorio. Anche nel nostro territorio provinciale ci sono già esempi virtuosi come Verderio e La Valletta Brianza.

§  4° Quesito: Se la normativa dovesse rivedere gli attuali ambiti territoriali (ex province) prevedendo degli accorpamenti, quale soluzione preferiresti per l'ambito lecchese? Il PD di Lecco indica due alternative: "Ex-provincia di Sondrio" o "Ex-provincia di Como". L'attenzione è quella di preservare le caratteristiche peculiari di storia, tradizione, cultura e tessuto economico del nostro territorio provinciale, che certo dovrà armonizzare i servizi con i territori limitrofi, ma senza correre il rischio di diventare un "dormitorio" della grande Area Metropolitana Milanese.

Il Partito Democratico della Città di Lecco, che garantirà il diritto di voto ai cittadini lecchesi con l'apertura dei 5 seggi cittadini, auspica la più grande partecipazione possibile sia per l'importanza dei quesiti proposti sia per rispondere, attraverso una grande consultazione democratica, alla decisione del Consiglio Regionale della Lombardia d'indire un inutile e dispendioso referendum per concedere maggiori autonomie, non specificate, alla Lombardia, tralasciando la medesima possibilità prevista dalla Costituzione senza sostenere alcun costo. La partecipazione alla consultazione di domenica 1° marzo è garantita a tutti i cittadini che abbiano compiuto i 16 anni d'età.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.