La posizione del PD dell’Isola sulla richiesta di Italcementi

Si è tenuta la scorsa settimana la prima conferenza dei servizi relativa alla domanda di VIA presentata da Italcementi per l'impianto di Calusco d'Adda. Una richiesta che prevede di aumentare la quantità di CSS annua incenerita, oltre le 100.000 tonnellate annue rispetto le attuali 30.000 autorizzate.

Come si può evincere da numerosi studi e pubblicazioni di studi di settore e organizzazioni ambientaliste, il passaggio dal Petcoke al CSS non peggiorerebbe il livello di emissioni attuali e se questo può sembrare un punto a favore per tale richiesta ce ne sono molti altri  da NON sottovalutare, ritendo già inaccettabile l'attuale emissione di ossidi di Azoto.

Il rapporto tra l'azienda ed il territorio dell'isola dura da moltissimi anni ed è stato un importante fattore di crescita e sviluppo, ma è anche si vero che nel corso degli anni la società ha sottoscritto diversi impegni con le amministrazioni locali che ad oggi non sono completamente attuati. Il più recente ancora disatteso è la riattivazione dello scalo ferroviario previsto per la fine del 2012. Attualmente l'impatto sulle strade dell'isola Bergamasca è di circa 90.000 mezzi pesanti in transito dalla cementeria, Secondo le indicazioni dell'azienda la riattivazione dello scalo ridurrebbe soltanto 7/8 mila mezzi l'anno e che l'aumento di CSS porterebbe un aumento di circa 2/3 mila mezzi l'anno rendendo economicamente sconveniente lo scalo ferroviario.(già parte di precedente accordo),
Tenuto buon conto di questa osservazione ci preme rimarcare che la storia ci insegna che un buon affare deve soddisfare entrambi le parti in gioco, pertanto riteniamo che la riattivazione dello scalo ferroviario per l'accesso di merci alla cementeria possa trovare un valido riscontro con la sottoscrizione di un accordo con produttori di CSS in prossimità dell'impianto attenendosi a logiche di filiera corta con un adeguata gestione e stoccaggio in sito, oltre al fatto che si potrebbe ridurre il traffico di circa 10.000 mezzi l'anno a vantaggio dell'usura delle strade e della salute dei cittadini dei comuni attraversati dalle principali arterie di accesso alla fabbrica.

Tra le varie considerazioni, chiediamo alla provincia particolare attenzione nella valutazione delle prescrizioni in termini di riduzione almeno del 50% degli ossidi di Azoto, implementando i protocolli di monitoraggio delle emissioni, tenuto conto che la sperimentazione avviata nel 2006/2007 è stata interrotta e quindi ad oggi non si possiedono sufficienti informazioni sugli effetti che l'allora CDR oggi CSS produce nel suo impiego nel cementificio.

A tal fine riteniamo indispensabile riattivare la sperimentazione ed il monitoraggio dell'impianto e delle emissioni al fine di permettere ad un osservatorio ambientale di territorio (che la provincia ha già annunciato nelle settimane scorse in occasione dell'incontro sull'inceneritore di Filago), la gestione della qualità dell'aria dell'isola Bergamasca sulla quale insistono numerosi punti di emissione che singolarmente rispettano i limiti di legge, ma nel loro insieme rendono questo territorio uno dei più colpiti sotto la diffusione di malattie Respiratorie.

Una realtà attenta al territorio ed ai rapporti con i suoi abitanti non può trascurare l'importanza di contribuire fattivamente al miglioramento dell'ecosostenibilità, nella speranza che le compensazioni ambientali sul territorio non verranno fatte con altro Cemento!        
Raffaello Teani Coordinatore PD Isola Bergamasca - Antonio Galizzi Resp. Ambiente e Territorio PD Isola Bergamasca
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