Una RMN aperta in un ospedale di 72 letti mentre al ''Mandic'' nulla fino a fine anno. Nessun primario e un medico solo al PS

Con la giusta enfasi l'assessore regionale alla sanità Mario Mantovani ha annunciato l'installazione di una Risonanza Magnetica "aperta" all'ospedale "Erba-Rinaldi" di Menaggio.   "Trattandosi di una risonanza aperta - ha detto Alessandro Fermi, sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia con delega all'attuazione del programma, durante il suo saluto - risulta particolarmente adatta per chi soffre di claustrofobia, gli anziani e i bambini che non dovranno più andare fino a Como per fare questo tipo di esame".  

Un risultato da salutare con soddisfazione ma anche con un po' di sconcerto. Che cos'è il presidio "Erba- Rinaldi"? E' un piccolo ospedale pubblico che fa parte dell'azienda ospedaliera Sant'Anna di Como. Dati 2013: ha 72 posti letto, 2 in più del 2012, di fatto è più un presidio da inquadrare come "POT", un presidio territoriale che opera principalmente nella cronicità e che in alcuni reparti come Ortopedia, Terapia intensiva, Psichiatria e Lungodegenza ha meno di un ricoverato al giorno.

L'assessore Mantovani ha assicurato che nessun ospedale sarà chiuso, neppure quelli più piccoli. E questo è positivo per una regione come la Lombardia che molto sostiene altre regioni con mezzi propri. Tuttavia una Risonanza Magnetica aperta può sembrare una dotazione eccessiva per un presidio tanto minuscolo.

La produzione dell'ospedale "Erba-Rinaldi" di Menaggio (AO Como)

Soprattutto se rapportato al San Leopoldo Mandic che una RMN, anche di tipo tradizionale, cioè "chiusa", la chiede da almeno dieci anni senza successo. I dati di produttività confermano ampiamente quanto un apparecchio diagnostico simile sia del tutto necessario al presidio anche per evitare le vergognose passeggiate sotto la pioggia per raggiungere il carrozzone che arriva a Merate un giorno la settimana o le continue trasferte a Lecco per tutte quelle indagini che la strumentazione mobile non è in grado di effettuare.

LA PRODUZIONE 2013 (anche Menaggio è 2013) DEL SAN LEOPOLDO MANDIC (AO Lecco)


Si dirà: ma ci hanno assicurato che ormai anche al Mandic arriva la Risonanza. Già, dopo la trasferta milanese di mezza Giunta municipale al seguito del commissario Giuseppina Panizzoli, con tanto di foto ricordo per i nipoti, è stato assicurato che per la primavera l'apparecchiatura sarà installata. Peccato però che non siano neppure iniziati i lavori di predisposizione dei locali. Insomma siamo fermi alle carte, importanti certo, ma ancora lì.

Gli spazi dove dovrà essere ricavato il locale per la RMN

Dovrà essere approntato il locale già individuato e ci vorranno alcuni mesi di lavoro, poi sarà installata la macchina e addestrato il personale. Insomma, possiamo sbagliare ma dubitiamo che l'entrata in funzione a pieno regime dell'apparecchiatura avverrà prima della fine dell'anno. Altro che primavera. Ma neppure le altre promesse sono state mantenute. Dei tre medici in appoggio al Pronto soccorso ne è arrivato uno dalla chirurgia che però resterà in servizio per poche settimane e si attende una seconda figura professionale per i primi giorni di marzo. Qualcosa si è mosso, quindi, ma ancor oggi ci sono problemi di copertura turni e le ferie dei medici sono sospese da novembre. Insomma è stato fatto quel tanto che basta per zittire le voci più acute ma assai poco per rispondere alle effettive esigenze del servizio. Quanto alla nomina dei primari mancanti, diversamente da quanto sostiene l'assessore Tomalino, delegato dal Sindaco per le questioni sanitarie (sic) non ci sarà nessuna investitura a giugno. Continua il regime di blocco delle deroghe per cui le richieste dovranno essere formulate entro l'estate, vagliate in autunno dalla Regione e poi concesse o respinte. E normalmente su dieci richieste ne vengono accolte 4, una percentuale inferiore al turn over, se si lascia fare alla Regione rispettando alla virgola le sue regole. In altre parole, fino al prossimo anno nessun primario sarà nominato al Mandic. Prova ne è che per l'Ortopedia si è ricorso al fantasmagorico espediente di nominare il primario effettivo del Manzoni, quale facente funzioni al Mandic. Tra l'altro si vocifera che in Regione stia venendo avanti la tesi di prorogare i direttori generali oltre la naturale scadenza del 31 dicembre prossimo in quanto ben difficilmente la legge di riordino della sanità lombarda sarà approvata prima di settembre e quindi mancherebbero poi i tempi tecnici per le nuove nomine alla luce dei mutati azzonamenti sia ospedalieri che di Asl. E in un quadro di incertezze, senza la forte pressione della politica del territorio, il rischio di un progressivo depauperamento dell'ospedale cittadino è quanto mai reale.

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