La Merate che non c'è più/37: in via Manzoni e poi in via Verdi l'oreficeria Bottani. Vendita e riparazione di gioielli e di cucù

In una Merate viva, operosa, fulcro di numerose attività e piazza di commercio dentro e fuori i confini cittadini, non poteva mancare l'orefice. Il metallo prezioso rappresentava ai tempi una nota distintiva non solo per chi poteva permettersi il lusso di un gioiello ricercato e particolarmente vistoso ma anche per le famiglie più modeste che in alcune occasioni (anniversari, fidanzamenti, comunioni,...) erano pronte a contrarre anche qualche debito per poter "onorare" la tradizione della catenina o dell'anello.

Ferruccio Bottani

Non si trattava di negozi ma di vere e proprie botteghe dove c'era anche un angolo per la lavorazione e la riparazione del metallo prezioso e dove nulla era lasciato al caso.
In Via Manzoni c'è n'erano due: il Bottani poco sotto la torre (dove ora si trova Rebecca abbigliamento) e l'oreficeria Rigoni (ora Gariboldi) vicino al collegio Manzoni. 
Ferruccio Bottani (1922-1996) gestiva il suo negozietto con la moglie Carla Fontana (1937-1990), una donna di "una bellezza e di una eleganza eccezionali" come ricorda chi l'ha conosciuta. La signora Fontana, in realtà, prima di andare in moglie a Bottani gestiva l'osteria che si trovava di fronte all'oreficeria, la "Casa del vino". Il bar apriva alle sei del mattino e dava il passito ai primi operai e agricoltori che passavano per andare nei campi o al lavoro.

L'oreficeria faceva gola anche ai ladri. In un'immagine del tempo, le forze dell'ordine davanti al negozio dopo una rapina

L'oreficeria di Bottani era molto piccola. C'erano giusto una vetrina e accanto la porta di ingresso. Sulla strada Ferruccio, da buon commerciante, esponeva manufatti in oro che attiravano l'attenzione e che era abbastanza impossibile ignorare. Oltre a questo si era specializzato nella vendita e nella riparazione di orologi, anche i cucù in legno di cui lui era un grande appassionato e cultore e che, spesso, per via di meccanismi sofisticati mandava a riparare presso la "casa madre".

I certificati rilasciati da Bottani per i Cucù

La qualità, la cortesia e la professionalità (abbinamento che oggi sarebbe un'ottima base per un prodotto di successo) erano le doti che tutti riconoscevano e apprezzavano anche da fuori provincia.
Terminata l'avventura in centro Bottani orefice si spostò poi in Viale Verdi, sua ultima sede.

Continua/37
Saba Viscardi
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