Mandic/1, Rianimazione: il reparto promosso a pieni voti dal gruppo di valutazione. 300 pazienti all'anno, tanti i casi complessi

Il Gruppo Italiano per la Valutazione degli Interventi delle Terapie Intensive (GiViTI) gli ha conferito una "bella pagella" e se il primario dr. Marco Rataggi tenta la strada del low profile e della modestia, la caposala Barbara Babbi non ha incertezze: "la pagella del reparto è ottima".

Al centro il primario dr. Marco Rataggi. Prima a destra la coordinatrice infermieristica di reparto Barbara Babbi

La Rianimazione dell'ospedale Mandic chiude un anno e ne apre uno nuovo con un bilancio e delle aspettative che sono decisamente positivi e di alta qualità per le cure erogate e i risultati che ne sono derivati.

Il numero dei pazienti tra il 2013 e il 2014 è stato stabile, circa 300, con qualche unità in più rispetto a due anni fa.
Le principali patologie che hanno interessato i ricoverati sono state le insufficienze respiratorie (che assorbono il 50% del carico di lavoro) con polmoniti gravi, forme bronchitiche croniche riacutizzate o casi che dopo una prima degenza meratese vengono trasferiti all' Istituto Inrca di Casatenovo. 4 gli episodi nel 2014 di polmoniti particolarmente gravi in pazienti giovani, con situazioni al limite del trattamento extra corporeo e che si sono risolti con esito soddisfacente e il recupero della persona.

Ci sono poi patologie infettive (shock settici), cardiache e cardio-circolatorie, emergenze interne, ricoveri dal pronto soccorso o da altri reparti e da altri ospedali, assistenza per attività pediatrica post operatoria o per interventi di chirurgia maggiore (generale o ortopedica). La partoanalgesia resta un'attività quotidiana infrasettimanale, con il limite dell'impossibilità a estendere il servizio anche alla fascia notturna e festiva per via della mancanza di una guardia medica dedicata.


Gli indici di performances registrati sono stati molto elevati in quanto il tasso di mortalità osservato è risultato minore di quello atteso statisticamente e questo è un indicatore molto significativo in quanto dimostra la qualità della cura e del percorso di assistenza offerte al malato (dalla scelta del farmaco, alla metodica applicata fino all'assistenza infermieristica).
A fare la differenza è anche un'équipe di 19 infermieri, stabile da tempo, che si affianca ai 13 medici coordinati dal primario dr. Marco Rataggi.

Il tempo medio di permanenza è di otto giorni e il tasso occupazionale dei sei letti è in linea con quello del 2013. Anche nel 2014, poi, si è registrato un andamento particolare, con periodi molto "leggeri" come carico di lavoro e altri in sovrannumero tanto da arrivare alla saturazione del reparto con un massimo di 8 pazienti.
È stato potenziato il monitoraggio emodinamico invasivo su tutti i pazienti e si assiste a un uso estensivo dell'ecografo sia per le procedure diagnostiche e invasive in Terapia Intensiva, sia in campo Anestesiologico per l'esecuzione delle anestesie locoregionali ecoguidate.

La consultazione della cartella elettronica informatizzata

Infine un salto di qualità è stato permesso dall'introduzione della cartella elettronica informatizzata. Il personale medico e infermieristico può così consultare in tempo reale tutti i dati relativi al paziente (patologie, prescrizione e somministrazione delle terapie, parametri e loro andamento nel tempo, attività dei consulenti ) con una velocità e precisione che spesso fanno la differenza. 

La vista verso nord da una delle stanze

L'ultima nota, di colore, la merita la luminosità del reparto che si affaccia a nord, sulla collinetta di Novate alle spalle del presidio. La luce invade con "prepotenza" le stanze della Rianimazione tanto che sia chi vi lavora che il degente non possono fare a meno, ogni tanto, di gettare un occhio al di là del vetro e guadagnarne un poco di serenità.

Continua/1
Saba Viscardi
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