Merate: l'OSGB compie trent'anni e apre i festeggiamenti parlando di sport e valori
Il 2015 sarà un anno davvero speciale per la Polisportiva "Oratorio San Giovanni Bosco" di Merate. Quest'anno infatti il sodalizio celebra il trentesimo anniversario della sua fondazione e sono moltissime le iniziative in cantiere per festeggiare questo importante traguardo.
La festa ufficiale della Polisportiva si terrà domenica 31 maggio; tuttavia, già nella serata di lunedì, la società ha inaugurato i festeggiamenti con un incontro dal titolo "Evoluzione e prospettive dello sport in oratorio". Il dibattito, organizzato con il patrocinio del Comune di Merate presso l'auditorium di Piazza degli Eroi, ha visto la partecipazione del Presidente Nazionale del Centro Sportivo Italiano Massimo Achini, del Presidente provinciale del CSI Carlo Isacchi e di don Andrea Mellera, assistente ecclesiastico del CSI di Lecco.
Gli illustri ospiti, accolti dal Presidente della Polisportiva OSGB Davide Crippa e da un pubblico composto prevalentemente da atleti, allenatori e dirigenti dei campionati CSI di Lecco, hanno fatto il punto della situazione sullo sport in oratorio, in particolare nella nostra provincia, e sull'importanza dei valori educativi trasmessi ai giovani attraverso questa realtà: "Una realtà dinamica e creativa che ci rende vivi", ha spiegato, in un breve saluto iniziale, don Luigi Peraboni. "Dopo aver letto il titolo della serata mi sono sentito a casa - ha continuato il parroco di Merate - perché quella dell'oratorio è una dimensione di relazione e incontro che veicola i valori fondamentali della comunità".
Un parere condiviso anche dal presidente della Polisportiva Davide Crippa: "Siamo felici di far parte della comunità educante dell'oratorio, e in questo senso il nostro nome "Polisportiva Oratorio San Giovanni Bosco" non fu una scelta casuale ma dettata dalla volontà, che prosegue ancora oggi, di considerare la società all'interno del progetto oratoriale e dei suoi principi per la crescita dell'uomo in un contesto cristiano".
"Oggi siamo onorati di poter festeggiare insieme al Presidente Nazionale del CSI l'intuizione che 30 anni fa permise alla Polisportiva di nascere - ha continuato Davide Crippa - di strada da allora ne abbiamo fatta e oggi possiamo vantare 10 squadre di calcio e 8 di pallavolo, che coprono tutte le fasce d'età, dall'asilo agli over 30. 350 sono i nostri atleti, 230 nel calcio e 120 nella pallavolo, mentre più di 100 i tesserati tra allenatori e accompagnatori. Questi ultimi sono tutti volontari, persone che mettono il loro tempo gratuitamente al servizio del prossimo in adesione al nostro motto: "L'uomo al centro e non il pallone".
Anche il Presidente del Comitato CSI di Lecco, Carlo Isacchi, ha voluto insistere sul valore del volontariato: "Sono moderatamente soddisfatto del CSI a Lecco - ha spiegato al pubblico - 600 squadre, di cui la metà nelle categorie giovanili, dagli under 10 agli juniores sono un risultato importante per una provincia piccola come la nostra. Tutto questo è merito dei tanti allenatori e dirigenti sportivi, tutti volontari, e li ringrazio a nome del Comitato e delle centinaia di ragazzi seguono. A seconda di come si pratica, lo sport può essere un mezzo di crescita oppure essere diseducativo, come dimostra la tv. Questo perché nello sport c'è la rappresentazione della vita ed è una delle grandi vie dell'educazione; chi opera in questo mondo si assume grandi responsabilità: far crescere i ragazzi dal punto di vista umano, lasciando che il confronto non trasformi gli avversari in nemici e insegnando loro a vivere le vittorie e accettare le sconfitte. Tutto ciò però ha bisogno di un progetto e occorre la massima collaborazione tra parrocchia, oratorio, catechisti, autorità comunali, genitori e Csi, per proporre uno sport che non significhi agonismo ma aiuti a riconoscere quei valori su cui si fondano gli oratori: primo fra tutti non permettere che nessuno venga lasciato indietro".
La parola è quindi passata a Massimo Achini, presidente nazionale del CSI e membro della giunta nazionale del CONI, che ha invitato in primo luogo a pensare a quante persone si sono avvicendate in 30 anni nella loro opera di servizio per i ragazzi all'interno dell'OSGB e a dedicare a tutti loro un applauso, dopodiché ha rivolto al pubblico una semplice domanda: "Che cos'è lo sport?"
"Se siete qui sta sera significa che lo sport fa parte della vostra vita ed è nel vostro cuore, eppure se cerchiamo una definizione per rispondere a questa domanda facciamo fatica; questo perché nello sport c'è molto e la mia domanda precedente ne contiene un'altra: come si fa a ritrovare la strada per rieducare i giovani di questo paese?", ha rilanciato il Massimo Achini.
"Lo sport può fare tantissimo per questo - ha continuato il Presidente - e voi tutti siete in campo in questa importante partita. I ragazzi e le ragazze passano più tempo con voi che con qualsiasi altra figura educativa, per questo l'allenatore conta molto nella loro vita, non con le chiacchiere ma con la testimonianza".
E ancora: "L'oratorio è stato per generazioni "padrone" dello sport italiano, tutti gli atleti iniziavano da lì. Poi sono arrivati anni in cui è finito in panchina nel sistema sportivo italiano, ma gli anni cambiano e gradualmente l'oratorio si sta riappropriando della centralità che aveva all'inizio. Si sta capendo che bisogna ricollocare lo sport in un contesto importante dal punto di vista valoriale".
"Il punto più alto di questo processo è avvenuto quando il CSI ha compiuto 70 anni ed è riuscito ad organizzare un incontro tra il Papa e le società sportive di base: 90mila persone si sono ritrovate in Piazza San Pietro per ascoltare le parole del Santo Padre che ci ha chiesto di non accontentarci di uno sport mediocre, ma di giocare in attacco per educare i ragazzi alla vita e non solo a guardare i punti della classifica. Papa Francesco ci ha detto che siamo educatori a tutto tondo e che se in un oratorio manca un gruppo sportivo manca qualcosa, a condizione però che sia una parte viva e armonica della comunità. Lo sport è di casa nella Chiesa e viceversa, per fornire un progetto educativo che sia al servizio della comunità; se riusciamo a fare questo abbiamo già vinto in partenza".
"Ciascuno di voi - ha concluso il presidente Achini rivolgendosi al pubblico - mette una parte importante della propria vita in gioco per dare qualcosa ai ragazzi ed è meraviglioso. Siete una delle grandi speranze per rieducare i giovani".
Prima che la serata si concludesse con l'omaggio della divisa dell'OSGB Merate al Presidente Nazionale del CSI, don Andrea Mellera ha chiesto ai presenti di affidare il proprio lavoro e lo slancio che questi 30 anni di storia hanno portato con sé al Signore, nella consapevolezza che valore educativo, professionalità e comunità educante restino tre concetti chiave irrinunciabili.
La festa ufficiale della Polisportiva si terrà domenica 31 maggio; tuttavia, già nella serata di lunedì, la società ha inaugurato i festeggiamenti con un incontro dal titolo "Evoluzione e prospettive dello sport in oratorio". Il dibattito, organizzato con il patrocinio del Comune di Merate presso l'auditorium di Piazza degli Eroi, ha visto la partecipazione del Presidente Nazionale del Centro Sportivo Italiano Massimo Achini, del Presidente provinciale del CSI Carlo Isacchi e di don Andrea Mellera, assistente ecclesiastico del CSI di Lecco.
Massimo Achini, Don Andrea e Carlo Isacchi
Gli illustri ospiti, accolti dal Presidente della Polisportiva OSGB Davide Crippa e da un pubblico composto prevalentemente da atleti, allenatori e dirigenti dei campionati CSI di Lecco, hanno fatto il punto della situazione sullo sport in oratorio, in particolare nella nostra provincia, e sull'importanza dei valori educativi trasmessi ai giovani attraverso questa realtà: "Una realtà dinamica e creativa che ci rende vivi", ha spiegato, in un breve saluto iniziale, don Luigi Peraboni. "Dopo aver letto il titolo della serata mi sono sentito a casa - ha continuato il parroco di Merate - perché quella dell'oratorio è una dimensione di relazione e incontro che veicola i valori fondamentali della comunità".
Da sinistra Davide Crippa, il presidente CSI nazionale Massimo Achini, Panzeri dell'oratorio di Merate, don Andrea Mellera, Carlo Isacchi
Un parere condiviso anche dal presidente della Polisportiva Davide Crippa: "Siamo felici di far parte della comunità educante dell'oratorio, e in questo senso il nostro nome "Polisportiva Oratorio San Giovanni Bosco" non fu una scelta casuale ma dettata dalla volontà, che prosegue ancora oggi, di considerare la società all'interno del progetto oratoriale e dei suoi principi per la crescita dell'uomo in un contesto cristiano".
"Oggi siamo onorati di poter festeggiare insieme al Presidente Nazionale del CSI l'intuizione che 30 anni fa permise alla Polisportiva di nascere - ha continuato Davide Crippa - di strada da allora ne abbiamo fatta e oggi possiamo vantare 10 squadre di calcio e 8 di pallavolo, che coprono tutte le fasce d'età, dall'asilo agli over 30. 350 sono i nostri atleti, 230 nel calcio e 120 nella pallavolo, mentre più di 100 i tesserati tra allenatori e accompagnatori. Questi ultimi sono tutti volontari, persone che mettono il loro tempo gratuitamente al servizio del prossimo in adesione al nostro motto: "L'uomo al centro e non il pallone".
Anche il Presidente del Comitato CSI di Lecco, Carlo Isacchi, ha voluto insistere sul valore del volontariato: "Sono moderatamente soddisfatto del CSI a Lecco - ha spiegato al pubblico - 600 squadre, di cui la metà nelle categorie giovanili, dagli under 10 agli juniores sono un risultato importante per una provincia piccola come la nostra. Tutto questo è merito dei tanti allenatori e dirigenti sportivi, tutti volontari, e li ringrazio a nome del Comitato e delle centinaia di ragazzi seguono. A seconda di come si pratica, lo sport può essere un mezzo di crescita oppure essere diseducativo, come dimostra la tv. Questo perché nello sport c'è la rappresentazione della vita ed è una delle grandi vie dell'educazione; chi opera in questo mondo si assume grandi responsabilità: far crescere i ragazzi dal punto di vista umano, lasciando che il confronto non trasformi gli avversari in nemici e insegnando loro a vivere le vittorie e accettare le sconfitte. Tutto ciò però ha bisogno di un progetto e occorre la massima collaborazione tra parrocchia, oratorio, catechisti, autorità comunali, genitori e Csi, per proporre uno sport che non significhi agonismo ma aiuti a riconoscere quei valori su cui si fondano gli oratori: primo fra tutti non permettere che nessuno venga lasciato indietro".
La parola è quindi passata a Massimo Achini, presidente nazionale del CSI e membro della giunta nazionale del CONI, che ha invitato in primo luogo a pensare a quante persone si sono avvicendate in 30 anni nella loro opera di servizio per i ragazzi all'interno dell'OSGB e a dedicare a tutti loro un applauso, dopodiché ha rivolto al pubblico una semplice domanda: "Che cos'è lo sport?"
"Se siete qui sta sera significa che lo sport fa parte della vostra vita ed è nel vostro cuore, eppure se cerchiamo una definizione per rispondere a questa domanda facciamo fatica; questo perché nello sport c'è molto e la mia domanda precedente ne contiene un'altra: come si fa a ritrovare la strada per rieducare i giovani di questo paese?", ha rilanciato il Massimo Achini.
"Lo sport può fare tantissimo per questo - ha continuato il Presidente - e voi tutti siete in campo in questa importante partita. I ragazzi e le ragazze passano più tempo con voi che con qualsiasi altra figura educativa, per questo l'allenatore conta molto nella loro vita, non con le chiacchiere ma con la testimonianza".
In piedi a sinistra Don Luigi Peraboni
E ancora: "L'oratorio è stato per generazioni "padrone" dello sport italiano, tutti gli atleti iniziavano da lì. Poi sono arrivati anni in cui è finito in panchina nel sistema sportivo italiano, ma gli anni cambiano e gradualmente l'oratorio si sta riappropriando della centralità che aveva all'inizio. Si sta capendo che bisogna ricollocare lo sport in un contesto importante dal punto di vista valoriale".
"Il punto più alto di questo processo è avvenuto quando il CSI ha compiuto 70 anni ed è riuscito ad organizzare un incontro tra il Papa e le società sportive di base: 90mila persone si sono ritrovate in Piazza San Pietro per ascoltare le parole del Santo Padre che ci ha chiesto di non accontentarci di uno sport mediocre, ma di giocare in attacco per educare i ragazzi alla vita e non solo a guardare i punti della classifica. Papa Francesco ci ha detto che siamo educatori a tutto tondo e che se in un oratorio manca un gruppo sportivo manca qualcosa, a condizione però che sia una parte viva e armonica della comunità. Lo sport è di casa nella Chiesa e viceversa, per fornire un progetto educativo che sia al servizio della comunità; se riusciamo a fare questo abbiamo già vinto in partenza".
"Ciascuno di voi - ha concluso il presidente Achini rivolgendosi al pubblico - mette una parte importante della propria vita in gioco per dare qualcosa ai ragazzi ed è meraviglioso. Siete una delle grandi speranze per rieducare i giovani".
Prima che la serata si concludesse con l'omaggio della divisa dell'OSGB Merate al Presidente Nazionale del CSI, don Andrea Mellera ha chiesto ai presenti di affidare il proprio lavoro e lo slancio che questi 30 anni di storia hanno portato con sé al Signore, nella consapevolezza che valore educativo, professionalità e comunità educante restino tre concetti chiave irrinunciabili.
Matteo Frantangeli