Cernusco: Padre Carlo Biella torna in Africa con un tuffo nel passato e saluta la sua gente

Partirà domenica 11 gennaio padre Carlo Biella, missionario cernuschese della Consolata. La meta sarà il luogo della sua professione religiosa perpetua avvenuta nel 1993: la zona rurale di Maùa, a oltre 2.300 km da Maputo, la capitale dello stato africano del Mozambico. Qui il missionario incontrerà padre Giuseppe Frizzi, esperto di lingua e cultura macùa-scirima, e alcune suore della Consolata, tra cui sr. Silveria di Maresso e sr. Dalmazia di Casatenovo. "L'équipe missionaria, oltre alle non poche attività per accompagnare il cammino cristiano delle quasi 100 comunità-villaggio - si legge nell'informatore parrocchiale - è impegnata nel centro culturale Macua-scirima; nell'internato per ragazzi e ragazze che dai villaggi più lontani vengono ospitati per poter studiare nella scuola secondaria, nei centri di promozione della donna e in alcuni posti di salute".


E sarà proprio dal Mozambico che padre Carlo Biella vivrà la beatificazione della missionaria della Consolata sr. Irene Stefani, il 25 maggio, e il 75° anniversario della fondazione della missione di Maùa, il 20 agosto.
Un saluto ai suo compaesani cernuschesi che è stato fatto dalle colonne del bollettino pastorale, con una lunga e toccante lettera dove traspare il cuore missionario di Padre Carlo, la sua semplicità e bontà che traggono origini dalle sue radici e dalla sua amata famiglia.

Partire, è il verbo della Missione, perché la missione è movimento verso persone e luoghi con cui condividere la Buona Notizia. Il tempo di Natale ci aiuta a ricordare e celebrare il messaggio del Dio-con-noi, dell'Amore condiviso in Gesù. All'Epifania, la Stella "ci esorta particolarmente a imitare il servizio che essa prestò": indicare il cammino che conduce tutti a Cristo, tutti. Questo è il succo del mio partire, che è anche vostro, perché mi sono sempre sentito figlio di questa Comunità, che mi ha generato alla fede e mi ha accompagnato nelle diverse tappe della vita. Quest'anno papa Francesco ci invita a riflettere e pregare per la Vita Consacrata, coloro che hanno voluto rispondere alla chiamata di Dio e indicare il suo cammino in un modo particolare. Io da 25 anni sono religioso missionario della Consolata e da 20 sacerdote come abbiamo avuto modo di celebrare e festeggiare ad ottobre; ora sono stato chiamato a farlo in una nuova realtà, con le due caratteristiche che ci accompagnano: L'Evangelizzazione (l'annuncio del Vangelo) e la Promozione Umana (l'attenzione alle necessità concrete della gente). Così l'11 gennaio partirò con destinazione Mozambico e più precisamente Maùa, nella regione del Niassa a 2350 km a nord dalla capitale, una realtà rurale prevalentemente contadina di 50.000 abitanti. Mi aspetta un missionario di Suisio (BG), p. G. Frizzi, mio maestro di lingua e cultura macùa-scirima nel 1993, proprio a Maùa, dove ho fatto anche la mia professione religiosa perpetua. In piccola parte conosco questa realtà, ma il più lo conoscerò poco a poco, passo dopo passo. Nella missione c'è anche una comunità di suore missionarie della Consolata, due sono brianzole (sr. Silveria di Maresso e sr. Dalmazia di Casatenovo). L'Equipe missionaria, oltre alle non poche attività per accompagnare il cammino cristiano delle quasi 100 comunità-villaggio sparse in un territorio di 10.000 Kmq (più di 12 volte la provincia di Lecco e due volte e mezzo la diocesi di Milano), è impegnata nel centro culturale Macuascirima; nell'internato per ragazzi e ragazze che dai villaggi più lontani vengono ospitati per poter studiare nella scuola secondaria; nei centri di promozione della donna e in alcuni posti di salute. "Riposati che ti aspettiamo!" mi ha scritto p. Frizzi prima di Natale... lavoro non mancherà... Due appuntamenti segneranno il 2015 in missione: 75° anniversario della fondazione della missione di Maùa, avvenuta il 20 Agosto 1940 e la beatificazione di Sr. Irene Stefani il prossimo 25 Maggio, missionaria della Consolata vissuta e morta in Kenya, il cui miracolo per la Beatificazione è avvenuto durante un corso di formazione dei catechisti in tempo di guerra proprio in questa realtà. A voi che avete iniziato un nuovo anno tra le gioie e le sfide di ogni giorno auguro ogni bene, su di voi invoco la benedizione di Dio e la protezione della beata sr. Irene; alle famiglie mentre ci prepariamo al sinodo di ottobre l'invito a mantenere sempre attento lo sguardo alle realtà del mondo e ai piccoli e ai giovani dico: Forza! Il mondo ha bisogno di voi: vi aspetto! Vi chiedo una preghiera affinché possa vivere la nuova missione con umiltà, gioia, entusiasmo, coraggio, misericordia e salute.
Alla prossima!

padre Carlo Biella


F.C.
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