''La Merate che non c'è più/34'': gli elettrodomestici ''Mandelli'' in V. Trento e P.zza Prinetti. Lampadari, casalinghi, televisori

Il nostro viaggio nei negozi della "Merate che non c'è più" riprende da Piazza della Vittoria, angolo Piazza Prinetti, il cuore pulsante di una città che allora più di oggi era un brulicare di attività, affari, intraprendenza, inventiva e anche socializzazione.

Il negozio in una immagine di fine anni Sessanta


Ad aprire i battenti nel 1961 fu il negozio "Mandelli" in Via Trento 1. Di mestiere elettricista, Giulio decise di abbinare alla sua attività a domicilio presso i clienti anche un punto vendita dove, dietro il bancone, a servire i clienti stette la moglie Maria Ruffoni, per tutti Mariuccia.

Giulio Mandelli


Il negozio era composto da un locale unico che si affacciava sulla via, con l'ingresso e una finestra che fungeva da vetrina per i prodotti in esposizione. L'entrata era a "prova di ladro". Dall'interno infatti si poteva serrare la porta in legno con una barra in ferro che si "incastrava" direttamente nel muro ed era una sorta di "antisfondamento".

Mariuccia Ruffoni

Sul retro c'era un locale magazzino e riparazioni e poi ancora la cucina e il cortile del "Circolone". Al primo piano invece l'abitazione della famiglia Mandelli che, come da tradizione, era a ridosso del negozio.
I meratesi potevano trovare da Mandelli materiale elettrico e i primi elettrodomestici: lampadari, lampadine, fili, spine e poi ferri da stiro, lavatrici, forni...

Con il crescere delle attività e delle richieste, Mandelli e la moglie decisero di allargarsi e di espandere il negozio sotto i portici dove precedentemente c'erano le "Calzature Monguzzi". Le vetrine espositive divennero così ampissime. Fino al 1990 restò anche la prima "bottega" poi, pian piano, tutta l'attività si spostò nella adiacente sede nuova. Sotto il portico c'era l'entrata con tre gradini mentre un secondo ingresso si affacciava sull'imbocco di Piazza Prinetti, al civico 1.
Il maggiore spazio commerciale offrì l'opportunità di avere più merce quindi con radio, televisioni, articoli da regalo, casalinghi. A Natale poi le vetrine si arricchivano di tanti presepi, di tutte le misure e in vari materiali, e passeggiare sotto i portici con le luci e le decorazioni natalizie, era un vero spettacolo. 

A fornire il negozio c'erano grossisti dalle province di Como e Bergamo mentre le prestazioni di elettricista di Giulio si spingevano fino ai comuni circostanti.
L'attività rimase aperta fino al 1992, anno della chiusura. Nei locali poco dopo entrò un negozio di abbigliamento.

Continua/34



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Saba Viscardi
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